Castello di Rivoli. Le mostre della stagione 2014/2015

Più che un programma espositivo, un manifesto politico. Una grande rassegna sul disegno, con nomi come Picasso e Keith Haring, e un site specific “scomodo” di Sophie Calle. Sono le direttive per la futura “governance” del primo museo d’arte contemporanea d’Italia. In attesa della 24 ore d’arte del 18 dicembre per festeggiarne il compleanno. Ne abbiamo parlato con la direttrice Beatrice Merz.

L’anno in corso è quello del trentennale del Castello di Rivoli, e per celebrarlo al meglio il primo museo d’arte contemporanea d’Italia ha, finora, messo in campo moltissime iniziative. In primis, la restituzione al pubblico del restaurato Salotto Cinese della Residenza che ha dato il via, a marzo, al programma di celebrazioni denominate #18 @rivolicast: ogni 18 del mese, appunto, un incontro, una proiezione video, una presentazione. Con una festa finale il 18 dicembre, costituita da 24 ore ininterrotte di eventi, spettacoli e performance, e anticipata, nella giornata del Contemporaneo dell’11-12 ottobre, da un convegno internazionale proprio sui temi della contemporaneità.
Ma il piatto forte della programmazione 2014/15 del Castello di Rivoli sarà servito dalle grandi mostre internazionali, tanto da far affermare alla sua direttrice Beatrice Merz: “Il nuovo anno che si aprirà subito dopo sarà decisivo per il museo e per tutto il sistema dell’arte contemporanea che ad esso si riferisce”.

Sophie Calle – Voir la mer (dettaglio), 2011 © Adagp, Paris, 2014. Courtesy Galerie Perrotin

Sophie Calle – Voir la mer  2011 © Adagp, Paris, 2014. Courtesy Galerie Perrotin

L’11 ottobre, infatti, nelle sale al terzo piano della residenza sabauda e nell’ampio spazio della Manica Lunga, si apriranno contemporaneamente: Intenzione manifesta. Il disegno in tutte le sue forme e il progetto site specific di Sophie Calle, intitolato semplicemente MAdRE. “Le due grandi mostre che proporremo alla riflessione di tutti dal prossimo autunno sino a fine febbraio 2015”, sottolinea la direttrice, “sono in certo qual modo un esempio di quello che il Castello ha dimostrato, negli anni, di saper costruire in quanto a produzione culturale, capacità di contatto e relazione internazionale, competenza scientifica e particolarità di allestimento. Sono questi gli elementi centrali che i nuovi assetti di governance dovranno proteggere e sostenere, pena il dissolvimento del sistema culturale contemporaneo che ha visto e vede tuttora Torino e il suo territorio all’avanguardia in Europa”. Più che un programma espositivo, una difesa dell’operato del museo e un velato invito a un comportamento responsabile da parte di chi dovrà sovrintendere la famosa Superfondazione che accorperebbe Rivoli alla Fondazione Torino Musei, ancora in fase di gestazione.

Sophie Calle - photo Jonas Haarr Friestad, Stavanger Aftenblad

Sophie Calle – photo Jonas Haarr Friestad, Stavanger Aftenblad

Ma, intanto, c’è una nuova stagione pronta a ripartire: “La mostra collettiva ‘Intenzione manifesta’, dedicata al disegno”, continua Merz, “si concentrerà sulla complessità di visione che un argomento come questo può offrire ai visitatori, un’opportunità di collegamento e di analisi tra le varie modalità esecutive e ispirazioni”, con opere di artisti straordinari tra cui William Kentridge, Richard Long, Matt Mullican, Francis Alÿs, Tacita Dean, invitati a esporre testimonianze scritte e opere “disegnate”.
Per quanto riguarda, invece, il progetto espositivo MAdRE di Sophie Calle, Merz ci anticipa che “proporrà, in modo altrettanto sfaccettato, temi del tutto quotidiani e certamente scomodi, esorcizzati, negati dai più…ma che sono parte della nostra vita e non possono essere tenuti lontani da illusorie operazioni di mercato o di “cassetta”.

Sophie Calle – Morte de bonne humeur / Autobiographies (I Died in a Good Mood) (detail), 2013. Foto André Morin © 2014 Sophie Calle /Artists Rights Society (ARS), New York /ADAGP, Paris Courtesy of Sophie Calle; Paula Cooper Gallery, New York, e Galerie Perrotin

Sophie Calle – Morte de bonne humeur / Autobiographies (I Died in a Good Mood) (detail), 2013. Foto André Morin © 2014 Sophie Calle /Artists Rights Society (ARS), New York /ADAGP, Paris. Courtesy of Sophie Calle; Paula Cooper Gallery, New York, e Galerie Perrotin

Temi legati a una perdita personale, come la morte della madre, o a tragedie universali non sono certo d’evasione ed è proprio quello che la direttrice tiene molto a sottolineare di peculiare nella missione del museo: “Rivoli negli anni ha saputo far riflettere, affrontare temi spinosi, proporre letture critiche di artisti e movimenti mai o poco approdati nel nostro Paese. Insomma mantenere viva e attenta l’attenzione, la capacità di pensiero autonomo e dialettico. Capacità che – forse – da troppe parti si ritiene di dover sostituire con il semplice intrattenimento”.
Con un pensiero finale rivolto al sistema dell’arte in generale, perché ritrovi la giusta direzione: “Gli auguri, quelli veri, vanno più che al museo e alla sua storia trentennale, alla città, alla Regione e a questo Paese, affinché non smarriscano per strada il senso profondo e autentico dell’arte”.

Claudia Giraud

Rivoli // fino al 16 febbraio 2015
Sophie Calle – Ma(d)re
a cura di Beatrice Merz
CASTELLO DI RIVOLI
Piazza Mafalda di Savoia
011 9565280
www.castellodirivoli.org

 

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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