I capolavori della Galleria Borghese vanno in mostra a Parigi per la riapertura del Museo Jacquemart-André

L’hôtel particulier che fu residenza di Edouard André e Nélie Jacquemart a cavallo tra XIX e XX secolo ospita oggi la più grande collezione di arte italiana in Francia dopo il Louvre. Chiuso per restauro, il museo riaprirà a settembre 2024, esponendo 40 opere in arrivo da Roma

Nel 1869, il banchiere e deputato Edouard André commissionava all’architetto Henri Parent la costruzione del palazzo che oggi si scopre non lontano dagli Champs Elyseés, nel cuore della Parigi haussmaniana. Con sua moglie Nélie Jacquemart, pittrice, André avrebbe riunito nell’elegante residenza la collezione d’arte raccolta nel corso di frequenti viaggi in Europa e, soprattutto, in Italia, costituendo la più grande raccolta d’arte italiana in Francia dopo quella del Louvre, con prestigiose opere del Rinascimento toscano ed emiliano, e un particolare interesse per il Settecento veneto e il vedutismo veneziano.

La collezione d’arte italiana di Edouard André e Nélie Jacquemart a Parigi

Nel 1912, alla morte di Nélie, ultima abitante del palazzo e custode della collezione, l’edificio fu donato per volontà testamentaria, con l’intero patrimonio artistico messo insieme dalla coppia, all’Institut de France, con il vincolo di farne un museo e renderlo accessibile al pubblico. E oggi il percorso museale ricalca gli interessi dei coniugi, spaziando dall’arte francese dell’Ancien Régime alla pittura di paesaggio olandese, al piano (il primo) interamente dedicato ai maestri italiani, da Botticelli Paolo Uccello, da Andrea Mantegna a Carlo Crivelli Donatello, a Francesco Guardi Canaletto. Trait d’union è la scala a doppia elica che culmina con gli affreschi di Giambattista Tiepolo provenienti da Villa Contarini Pisani a Mira, strappati e acquistati da André nel 1893 per decorare il suo palazzo parigino. Dunque tra gli hôtel particulier di Parigi trasformati in museo, il palazzo Jacquemart-André si caratterizza proprio per il legame intrattenuto con l’arte italiana, che arricchisce la visita alla scoperta di una dimora borghese ottocentesca perfettamente conservata, negli spazi e negli arredi, e classificata come Monumento storico di Francia.

Giambattista Tiepolo al Musée Jacquemart-André di Parigi
Giambattista Tiepolo al Musée Jacquemart-André di Parigi

Il restauro del Musée Jacquemart-André

Nell’agosto 2023, il museo ha chiuso battenti per importanti lavori di restauro e di ripristino degli ambienti originali, con interventi – a carico dell’Institut de France – che stanno interessando anche lo scalone a doppia elica e l’affresco di Tiepolo, oltre che la sala da pranzo e la corte di accesso, con il riallestimento del giardino come doveva apparire agli inizi del Novecento. Un cantiere che offrirà l’opportunità di ripensare i servizi al pubblico (circa 400mila visitatori all’anno), dalla ristorazione all’accessibilità per persone disabili, in vista della riapertura già programmata per l’inizio di settembre 2024.

Pieter Paul Rubens, Susanna e i Vecchioni, 1606-07. Photo Mauro Coen, courtesy Galleria Borghese - Copia da Leonardo da Vinci, Leda
Pieter Paul Rubens, Susanna e i Vecchioni, 1606-07. Photo Mauro Coen, courtesy Galleria Borghese – Copia da Leonardo da Vinci, Leda, 1510-20. Photo Mauro Coen, courtesy Galleria Borghese

I capolavori della Galleria Borghese in mostra al Musée Jacquemart-André

Un evento da celebrare con una mostra speciale, che omaggia l’interesse della coppia di collezionisti per l’arte dei maestri italiani, in collaborazione con la Galleria Borghese di Roma. Il museo capitolino presterà per l’occasione 40 opere di artisti rinascimentali e barocchi, da Botticelli (cui nel 2021 il museo parigino dedicò un’ambiziosa monografica) a Tiziano e Raffaello, Paolo Veronese, Antonello da Messina, Caravaggio e Bernini. L’accordo si concretizza nell’ambito della campagna di riallestimento che nell’autunno del 2024 interesserà la Galleria Borghese. A Parigi, insieme ai dipinti di numerosi pittori italiani attivi tra XV e XVII secolo – oltre ai maestri già citati, anche Cavalier d’Arpino, Jacopo Bassano, Annibale Carracci, Guido Reni – arriveranno anche i lavori degli artisti stranieri presenti in Italia all’epoca, come Rubens e Gerrit Van Honthorst. Alla curatela della mostra (Masterpieces from the Borghese Gallery) hanno lavorato in sinergia la direttrice della Galleria Borghese, Francesca Cappelletti, e Pierre Curie, curatore del Musée Jacquemart-André dal 2016.

Livia Montagnoli

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