La sinfonia dei Masbedo. Al Mart di Rovereto
Dopo il successo internazionale del lungometraggio “The Lack” e la mostra alla Fondazione Merz di Torino, i videoartisti milanesi approdano al Mart. “Sinfonia di un’esecuzione”, progetto tra video, sound art e teatro, inaugura il nuovo corso del museo. Alla guida di Gianfranco Maraniello.
GIANFRANCO MARANIELLO FRA MART E AMACI
In occasione della Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci di cui è presidente, il nuovo direttore del Mart, Gianfranco Maraniello, nel corso della conferenza stampa regionale annuncia gli obiettivi rivolti al territorio della nuova linea direttiva, condivisi dai correlatori, i direttori di Museion di Bolzano, Merano Arte e Museo dell’alto Garda.
E cioè: “Rafforzamento della rete tra le quattro istituzioni”, “trasparenza” del museo, radicamento nel contesto sociale, interazione con la comunità, intesa non solo come collaborazione con centri di ricerca, università o accademie, ma anche come creazione di un’“interfaccia con i visitatori e le famiglie”.
ECCO DA DOVE VENGONO GLI STRADIVARI
Significativamente, il nuovo progetto multimediale dei Masbedo (Nicolò Massazza, Milano, 1973, e Iacopo Bedogni, Sarzana, 1970; vivono a Milano), presentato contestualmente, trova come origine, occasione di racconto, una specificità locale e una pratica virtuosa di gestione collettiva e sfruttamento responsabile delle risorse delle montagne trentine. Definito dallo stesso Maraniello, che ne è curatore con Denis Isaia, “un’odissea dell’immagine e del suono”, attraverso cui “un episodio contingente assume un valore più ampio e condivisibile, viene traslato in una grande immagine simbolica e destinale”, Sinfonia di un’esecuzione è prodotto dal Mart e realizzato in collaborazione con l’APT di Fiemme e la Magnifica Comunità di Fiemme.
Come racconta Jacopo Bedogni, “la Magnifica Comunità di Fiemme possiede il patrimonio boschivo della zona, dal 1111, anno in cui venne riconosciuta come ente collettivo dal principe-vescovo di Trento Gebardo”. Tra i beni comunitari sotto la loro giurisdizione, i famosi abeti rossi di risonanza da cui si traggono eccellenti strumenti ad arco (i boschi di Paneveggio fornivano legname per i leggendari Stradivari). “La selezione di questi abeti avviene attraverso un ascolto, un esame attento delle caratteristiche del tronco, frutto di una sapienza antica, tramandata di generazione in generazione”.
Alla distruzione – esecuzione – di un albero secolare, segue una rinascita: la materia grezza, trasformata in strumento da mani esperte e riattivata dalla musicista, risuona sprigionando la sua aretè.
UN’ESPERIENZA UNICA E INDIVIDUALE
In questo processo ci conduce la video-audio installazione immersiva Sinfonia, prima parte del progetto. È costituita da cinque megaschermi e da una diffusa colonna sonora sinfonica in cui sono armonizzati la partitura originale del compositore Carlo Boccadoro e i rumori registrati nel corso della lavorazione, “installandosi all’esterno ma anche all’interno dell’albero”, precisa Nicolò Massazza.
La destrutturazione della sequenza narrativa, per cui le fasi del destino dell’abete sono evocate in loop ricorrenti ma non in ordine cronologico, la conseguente mancanza di un percorso prescrittivo, unitamente all’elevata spazialità del suono, favoriscono, spiegano i videoartisti milanesi, “una fruizione personale, intima”. Spostandoci da uno schermo all’altro, richiamati dal sonoro o dalle immagini, seguendo analogie morfologiche e semantiche, urgenze emotive o estetiche, percepiamo, ognuno secondo un proprio iter esperienziale, l’orizzontalità del moto della sega e dell’archetto, la verticalità vertiginosa degli abeti, la nube di segatura, l’onda d’urto della caduta del gigante secolare abbattuto, la ferita nel tronco, il suono e l’esattezza dei gesti degli esecutori, il rimbombo viscerale, interno all’albero, dei colpi dell’accetta.
La maestria dei Masbedo nella conduzione dell’inquadratura e dei movimenti macchina, unitamente al penetrante sonoro, consentono la massima prossimità all’evento.
LA PERFORMANCE E L’EVENTO A VERONA
La seconda parte del progetto, la performance denominata Esecuzione, gioca come la precedente sull’ambivalenza semantica del termine, ma le fa da contrappunto, mostrando distruzioni quotidiane senza redenzione, senza rinascita.
Tenutasi nel settecentesco Teatro Zandonai, combina la proiezione e i gesti scenici dei Masbedo con l’improvvisazione musicale del gruppo di alt-rock Marlene Kuntz. Ricorsività ossessive, crescendo, rari stati di sospensione della musica si innestano con la costruzione live di una sequenza video. Questa viene ottenuta riprendendo e sovrapponendo fotografie; imprimendo su di esse impronte digitali o operando tagli, disegni, cancellazioni.
Incalzate dalla musica, si susseguono immagini di violenza subita che evocano naufragi in mare o nella burocrazia, l’annientamento dell’identità personale e culturale, e la sua sostituzione con quella biometrica di soggetto schedato in attesa di giudizio. Nell’intento di “rigenerare l’incandescenza dell’immagine”, come antidoto all’indifferenza.
Dalla performance sarà tratta l’installazione video Sinfonia di un’esecuzione – muta, perché “la performance è un unicum” – che dà titolo e completamento alla mostra, visibile dal 18 ottobre, data in cui sarà possibile assistere, sempre al Mart, a una conversazione con gli artisti. Il talk è inserito tra gli eventi collaterali di ArtVerona.
Roberta Morgante
Rovereto // fino al 14 febbraio 2016
Masbedo – Sinfonia di un’esecuzione
a cura di Denis Isaia e Gianfranco Maraniello
MART
Corso Bettini 43
0464 438887
[email protected]
www.mart.trento.it
MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/47442/masbedo-sinfonia/
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