C’è uno spazio d’arte a Reggio Emilia dove si espone solo su mensole in vetrina

Da 5 anni a Spazio Neutro vengono invitati artisti, fotografi e designer a confrontarsi con le bacheche in disuso all’interno di un passaggio commerciale nel centro della città. Ora quegli stessi supporti diventano protagonisti di una mostra

Nel 2020, in piena pandemia, quando la fruizione dell’arte diventava ogni giorno più problematica a causa delle restrizioni, nasceva a Reggio Emilia Spazio Neutro, un luogo dove si esponeva (e si espone ancora oggi) solo in bacheche commerciali, in disuso da anni nel centro della città. Da allora si sono succedute mostre su mostre di artisti invitati, di volta in volta, a interagire con loro. Nelle vetrine, solitamente, gli oggetti si mettono in scena: si adagiano su supporti che li mostrano, li sorreggono e danno loro un luogo. Ora quelle mensole sono le protagoniste di Massimo Carico, progetto espositivo che vede protagonista lo studio veneziano di progettazione Zaven, in corso fino al 28 febbraio 2026.

Zaven, Spazio Neutro, Reggio Emilia
Zaven, Spazio Neutro, Reggio Emilia

La storia di Spazio Neutro a Reggio Emilia

Neutro è un progetto espositivo che invita artisti e fotografi contemporanei a sperimentare liberamente in uno spazio eterotopico. Sei bacheche commerciali diventano la cornice all’interno della quale l’artista è chiamato a confrontarsi, senza vincoli, con un’esposizione basata sulla fruibilità costante e la diretta relazione con il pubblico”, spiega ad Artribune Andrea Da Villa che, insieme a Silvia Lomi e Matteo Messori, ha fondato questo non-spazio con un’azione semplice: “sfruttare bacheche vuote all’interno della città, con l’obiettivo di moltiplicare spazi e funzioni per stabilire un incontro, spesso casuale, che va a colmare la distanza tra l’opera d’arte e il pubblico”.

Spazio Neutro: il progetto

I lavori esposti, rispetto alla dimensione privata in cui vengono fruiti all’interno di gallerie e musei, assumono così una dimensione pubblica, permettendo agli artisti di confrontarsi con una visibilità costante e di instaurare una relazione diretta con il pubblico attraverso un’esperienza artistica inedita. In questo spazio auto visitabile e aperto a chiunque attraversi questo passaggio commerciale che collega Piazza Prampolini alla via Emilia, la principale arteria della città, non ci sono curatori: ogni mostra è accompagnata da una pubblicazione che raccoglie traccia dell’intervento dell’artista e introduce un terzo punto di vista attraverso il testo di una figura esterna al progetto.

La mostra “Carico Massimo” a Reggio Emilia

Nel caso di questa nuova mostra, il testo è stato redatto da Cosimo Bizzarri, autore ed educatore nel campo del design che collabora con artisti e designer, portando i linguaggi del giornalismo e del racconto fantastico nel campo del progetto. “Il titolo, Massimo Carico, quasi a sembrare il nome di persona, serve anche ad indicare il limite di portata di ogni oggetto presentato”, continuano da Spazio Neutro. “La mostra presenta ventitré mensole, esito di una ricerca specifica dei designer, che hanno scelto di reinterpretare l’oggetto mensola e la sua funzione, trasformandolo da semplice supporto a protagonista dell’esposizione. Il progetto nasce quindi da una riflessione sul rapporto tra funzione, forma e significato, in linea con l’approccio sperimentale che caratterizza NEUTRO, dove vengono invitati artisti, fotografi e designer a confrontarsi con lo spazio delle bacheche stesse”. A completare il progetto, una pubblicazione con fotografie di Giacomo Bianco.

Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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