L’Italia ricostruirà il teatro di Mariupol, dice Franceschini. E Zelensky ringrazia

La città sul Mar D'Azov è la più aggredita dall'esercito russo, e ha perso il suo storico teatro in un raid aereo. "Ricostruiremo fino all'ultimo mattone", ha detto il presidente ucraino.

Sarà l’Italia a ricostruire il teatro di Mariupol, tesoro della città ucraina sul Mar d’Azov dilaniata dai bombardamenti russi: ad annunciarlo su Twitter è il ministro della Cultura Dario Franceschini. “Siamo pronti“, si legge nel tweet, “Il Consiglio dei ministri ha approvato la mia proposta di offrire all’Ucraina le risorse e i mezzi per rimetterlo in piedi il prima possibile. I teatri di tutte le nazioni appartengono all’umanità“. Il “Teatro accademico di prosa della Regione del Donetsk”, questo il nome ufficiale, è molto caro agli ucraini non solo perché nelle scorse ore ha protetto (uscendone distrutto) 130 persone rifugiatesi al suo interno – bombardate nonostante fuori fossero state tracciate a chiare lettere le parole “Bambini” per risparmiare questo target – ma anche perché è una grande istituzione locale. Inaugurato nel 1960, con pietra grigia di Crimea in pieno stile neoclassico, ha ospitato nel corso degli anni rappresentazioni di Tolstoj, Pushkin, Cechov, Marshak, oltre a opere occidentali e più contemporanee.

Il teatro di Mariupol prima di essere distrutto Mykola Swarnyk

Il teatro di Mariupol prima di essere distrutto ph Mykola Swarnyk

L’ITALIA VUOLE RICOSTRUIRE IL TEATRO DI MARIUPOL: LA RISPOSTA DI ZELENSKY

La risposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky è stata rapida e commossa: “Grazie Dario Franceschini. State dando un ottimo esempio. Insieme ricostruiremo il Paese fino all’ultimo mattone“. A Mariupol ci sarà tanto da ricostruire, dato che l’80% degli edifici è stato intaccato e la città è la più colpita del Paese, con 50-100 raid aerei giornalieri – è proprio di Mariupol l’ospedale pediatrico distrutto -, continue aggressioni e incetta di prigionieri: 400 persone sono state prese ostaggio in un altro ospedale, due giorni fa, e chi scappa viene fucilato. Stando ai funzionari ucraini, sono morti già 2.500 civili in città e circa 350mila persone sono intrappolate nelle cantine e nei rifugi senza elettricità, acqua e riscaldamento.

– Giulia Giaume

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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