Dove suonano le pietre. San Sperate, il paese-installazione di Pinuccio Sciola

In Sardegna, a pochi chilometri da Cagliari, c’è un piccolo centro di circa 8mila abitanti. Il suo nome è San Sperate, e fin da subito si ha l’impressione di essere in un paese-museo. Un gran numero di murales adorna le vie, insieme a sculture e vere e proprie installazioni. Ma sono le pietre a turbare maggiormente…

Il merito di questa “insolita e colorata” accoglienza è di un artista del luogo: Pinuccio Sciola. Nato nel 1942, oggi la sua fama è internazionale, ha studiato e viaggiato per l’Europa, ma senza staccarsi mai dal suo Paese natale. Dopo aver vissuto l’esperienza del Maggio francese, comincia a decorare i muri di San Sperate, coinvolgendo gli abitanti del piccolo centro. Ritornato da Parigi, mi rendevo conto che si stava creando un divario culturale con gli amici di sempre, così decisi di dipingere le case con la calce bianca, poi la creatività degli artisti fece il resto”, racconta Sciola.
Oggi a San Sperate si possono osservare più di duecento murales che descrivono il mondo rurale, ma anche gli esiti più contemporanei della Street Art, con il muro di Manu Invisible. Successivamente la sua ricerca artistica è andata oltre, e oggi il suo nome è legato a qualcosa di straordinario, che non si credeva possibile: le pietre sonore.

La casa museo di Pinuccio Sciola a San Sperate

La casa museo di Pinuccio Sciola a San Sperate

Entrando nella sua casa-museo,si è subito pervasi da una sensazione di meraviglia: blocchi di pietra geometrici a forma di pettine, di vela e veri e propri skyline popolano il cortile d’ingresso. E se si ha la fortuna di incontrare Sciola, si può assistere a qualcosa di veramente inedito. Lasciando scivolare le sue mani sulle sculture, accade l’inimmaginabile: la pietra comincia a suonare. Con le mani ma anche con altre pietre o addirittura con un archetto di violino. I suoni che si liberano dalla pietra sono suoni di acqua o di fuoco, di vetro o di metallo che rimandano a un tempo familiare ma sconosciuto, memorie primordiali, come se le pietre raccogliessero l’intera storia dell’umanità e con un gesto gentile, la carezza dello scultore, fossero invitate a raccontarcela.

Murales, San Sperate

Murales, San Sperate

A pochi metri dalla casa-museo si arriva in un terreno, un orizzonte di pietre megalitiche pervaso dal profumo degli agrumi. Enormi monoliti che al primo sguardo possono sembrare sculture ma che in realtà sono anch’essi strumenti musicali, litofoni per la precisione. Apparentemente silenziosi e immobili, alla prima folata di vento questi giganti liberano dei suoni, suoni diversi per ogni forma, per ogni volume, e diventano paesaggi sonori. Paesaggi sonori composti da pietre di calcare lavorate a pettine che vibrano come corde di una chitarra, ad esempio, per quanto la magia del lavoro di Sciola stia proprio nel fatto che nessuno di questi suoni si avvicini alla notazione classica. Pietre quadrettate di basalto che vengono sfregate con altri pezzi di pietra. Enormi semi della pace che lasciano una libera interpretazione della creazione. Pietre da guardare, da ascoltare, da accarezzare.

Pinuccio Sciola, Paesaggi sonori, San Sperate

Pinuccio Sciola, Paesaggi sonori, San Sperate

E in quest’atmosfera da Isola di Pasqua non si può rinunciare a una sosta tra i paradossalmente comodi sofà rigorosamente in pietra. Intrisi da un senso arcaico si viene subito riportati alla modernità grazie alle nuove Città Sonore:un esemplare di queste si trova proprio prima di lasciare il terreno di Sciola. Agglomerati urbani che si declinano nel nostro tempo sotto forma di strumenti fatti di case percosse, sfregate, soffiate pizzicate.

Valentina Virgili

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Valentina Virgili

Valentina Virgili

Valentina Virgili è nata a Roma il 14 Febbraio del 1988. Dopo la Laurea in Storia dell’Arte presso l’Università Roma 3 si è trasferita a Londra dove ha collaborato con una Galleria di Arte Contemporanea: GX Gallery. Le sue attività…

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