Alle porte di Milano nasce il Museo Nazionale di Fotografia

Dopo oltre vent’anni di attività, il primo e unico museo pubblico in Italia dedicato alla fotografia e all’immagine tecnologica, il Mufoco con sede a Cinisello Balsamo, ottiene il riconoscimento di museo nazionale. Crescono, spazi, attività e produzioni

Da MUFOCO a MUNAF. Non è solo la sigla a fare la differenza nella trasformazione del Museo di Fotografia Contemporanea in Museo Nazionale di Fotografia.

La storia del MUFOCO dal 2004 a oggi

Nel 2004, il MUFOCO nasceva come primo (e ancora oggi unico) museo pubblico in Italia dedicato interamente alla fotografia e all’immagine tecnologica, trovando casa negli spazi della seicentesca Villa Ghirlanda a Cinisello Balsamo (hinterland di Milano), rinnovati nel 2024 su progetto dello studio Dotdotdot. Oltre ai progetti espositivi, in oltre vent’anni di attività il museo si è preso cura di un archivio che conserva oltre 2 milioni di fotografie di più di mille autori italiani e stranieri dal secondo dopoguerra a oggi, organizzate in 40 fondi fotografici (fondi sempre accessibili online, e valorizzati attraverso una serie di mostre digitali tematiche), e con incursioni nella fotografia di fine Ottocento e delle prime avanguardie artistiche.

Mufoco, Installation view mostra Corpi di reato, 2018
Mufoco, Installation view mostra Corpi di reato, 2018

Il MUFOCO diventa Museo Nazionale di Fotografia (MUNAF)

Ora, dopo un articolato iter amministrativo e giuridico, il museo adotta il nuovo Statuto che sancisce la nascita della Fondazione Museo Nazionale di Fotografia, di cui il Ministero della Cultura è ente fondatore e promotore, insieme alla Città metropolitana di Milano e al Comune di Cinisello Balsamo. Davide Rondoni, già presidente del MUFOCO, si conferma alla guida del MUNAF, con mandato di 5 anni e la possibilità di essere riconfermato solo un’altra volta. Ad affiancarlo saranno i componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione: Sonia Bedeschi, Angelo Giovanni De Boni, Davide Colombo e Massimo Pratelli.

L'archivio del Mufoco
L’archivio del Mufoco

Il nuovo Museo Nazionale di Fotografia. Più spazi, valorizzazione e ricerca

Ma come cambierà il museo? Prossimo a concretizzarsi è l’atteso ampliamento degli spazi a disposizione nel complesso architettonico di Villa Ghirlanda, che può contare anche su un parco secolare. In parallelo, le attività del MUNAF saranno sempre più orientate a incrementare l’offerta culturale italiana nel settore della fotografia, operando in rete con istituzioni italiane e internazionali, e valorizzando e accrescendo in maniera costante il patrimonio conservato. Al contempo, l’istituzione promuoverà la ricerca, le nuove produzioni e il dialogo tra le arti.

Perché un Museo Nazionale di Fotografia

Il Ministero della Cultura si fa promotore della costituzione di un Museo Nazionale della Fotografia per riaffermare il ruolo centrale di questo linguaggio come forma d’arte, strumento di conoscenza e bene culturale primario” sottolinea il ministro Alessandro Giuli “Il MUNAF avrà un compito fondamentale nella tutela degli archivi storici, dalla promozione internazionale dei talenti emergenti alla diffusione e valorizzazione della cultura fotografica sul territorio nazionale“. “Finalmente siamo arrivati a una svolta decisiva per il futuro di questa prestigiosa istituzione e del suo patrimonio, con una proposta che offre il giusto riconoscimento e valorizza sia il Museo sia la nostra città che ne ha dato i natali”, gli fa eco il sindaco di Cinisello Balsamo Giacomo Giovanni Ghilardi. Ed è Davide Rondoni a spiegare in che direzione interpretare la svolta: “Il passaggio a Museo Nazionale di Fotografia corona un lungo percorso e ne inizia uno nuovo. Sono contento che, sotto la guida di un poeta, la fotografia trovi il suo museo nazionale, segno del legame tra le arti e dell’importanza del gesto umano dell’arte che qualifica la nostra natura mentre molti vorrebbero ridurci a carciofi o a algoritmi. Ora il percorso riparte in un tempo dove la creazione di immagini è attitudine e arte che interroga vivacemente le coscienze sotto molti profili”. 

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Redazione

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