Alla Reggia di Venaria c’è la grande mostra sul barocco genovese

Il percorso espositivo presenta la maggior parte delle collezioni del palazzo poi divenuto museo, ma anche il racconto del secolo d’oro di Genova “la Superba”, teatro del barocco, antica Repubblica retta dai Dogi, con la sua regalità e fasto

Si apre con una magniloquente tela di Peter Paul Rubens che ritrae il principe Giovan Carlo Doria – mecenate e collezionista -, la grande mostra sul Barocco genovese, dal titolo Magnifiche collezioni. Arte e potere nella Genova dei Dogi, ospitata alla Reggia di Venaria, alle porte di Torino, fino al 19 ottobre 2025 (visto il successo di pubblico è stata prorogata). 

Magnifiche collezioni, Reggia di Venaria, Torino, foto Giuliano Berti
Magnifiche collezioni, Reggia di Venaria, Torino, foto Giuliano Berti

Le collezioni da Palazzo Spinola di Pelicceria

Non a caso Rubens è il pittore di corte che nel suo libro del 1622 I palazzi di Genova – dove illustra le più importanti residenze aristocratiche genovesi da lui visitate in tempi diversi – dà un posto di rilievo proprio a Palazzo Spinola di Pellicceria, dal quale arriva gran parte delle centinaia di opere in mostra, oltre a quelle provenienti dalla Galleria Nazionale della Liguria e da altri musei e collezioni private.

Un viaggio nelle collezioni del palazzo poi divenuto museo

È dunque un viaggio nelle collezioni del palazzo poi divenuto museo, che si sono succedute nei secoli, dalla fine del Cinquecento all’Ottocento, raccolte dalle più grandi famiglie del patriziato genovese che hanno contrassegnato la vita politica della Repubblica di Genova con dogi, senatori e cardinali: i Pallavicino, i Doria, gli Spinola e i Balbi. Ma anche il racconto del secolo d’oro di Genova “la Superba”, teatro del barocco, antica repubblica retta dai dogi, con la sua regalità e fasto.

In mostra i migliori artisti italiani ed europei dell’epoca barocca

Infatti, le potenti famiglie genovesi di banchieri e mercanti, nel gareggiare in sfarzo, hanno chiamato a dipingere in città i migliori artisti italiani ed europei dell’epoca come il già citato Rubens, Antoon Van DyckOrazio GentileschiGuido ReniCarlo MarattiLuca Giordano, Hyacinthe Rigaud e Angelica Kauffman, oltre ai maestri della grande scuola figurativa genovese come Bernardo StrozziDomenico PiolaGiovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto e Gregorio De Ferrari.

L’allestimento dell’ultimo sfarzo prima della fine dell’epoca dei Dogi

L’allestimento fatto di luci soffuse, strategicamente posizionate in modo da esaltare l’aspetto scenografico e “barocco” dei dipinti, e di vetri oscurati da una pellicola trasparente che dà la sensazione di visitare la mostra in notturna, anche se fuori splende il sole, rende senz’altro merito al valore di questo centinaio di opere tra dipinti, sculture, argenti e arredi del Sei e Settecento. E arriva al massimo dello sfarzo nell’ultima sala, con le superfici di pareti e pavimenti riflettenti che, in un gioco di specchi, annunciano l’epilogo: con la caduta della Repubblica di Genova, anche l’epoca dei Dogi volge al termine.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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