Dieci mostre selezionate all’interno della ricchissima offerta espositiva del mese europeo dedicato alla fotografia a Berlino.
Con l’autunno arriva a Berlino il mese europeo dellafotografia. Nonostante le restrizioni dovute dall’attuale crisi pandemica, la capitale tedesca resiste, dando linfa a gallerie, musei e istituzioni culturali. Più di cento sedi ospitano le opere e le visioni di cinquecento fotografi per l’edizione 2020.
In un momento storico come questo, in cui ci è richiesto di ripensare al modello di società che vogliamo proiettare nel futuro, diversi fotografi da tutto mondo sono chiamati a dialogare sull’odierna civiltà, che fatica ad ambientarsi nel posto in cui vive. Uno dei quesiti principali si rivolge al futuro della fotografia, molto spesso testimone dei cambiamenti sociali e strumento di analisi politica, soprattutto negli eventi storici degli ultimi cento anni.
Le istituzioni berlinesi più note in materia culturale, come C/O Berlin, il Gropius Bau, il Friedrichstadt-Palast Berlin o l’Akademie der Künste, accolgono per tutto il mese di ottobre le voci dei protagonisti della rassegna. Le parole chiave: Anni Novanta, Guerra Fredda, Disgelo, nuova Europa, migrazione, sicurezza, sessualità e identità.
Il numero di immagini cresce ogni giorno che passa in modo esponenziale e si discute con toni differenti a riguardo, focalizzando l’attenzione sul modo in cui è possibile costruirle, tenendo conto delle inevitabili responsabilità sociali e politiche dei messaggi veicolati.
Fino a che punto un contenuto mediatico conserva il suo ruolo di intrattenimento?
La città stessa accoglie in una performance del tutto avanguardista sui marciapiedi del Kurfürstendamm, nei pressi dello Zoo, le immagini del PhotoWerkBerlin in un progetto intitolato Street PROJECTIONS.
Fino al 1° novembre 2020
Verkehrskanzel am Kurfürstendamm
Joachimsthaler Platz
2. HARALD HAUSWALD
Dai punk sgargianti agli hippy, dalle coppie che si baciano in un mare di macchine Trabant agli striscioni e ai manifestanti militanti su Alexanderplatz a Berlino Est: Harald Hauswald mantiene in vita le immagini dei gruppi di opposizione, le sottoculture giovanili e tutti circoli che nutrivano la realtà della Germania dell’Est tra gli Anni Sessanta e Novanta.
Fino al 23 gennaio 2021 Harald Hauswald. Voll das Leben! Retrospektive.
C/O BERLIN
Hardenbergstraße 22-24 https://www.co-berlin.org
Difficile immaginare cosa avrebbe vissuto il nostro continente decenni dopo, riflesso nelle immagini dei fotografi dell’agenzia Ostkreuz di Berlino riuniti nella collettiva CONTINENT – In Search of Europe, alle prese con la demarcazione dei propri confini, con la definizione di nazione, di identità e sicurezza nazionale.
Fino al 10 gennaio 2021 CONTINENT – In Search of Europe
AKADEMIE DER KÜNSTE
Pariser Platz 4 https://www.adk.de/
Tratti in comune a Migration as Avant-Garde, che offre la commuovente e al contempo critica prospettiva di colui che emigra nelle opere di Michael Danner: un Sole che affonda nell’oceano con una vista da cartolina, un’anguria affettata su una spiaggia, una coperta termica dorata che luccica nella calura estiva.
Fino al 23 gennaio 2021 Michael Danner.Migration as Avant-Garde
C/O Berlin
Hardenbergstraße 22-24 https://www.co-berlin.org
La minaccia del virus e i suoi effetti entra prepotente anche nei ritratti di Sven Marquardt, che in Stageless porta l’osservatore nei retroscena del Friedrichstadt-Palast Berlin, per guardare i membri dell’ensemble internazionale prima che annullassero tutti gli spettacoli a causa del Coronavirus e, quindi, della perdita del loro palcoscenico familiare.
Fino al 29 novembre 2020 Sven Marquardt. Stageless
FRIEDRICHSTADT-PALAST BERLIN
Friedrichstraße 107 https://www.palast.berlin
Masculinities: Liberation through Photography indaga su quale significato assume oggi il corpo dell’uomo e le idee sulla mascolinità in un momento in cui il patriarcato è in crisi. Una ricerca aperta in un mare di possibilità.
I limiti di razza e sessualità stereotipati finora non trovano più spazio nelle generazioni più giovani, le quali vengono a contatto con queste domande sin da subito. Cercando risposte, si giunge purtroppo talvolta a frustrazioni e paure silenziose, come nei protagonisti insoddisfatti di New Age of Dissent.
Fino al 14 novembre 2020 Carina Linge. New Age of Dissent
JARMUSCHEK + PARTNER
Potsdamer Straße 81A https://www.jarmuschek.de/
Restando in tema di fisicità, Play of the body in space esaspera questa performance richiesta ai corpi, mettendoli in correlazione con lo spazio circostante e altri oggetti presenti nelle scene e riducendoli a un arrangiamento grafico.
I giovani fotografi di Atopie sperimentano il disagio che può infliggere un’immagine con espedienti retorici. La plastica si fonde alla moda e strutture amorfe si trasformano in schermi di proiezione, minando il significato di ogni cosa.
Max Pinckers, Peace Token, 2018, dalla serie Margins of Excess. Courtesy Robert Morat Galerie
Max Pinckers esamina, con la sua pluripremiata serie fotografica Margins of Excess, la difficoltà nel distinguere realtà e finzione nell’era dei media. Chiedendo cosa siano la verità, la mezza verità o la finzione.
Fino al 19 dicembre 2020 Max Pinckers. Margin of Excess
ROBERT MORAT GALERIE
Linienstraße 107 https://www.robertmorat.de/