Le storie e i paesaggi del Trentino si raccontano in una mostra fotografica al Mart di Rovereto

Nato come volume fotografico, “Trentino Unexpected” diventa una mostra riunendo gli scatti di sei fotografi di calibro internazionale. Un viaggio visivo e narrativo che punta l'attenzione sulle numerose sfaccettature del territorio 

Regione montuosa dell’Italia nord-orientale, famosa per le sue Dolomiti, valli, laghi e borghi, il Trentino è una terra ricca di storia, cultura e tradizioni legate fortemente alla natura che la circonda. 

A restituire l’identità complessa di questo territorio sono Simone Bramante, Francesco Jodice, Gabriele Micalizzi, Roselena Ramistella, Massimo Sestini e Newsha Tavakolian, sei fotografi di fama internazionale riuniti nella mostra Trentino Unexpected, ospitata negli spazi del Mart di Rovereto (e visibile fino al 9 novembre 2025).

A cura di Denis Curti, il progetto espositivo (nato dalla collaborazione tra Trentino Marketing e la casa editrice Gribaudo) prende forma dal libro Trentino Unexpected – Sei sguardi internazionali sul cuore autentico del Trentino, presentato in occasione del Salone del Libro 2025 di Torino

La mostra “Trentino Unexpected” al Mart di Rovereto 

Sebbene ogni fotografo abbia avuto modo di raccontare il Trentino secondo il proprio sguardo, la mostra si suddivide in tre macrotemi: estetica del paesaggio (intesa come un’interpretazione valoriale dei luoghi), identità territoriale (ovvero una lettura delle geografie del paesaggio alpino) e sostenibilità. 

Il percorso espositivo si snoda attraverso 86 fotografie, suddivise in 6 sezioni, una per autore,

passando dai medi formati alle gigantografie attraverso quadrerie, dittici, display tradizionali e non. Distante dagli stereotipi, Trentino Unexpected descrive i luoghi, dà voce alle persone, soffermandosi sulle numerose sfumature che ne contraddistinguono il territorio. Infine, la rassegna si conclude con 53 immagini e video-racconti di “backstage”, che restituiscono al pubblico parte del lavoro di ricerca realizzato in Trentino. 

Il Trentino e la sua “grammatica” morfologica 

C’è una grammatica della morfologia da imparare a memoria”, sottolinea Denis Curtis, curatore della mostra. “Se guardi quelle rocce e trovi il nero, è la mancanza di ossigeno. Il rosso racconta il ferro, il bianco la malleabilità del gesso. Il grigio segnala il marmo. I licheni invece sono il respiro delle rocce. Per visitare questi luoghi è necessario adottare lo stesso approccio che si presta alla lettura poiché qui si avverte la vertigine per l’importanza imminente di un incontro, quello con un libro aperto dedicato ai precipizi dello svelamento. Sono pagine di appunti sovrapposti che dicono di come la natura non abbia per nulla bisogno di regole”. 

“La bellezza del Trentino sta tutta in quel tempo sospeso”

La bellezza del Trentino sta tutta in quel tempo sospeso che non conosce la nostalgia ed è capace di accogliere l’ambiguità. Puoi liberarti della maschera quando vuoi”, continua il curatore. 

“La baita, il pascolo, il bosco, la vetta e, infine, il cielo. Non è una cartolina, è il lavoro quotidiano di centinaia di persone che hanno saputo accumulare tempo, esperienza ed energia per vivere all’interno di un perimetro che rifiuta confini chiusi. In fin dei conti le storie possono nascere ovunque. Bisogna però avere consapevolezza delle proprie idee. Sentirsi padroni del proprio destino per far sì che possano essere ascoltate”. 

Redazione

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