Una mostra su una squadra paralimpica di calcio. Succede nella sede della Juventus a Torino

Dopo la grande opera pubblica dell’artista Luca Vitone, l’area della Continassa di Torino apre ora le porte del quartier generale bianconero a una mostra fotografica. Quella sulla squadra paralimpica Juventus One raccontata dai suoi atleti con varie disabilità

Nella giornata dedicata alla disabilità, la sede del Club Juventus alla Continassa di Torino – area che dalla scorsa primavera accoglie la grande opera pubblica dell’artista Luca Vitone – ha aperto per la prima volta le sue porte a una mostra che la racconta con un punto di vista diverso. Si tratta delle serie di fotografie, pannelli e memorabilia calcistici Portraits of Identity, Inclusion & Youth che fino al 10 dicembre farà conoscere ad appassionati e curiosi le gesta della sua squadra paralimpica Juventus One: 11 storie, dentro e fuori dal campo, dei suoi atleti con varie disabilità che nel gioco di squadra hanno trovato quel senso di appartenenza che gli mancava nella vita di tutti i giorni.

Una delle 11 storie dei calciatori di Juventus One

Sono Sebastiano Messina e faccio parte di Juventus One dal 2018 come esterno di fascia”, racconta uno dei calciatori di Juventus One. “Negli anni sono riuscito a diventare due volte campione regionale, due volte campione d’Italia e una volta campione d’Europa. Vestire questa maglia mi ha dato letteralmente un valore in più perché quando si arriva in una grande società come Juventus sei nel posto giusto. Nelle scuole vado a dire sempre a tutti gli studenti che ogni volta che Juventus One scende in campo vuole lanciare un messaggio per cancellare i pregiudizi, per dire che la disabilità non è un limite, ma è una delle condizioni della vita”.

La storia di Juventus One

È il 2017 quando nasce la squadra paralimpica Juventus One con una quarantina di atleti, grazie all’incontro con l’Associazione Sportiva Nessuno Escluso di Pinerolo. Da allora il team è cresciuto fino a coinvolgere nella stagione 2024/2025 ben 125 calciatori con disabilità cognitive, relazionali e sensoriali, suddivisi in otto squadre che partecipano alle competizioni della Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC. “Eravamo un progetto con un taglio sportivo, ma che veniva da un ambito sociale, che si è incontrato con una delle più importanti società di calcio del pianeta”, ricorda Massimo Miegge, Presidente dell’Associazione Sportiva Nessuno Escluso e coordinatore del progetto One, che deve la sua forza allo spirito agonistico della squadra, dove gli atleti sono considerati come una risorsa e non un problema.

La mostra “Portraits of Identity, Inclusion & Youth”

La mostra racconta questo progetto attraverso undici ritratti, undici storie di atleti che vanno in campo: c’è chi ha scoperto la forza di cambiare, chi ha ritrovato sé stesso, chi ha imparato che la squadra è un modo per sentirsi vivo insieme a tutto il team di allenatori, educatori, psicologi, un fisioterapista e un allenatore per i portieri. E racconta anche la sua doppia anima sportiva e sociale: con Juventus One @School promuove percorsi nelle scuole per scardinare i pregiudizi legati alla disabilità; mentre con Juventus One & Youth offre a bambine, bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico o disabilità cognitive uno spazio sicuro e stimolante in cui esplorare e sviluppare la propria passione per il calcio. La mostra Portraits of Identity, Inclusion & Youth è gratuita e aperta su prenotazione, con visite guidate dagli atleti stessi.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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