Flashback, Dama, Paratissima: aprono la settimana di Torino le tre fiere collaterali. Le immagini

Flashback, Dama, Paratissima aprono con un anticipo di un giorno la settimana dell’arte di Torino. Tantissimo pubblico, grande partecipazione e una buona atmosfera per questi tre eventi che hanno anche operato un restyling della sede e del format. Ecco le immagini.

Si parte naturalmente da Flashback, apripista insieme a Paratissima di questo movimento che ha portato la città di Torino ad avere ben 7 appuntamenti di questo tipo in città, una piazza di fiere, festival ed eventi culturali, ognuno con la sua specificità, che non teme il confronto con gli appuntamenti internazionali del settore. Nuovo spazio per Flashback, sempre al Palaisozaki, ingresso monumentale, location più ariosa con stand ampi e ben organizzati. E un sacco di chicche: dalla installazione di Pascale Marthine-Tayou, un gigantesco Plastic Tree, che si staglia toccando il soffitto per la courtesy di Galleria Continua, alla raffinatissima selezione di incisioni di Rembrandt e Albrecht Dürer, tra gli altri. Cesare Lampronti accoglie il visitatore con un dipinto di Artemisia Gentileschi firmato insieme a Bernardo Cavallino: l’opera Batsheba at her bath, proviene da una collezione privata inglese. È una edizione che segna la differenza ed un notevole salto di qualità questa di Flashback: tanto pubblico, umori buoni e grande qualità di stand. Come quello di Aleandri Arte Moderna, che porta una selezione rarissima di Mario Sironi futuristi, o arredi firmati da Giacomo Balla per sua figlia. Alla Galleria dello Scudo di Verona gli appassionati possono trovare due notevoli busti di Medardo Rosso, e da Tornabuoni di Firenze (e mille altre città), una importante selezione di opere, sulle spicca una tela di Massimo Campigli. E non mancano “pezzi da novanta” come Gian Enzo Sperone, in fiera per la prima volta con uno stand pieno di grandi nomi e grande opere, di artisti del calibro di Carlo Carrà e Gerardo Dottori. Bella anche la location per il progetto Opera Viva di Alessandro Bulgini (a cura di Christian Caliandro) che mette insieme tutti i manifesti che hanno animato negli scorsi mesi la rotonda di Piazza Bottesini a Barriera di Milano, i lavori di Fabrizio Bellomo, Cristiano De Gaetano, Raffaele Fiorella, Calixto Ramirez, Roxy in the Box e naturalmente il fotografatissimo “Porta Fortuna” di Alessandro Bulgini.

PARATISSIMA

Ha il sapore di una bella festa questa edizione di Paratissima, fiera d’arte emergente nata nel 2005 in un appartamento sfitto di Torino di 400 mq, oggi articolata in una grande caserma, l’ex Lamarmora, che si snoda per tre piani ed una corte intera. Musica, djset, stand gastronomici, bar accolgono il visitatore che può scegliere se gettarsi subito nella mischia delle opere o rilassarsi e visitare i tanti spazi dedicati all’arts and crafts e allo street wear. 536 creativi emergenti, 8 sezioni completano l’esperienza, con mostre interessanti, come quella di design, che presenta progetti innovativi, mappe, traiettorie su culture e territori, o le 7 esposizioni curate dai 12 giovani curatori del master, organizzato da Paratissima, N.I.C.E.(New Independent Curatorial Experience). Nella parte design c’è Orodé Deoro che porta una sua personalissima Mappa d’oro, ma anche l’incredibile moto in fibra di cartoncino disegnata da 011 Carbon Concept. Tra le mostre, Brankica Zalovic presenta una fitta ragnatela di fili di cotone e carta, filamenenti e maglie di colore rosso che raccontano una visione politica ed introspettiva, utilizzando materiali poveri, Paolo Ollano, con dei display di Ghirriana memoria, rende tridimensionali le immagini della solitudine. Colpiscono le piccolissime fotografie di Federico Gaudino e le radiografie cucite di Matteo Emery. Ma sarebbe veramente impossibile raccontare tutto e tutti coloro che hanno aderito a Paratissima.

DAMA

Un’ottima affluenza di pubblico saluta la seconda edizione di Dama la non fiera di Torino nata lo scorso anno da un’idea del gallerista Giorgio Galotti in collaborazione con alcune realtà straniere. L’idea sottesa è interessante: superare, cioè, la classica struttura da white cube propria delle fiere per allestire le opere in dialogo con gli ambienti all’interno di un palazzo nobiliare che evocano almeno in linea di principio gli appartamenti di collezionisti privati. Confermata, dunque, la location di Palazzo Saluzzo Paesana, antica dimora nobiliare barocca nel centro di Torino, talmente imponente da distrarre a volte dalla lettura e dalla fruizione delle opere. Fin qui tutto come da programma originario. La novità riguarda l’apertura per questa edizione agli spazi no-profit, rappresentati da Meyohas di New York e Pina di Vienna, con due mostre personali di Virginia Lee Montgomery e Sasha Auerbakh che si affiancano alle 12 gallerie emergenti internazionali che presentano tutte o uno o due artisti. L’altra novità di questa seconda edizione di Dama riguarda l’ideazione di un programma di supporto, chiamato GUEST ed ideato insieme al Museo Ettore Fico di Torino, che permette di sostenere una galleria con la copertura dell’intera fee di partecipazione. La galleria che ne ha beneficiato è la galleria Lily Robert di Parigi che presenta il lavoro di Jonas Wijtenburg. Confermato, invece, il Live Programme curato da João Laia pensato per animare DAMA con un calendario di performance distribuite su tutti e cinque i giorni. Sei gli artisti coinvolti: Sam Smith, Anna Franceschini, Diogo Evangelista, Sasha Litvintseva, Laure Prouvost, Guan Xiao, mix abbastanza equilibrato tra artisti emergenti e artisti che hanno già alle spalle un buon numero di partecipazioni internazionali.

Flashback
Fino al 5 novembre
Corso Sebastopoli, 123,
www.flashback.to.it 

Paratissima
Ex Caserma Lamarmora, Via Asti 22
http://paratissima.it/

Dama 2017
Palazzo Saluzzo Paesana
Via Della Consolata 1/bis – Torino – Piemonte
http://www.d-a-m-a.com

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Redazione

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