Jane Austen e William Turner: parole, immagini e dimore di campagna
Una mostra in Inghilterra celebra i 250 anni dalla nascita dei due artisti e fa da spunto per un itinerario autunnale tra architetture e parchi che hanno ispirato romanzi e dipinti
In due angoli diversi d’Inghilterra, nello stesso anno, il 1775, venivano al mondo Jane Austen e Joseph Mallord William Turner. I due non si incontrarono mai, eppure le loro opere sembrano dialogare ancora oggi: Austen seppe convertire l’ordinarietà della vita in un palcoscenico dell’animo umano, mentre Turner sublimò la realtà convertendola in visioni di luce. Seduta al suo scrittoio nel cottage di Chawton, tra le campagne dell’Hampshire, l’autrice, con la grazia di una prosa limpida, lucida e acuta, trasformava le piccole vicende della quotidianità in verità universali: nei suoi romanzi, un ballo, una passeggiata nel verde, una conversazione o un silenzio diventano rivelazione dei caratteri dei personaggi, spesso in cerca di equilibrio tra sentimenti e convenzioni. Non a caso, Virginia Woolf, che più di chiunque altro colse la modernità e la grandezza di Jane Austen, descrisse la sua narrazione come una sorta di raffinata partita a scacchi, in cui ogni mossa può svelare un pensiero nascosto o una passione taciuta, e uno statista risoluto come Winston Churchill raccontò di aver trovato, durante una convalescenza, tra le pagine di Pride and Prejudice, un quieto riparo dalle tempeste della storia.
Negli stessi anni, quelli tra la Rivoluzione francese e le guerre napoleoniche, davanti al cavalletto nel suo atelier londinese William Turner reinventava la pittura di paesaggio catturando cieli tempestosi illuminati da tinte cangianti. Così anche quei luoghi che la scrittrice descriveva come placidi e ordinati, sulle tele del pittore si dilatano in scenari grandiosi e vibranti: orizzonti che si incendiano di bagliori, mari e fiumi che ribollono di energia, terre che sembrano respirare e muoversi al ritmo della natura stessa. In questo incontro silenzioso tra parole e colori, Austen e Turner rivelavano la stessa grande capacità: restituire la dinamica profonda della realtà e dell’esperienza umana con una precisione sorprendente e con una voce che attraversa i secoli e ci raggiunge intatta.

Tra quadri e manoscritti, l’omaggio ai due artisti in una mostra a Londra
Proprio per celebrare il duecentocinquantesimo anniversario della nascita di entrambi gli artisti, la mostra Austen and Turner: A Country House Encounter, curata in collaborazione con il Centre for Eighteenth Century Studies dell’Università di York, ha aperto le sue porte (fino al 19 ottobre 2025) nella scenografica sede di Harewood House, nello Yorkshire, tra opere d’arte moderna, arredi Chippendale e prestiti provenienti da istituzioni artistiche quali la Royal Academy of Arts e la Tate Britain di Londra. Per la prima volta, la scrittura della romanziera e la pittura del paesaggista vengono messe in relazione tra loro e, come valore aggiunto, questo accade nelle sale di una dimora che riflette le caratteristiche tipiche delle country house descritte da Jane Austen: veri e propri microcosmi di rituali, aspirazioni e contraddizioni sociali. Turner, dal canto suo, in gioventù, rappresentò più volte Harewood in vedute che già prefiguravano la sua visione luminosa e drammatica della realtà. In esposizione ci sono quadri, prime edizioni a stampa, manoscritti rari (come quello del romanzo incompiuto Sanditon), costumi d’epoca e oggetti originali che restituiscono al visitatore la complessità di un’epoca, accompagnati da nuove creazioni artistiche e da un ricco calendario di eventi: balli in stile Regency, conferenze, letture e workshop per famiglie. La mostra invita così anche a uno sguardo più ampio, che da Harewood si può estendere verso altre importanti storiche dimore.
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In viaggio nelle campagne inglesi per celebrare Jane Austen e William Turner
Settembre e ottobre, quando i grandi parchi si accendono dei colori autunnali, sono i mesi ideali per intraprendere questo itinerario che si snoda dal nord al sud dell’Inghilterra. La prima tappa è vicinissima ad Harewood: si tratta di Fountains Abbey, la spettacolare abbazia cistercense del XII Secolo, patrimonio dell’UNESCO, immersa nel suggestivo parco dello Studley Royal Deer Park, con laghi, cascate, canali e templi, dove si aggirano centinaia di cervi e daini liberi. È una delle destinazioni storiche più affascinanti del Regno Unito, che unisce storia medievale, arte paesaggistica settecentesca e architettura vittoriana in un unico straordinario sito. Nel parco si aggirano centinaia di cervi liberi, la cui presenza aggiunge ulteriore fascino all’ambiente naturale. Le rovine dell’abbazia mostrano ancora oggi l’imponenza della originaria architettura medievale e hanno da sempre ispirato artisti, tra cui Turner, nelle sue rappresentazioni di architettura e paesaggio.
Sempre nel North Yorkshire è da visitare anche Allerton Castle, residenza neogotica edificata a metà Ottocento su una struttura preesistente. Con la grande sala baronale, una delle più alte e sontuose d’Inghilterra, la cappella privata di St Mary e le vetrate istoriate, la dimora riflette la passione ottocentesca per il pittoresco. Più a sud, nel Derbyshire, sorge Chatsworth House, residenza della famiglia Cavendish, duchi di Devonshire, che è celebre per la sua straordinaria collezione d’arte, che include disegni e dipinti di grandi maestri, e per i giardini monumentali, trasformati nel Settecento da Capability Brown e arricchiti nel secolo successivo da Joseph Paxton. Fino al 5 ottobre 2025, qui è ospitata anche la mostra The Gorgeous Nothings: Flowers at Chatsworth, che celebra i fiori in tutte le loro forme attraverso opere storiche e contemporanee provenienti dalle Devonshire Collections e da musei internazionali. La dimora, apprezzata per la grandiosità e la bellezza, è stata scelta come ambientazione per la versione cinematografica di Pride and Prejudice del 2005, con Keira Knightley.

Le location di Austen e i paesaggi di Turner
Lyme Park, nella regione confinante del Cheshire, è stata invece il set della serie televisiva dedicata allo stesso romanzo, grazie alla sua eleganza dovuta a un’armoniosa combinazione di stili architettonici, tra cui l’Elisabettiano, il Palladiano e il Barocco, e alle incantevoli vedute panoramiche sui boschi e sulle brughiere circostanti che si godono dalle sue finestre. Una dimora più raccolta è Rousham House, nell’Oxfordshire, gioiello del primo paesaggismo inglese, che mostra l’eleganza sobria e l’armonia dei giardini all’inglese disegnati da William Kent nella prima metà del Settecento. Qui il foliage autunnale fa da sfondo a statue classiche e piccoli ponti, creando scorci di pura poesia che Turner avrebbe potuto trasformare in acquerelli luminosi.
L’itinerario prosegue nel Wiltshire, dove, su una collina che si affaccia sulla valle del fiume Frome, si trova Ilford Manor, con i suoi giardini all’italiana ottocenteschi, che si distendono tra viali di cipressi, pergolati e rose antiche. Infine, per conoscere meglio Turner non solo come pittore ma anche nella sua dimensione privata, si può visitare Sandycombe Lodge, la casa che l’artista progettò e si fece costruire nel 1813 a Twickenham, non lontano da Londra. Questo edificio sul Tamigi non ha le dimensioni e lo sfarzo delle grandi residenze di campagna aristocratiche, ma è carica di significato perché era il luogo in cui l’artista poteva immergersi in quel mondo naturale che tanto amava.
Nicoletta Rita Speltra
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