Il progetto fotografico dedicato alla terribile discarica di Roma

Il fotografo romano Gian Marco Sanna, classe 1993, descrive il suo progetto dedicato all’immensa discarica che si trova a Malagrotta, nella periferia della Capitale. Avviato anni fa, è ancora tristemente attuale

Sono un abitante della zona di Malagrotta, nella periferia ovest della città di Roma, dove è situata la discarica più grande d’Europa.
Avevo iniziato da poco a fotografare, un giorno in cerca di una storia da raccontare mi affacciai dal terrazzo di casa mia e vidi una montagna di terra, non avevo mai dato peso a quella montagna piena di rifiuti e dentro di me capii che quella era la mia storia, la storia che dovevo raccontare.
E così iniziai a conoscere meglio la mia zona, trovando veri e propri disastri ambientali. La prima foto che mi diede la spinta per andare avanti fu quella dell’acqua color viola, da lì scoprii che la discarica era costruita sopra la falda acquifera e il percolato ricade direttamente nel Rio Galeria, creando un grave danno ambientale.

Gian Marco Sanna, dalla serie Malagrotta

Gian Marco Sanna, dalla serie Malagrotta

DISCARICA E DISASTRO AMBIENTALE A MALAGROTTA

A questo punto, oltre al lavoro fotografico, divenne anche una necessità di denunciare un disastro ambientale che avveniva da troppi anni in maniera silente, in una zona abitata e completamente dimenticata dalle istituzioni.
All’inizio mi sono concentrato sui rifiuti e sulle discariche abusive che circondavano tutta la zona limitrofa alla discarica, ma andando avanti mi sono reso conto che non riuscivo a trasmettere quel mood di mistero che avvolgeva la zona e che io volevo rappresentare, così ho iniziato a fotografare solo di notte con il flash, come a voler cercare di dare luce a ciò che era più nascosto e nella notte assumeva forme più simili a mostri, che durante il giorno non era possibile vedere.
Quindi, con il tempo, ho fatto la scelta di lavorare sul danno ambientale, ma in modo concettuale, facendo vedere poco i rifiuti e cercando di far arrivare allo spettatore quel messaggio nascosto nel buio. Ho sempre chiamato quella zona “la città di neve” come metafora della neve che cade e copre quello che c’è sotto. La sera emerge una città parallela, fatta di fumi, fuochi abusivi e ombre, appunto: la città di neve.

Gian Marco Sanna. Malagrotta (Urbanautica Books, Asolo 2017)

Gian Marco Sanna. Malagrotta (Urbanautica Books, Asolo 2017)

IL PROGETTO THE CITY OF SNOW DI GIAN MARCO SANNA

Il lavoro è durato circa tre anni ed è stato pubblicato dalla casa editrice Urbanautica e presentato a Parigi durante Paris Photo.
Ho voluto fare la prima mostra nel quartiere, e sono rimasto sorpreso vedendo persone che abitavano in quella zona e non si rendevano conto che quelle foto le avevo scattate a 500 metri da casa loro e così ho capito che forse a volte, presi dalla nostra vita di corsa, neanche ci accorgiamo di ciò che ci circonda e ci uccide lentamente.
Vorrei che fosse cambiato qualcosa rispetto a quando ho iniziato questo lavoro, ma basta vedere la situazione attuale per capire che è anche peggiorata.

Gian Marco Sanna

https://www.gianmarcosanna.com/

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati