I muri di Atene e la vittoria di Tsipras

“Se vuoi conoscere una città, guarda i suoi muri”. È quanto ha dichiarato INO, street artist ateniese, in un’intervista al New York Times. In occasione della vittoria schiacciante di Syriza e del suo leader Tsipras, vi offriamo una guida proprio ai muri della capital greca.

Atene, vista dall’alto, è un oceano bianco di tetti che finisce nel blu del Mar Mediterraneo. Atene, vista dalla strada, è un’esplosione di colori: poster, installazioni, bancarelle e tanta, tanta Street Art. Mentre alcuni muri raccontano la crisi e la lotta contro le autorità, altri sono stati commissionati proprio dal Comune di Atene (in particolar modo prima delle Olimpiadi del 2004), che ha coinvolto diversi street artist nella riqualificazione (e gentrificazione) di interi quartieri del centro storico. La Street Art ateniese è passata quindi da controcultura a fenomeno mainstream, ma la crisi economica ha fatto sì che le opere – anche quelle su commissione – non si riducessero mai a contenuti banali o prettamente decorativi.
Esplorare Atene alla ricerca di Street Art significa quindi trovare sia muri di grandi dimensioni, colorati e dalla tecnica ineccepibile (molti degli artisti che dipingono sulle strade ateniesi hanno studiato all’Accademia delle Belle Arti), sia lavori più ribelli, spontanei, ispirati dalla protesta, messaggi di denuncia sociale lasciati sui muri. E l’aspetto più intrigante è che spesso queste due anime della Street Art ateniese si ritrovano nello stesso artista.

System of a fraud, INO, Metaxourgeio

System of a fraud, INO, Metaxourgeio

METAXOURGEIO
Dopo un lungo periodo di abbandono, Metaxourgeio sta diventando il cluster artistico della capitale, ma nonostante il cambiamento sia già in atto il quartiere rimane ancora decisamente grunge. Qui si trovano i migliori muri di Atene, spontanei ma al tempo stesso curati, commissionati sì, ma da gallerie d’arte e teatri indipendenti, gli stessi soggetti che stanno facendo da motore alla rinascita del quartiere con le proprie forze, senza sottostare a piani di riqualificazione decisi dall’alto.

Da non perdere:
INO, System of a fraud (Achilleos street)
L’opera mette a confronto il sistema corrotto della Grecia contemporanea con il grande passato di questa nazione. Il volto è quello di Solone, legislatore della Grecia antica e padre della democrazia ateniese, che da un muro dell’Atene contemporanea dilaniata dalla crisi economica invita il passante a riflettere sugli antichi fasti del Paese, sulla storia e sulla cultura di quella che è stata la culla delle civiltà occidentali, e sull’evoluzione che nel corso dei secoli hanno subito concetti come “legge” e “democrazia”, nati proprio in questa città. Le sembianze classiche dell’opera contribuiscono ad accentuare il contrasto tra quello che la Grecia è stata in passato e come la ritroviamo ai giorni nostri.

Owl, Blaqk, Psyrri

Owl, Blaqk, Psyrri

PSYRRI
Psyrri è tra le aree che il Comune di Atene ha voluto ripulire in occasione delle Olimpiadi del 2004, trasformandola da quartiere di cattiva fama e passato criminale a zona trendy piena di bar e bistrot dall’arredamento studiato nei minimi dettagli. Oltre alla Street Art, in questa zona si trovano anche diverse gallerie d’arte molto interessanti, tra cui a.antonopoulou.art, AD gallery e Sarri12.

Da non perdere:
Blaqk (Simek e Greg Papagrigoriou), Owl (Sarri street)
Emblema del concetto “il tutto è maggiore della somma delle singole parti”, le opere del duo greco uniscono un tratto ispirato da elementi geometrici e uno prettamente calligrafico, due voci che si alternano per poi ricongiungersi in un’unica immagine.

Alexandros Vasmoulakis (l’opera più famosa è su Platia Iroon)
Tra i primi street artist di Atene, Alexandros ha studiato all’Accademia delle Belle Arti e ora espone in tutto il mondo. Sui muri spesso realizza grandi ritratti illuminati da sorrisi quasi pubblicitari, ammiccamenti che addolciscono il messaggio come zucchero che fa andar giù la pillola.

Ore street art Athens Anafiotika

Ore street art Athens Anafiotika

ANAFIOTIKA
Situata proprio sotto l’Acropoli, Anafiotika è un labirinto di stradine e piccole case in pietra che ricordano l’atmosfera delle isole del mare Egeo, una zona sospesa nel caotico spazio della metropoli dove, insolitamente, ha prosperato la Street Art (specialmente di artisti francesi). Qui le opere sono nascoste in passaggi segreti tra le case, integrate nei bassi muretti o discretamente incastonate negli angoli dei palazzi (come le maschere di Gregos o le maioliche di Basek), inserendosi – quasi con riverenza – nel già inconsueto paesaggio urbano.

Da non perdere:
Dimitris Taxis (Tholou street)
L’artista polacco, residente ad Atene, è solito dipingere personaggi poetici e malinconici che emergono dal muro e dai bassifondi della società, un lavoro di denuncia, talvolta cupo, con uno stile surrealista che alcuni hanno paragonato a quello di Dalí.

Borondo, Gazi

Borondo, Gazi

GAZI
Sorto attorno al vecchio gazometro, il quartiere di Gazi è stato designato dal Comune di Atene alla vita notturna della città, favorendovi l’apertura di ristoranti, club e discoteche. La Street Art ha avuto un ruolo molto importante in questa riqualificazione: basti pensare agli interventi sulla rimessa degli autobus ILPAP, alle grandi opere su Pireos street (tra cui lavori di INO e STMTS) e ai muri dello stesso Technopolis, il centro culturale nato negli spazi del vecchio sito industriale.

Da non perdere:
Borondo, Shame (Kontantinupeoleos street)
Purtroppo sono ancora visibili solo tre delle otto figure che in origine erano state incise dall’artista spagnolo sui vetri del club K44, un lavoro intitolato alla vergogna composto da personaggi nudi e tormentati, graffiati in modo frastagliato ma al tempo stesso deciso, con il tipico tratto dei lavori su vetro di Borondo.

Wake up, INO, Exarchia

Wake up, INO, Exarchia

EXARCHIA
Storico teatro di scontri tra anarchici e forze dell’ordine, a Exarchia la Street Art rispecchia il carattere ribelle del quartiere. Qui, accanto alle opere di artisti affermati, si trovano ancora i tags dei ragazzi che arrivano dai sobborghi di Atene con la bomboletta nella giacca, nonché i messaggi di protesta della rivolta ateniese, che proprio in questo quartiere ha la sua “roccaforte”. Ogni muro di Exarchia rivela delle sorprese, ma i punti assolutamente da visitare sono il cortile del Politecnico, l’angolo in memoria di Alexandros Grigoropoulos (il quindicenne ucciso da un poliziotto nel 2008) e il “parco autonomo” all’incrocio tra Navarinou e Zoodochou Pigis (un piccolo parco che sarebbe diventato un parcheggio, ma di cui gli abitanti di Exarchia si sono appropriati per trasformarlo in un parco per il quartiere).

Da non perdere:
INO, Wake up
INO rappresenta temi importanti e scomodi della Grecia contemporanea attraverso una pittura dettagliata; in quest’opera la semplicità cromatica – solo sfumature di bianco e nero – compensa la complessità del tema affrontato: un’immagine di resurrezione – Dio che afferra la mano di un uomo – e la critica di coloro che vivono da morto-vivente, avendo come loro unico Dio il denaro.

STMTS, The sleeping baby
Giovane street artist ateniese, Stamatis (in arte STMTS) si esprime tramite opere paste-up che raffigurano bambini, i suoi “supereroi”, simbolo di un’innocenza dimenticata e un’autenticità che riporta il passante a un periodo spensierato della vita. Il tratto semplice ricorda gli schizzi su un block notes, ma da un apparente stile naïf affiorano temi che denunciano i problemi della società contemporanea.

Giulia Blocal 

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