Le mostre da vedere nelle gallerie d’arte di Milano tra dicembre 2025 e gennaio 2026

Dalla personale di Ludovica Carbotta presentata dalla neonata galleria radar alla mostra nella project room del PAC ecco una selezione di mostre in galleria e non solo da vedere fino al nuovo anno

Hanno inaugurato tutte tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre 2025 le mostre che vi proponiamo in questa lista da vedere prima e dopo le festività natalizie. Tra gallerie di recente apertura, project room istituzionali e spazi indipendenti, la città propone mostre che attraversano i temi centrali dell’arte contemporanea: il corpo come luogo di tensione politica ed emotiva, lo spazio urbano come campo di conflitto e convivenza, la memoria collettiva, la comunicazione, le forme di relazione e di resistenza. Dalla pittura alla fotografia, dal suono all’installazione, passando per dialoghi tra generazioni e pratiche emergenti, ecco cosa non perdere.

radar – “Ludovica Carbotta. Città città”

Le mostre da vedere nelle gallerie d'arte di Milano tra dicembre 2025 e gennaio 2026
Ludovica Carbotta, Città, città, 2025. Exhibition view, radar, Milano. Ph: Tiziano Ercoli and Riccardo Giancola

La mostra Città città si ispira liberamente al romanzo La città e la città di China Miéville, e mette in scena la coesistenza di due versioni della stessa realtà, separate da un confine sottile ma invalicabile: un muro temporaneo, simile a quelli dei cantieri, che impedisce lo sguardo reciproco. Così, l’allestimento richiama un ambiente in costruzione, dove proporzioni e superfici degli oggetti appaiono alterate, generando una percezione instabile dello spazio. Le pareti divisorie diventano superfici di accumulo, tra manifesti, poster, avvisi di proteste e mobilitazioni provenienti da contesti storici e geografici differenti. Questi si sovrappongono, in un racconto corale fatto di memorie personali, immagini mediatiche e immaginazione. Tra riferimenti letterari e culturali, dalla musica pop immaginaria dei Beehive di Love Me Licia alla città come luogo di solitudine e duplicazione, la mostra riflette sul vivere urbano contemporaneo, trasformando l’isolamento individuale in una moltitudine di voci e sguardi uniti da esperienze e lotte comuni. Fino al 7 febbraio 2026.

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radar
Via Plinio 11

Project Room del PAC – “INSOMNIA. Bad trips and Broken Promises / Even Flowers Must Die”

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INSOMNIA. Bad trips and Broken Promises / Even Flowers Must Die

INSOMNIA è il progetto collaborativo del duo italo-brasiliano composto da Thiago Dezan e Infinite, nato a New York nel 2019 dall’incontro tra fotografia e videografia documentaristica e arti visive. La loro pratica congiunta dà forma a una visione intensa e dolorosamente lucida sulle fratture sociali, politiche e culturali del presente. La mostra Bad Trips and Broken Promises / Even Flowers Must Die affronta le urgenze del nostro tempo attraverso opere che spaziano dalla fotografia alla pittura e alle video-installazioni. Immagini spesso nate in contesti giornalistici vengono qui rielaborate in chiave critica, rivelando ciò che resta invisibile, rimosso o normalizzato dalla cultura come istituzione. Tra brutalità e vulnerabilità, le opere di INSOMNIA restituiscono uno stato di veglia inquieta: non sogni, ma insonnia, come condizione mentale e politica da cui osservare il mondo. Fino all’8 febbraio 2026.

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PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro 14

Galleria Thaddaeus Ropac – “Valie Export e Ketty La Rocca. Body Sign”

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Valie Export e Ketty La Rocca. Body Sign

Thaddaeus Ropac Milan presenta la sua seconda mostra, un dialogo inedito tra Valie Export e Ketty La Rocca, due tra le più visionarie artiste femministe concettuali emerse in Europa negli Anni Sessanta. Curata da Andrea Maurer e Alberto Salvadori, in collaborazione con Studio Valie Export e l’Archivio Ketty La Rocca, l’esposizione mette in relazione due ricerche che hanno fatto del corpo uno strumento critico per interrogare il linguaggio e la sua funzione patriarcale, evidenziando le tensioni tra sfera pubblica e privata. Entrambe le artiste hanno riconosciuto la necessità di un campo d’azione ampliato per dare forma alle proprie idee, superando i limiti di un singolo medium. Fotografia, video, scultura e performance diventano così linguaggi fluidi e permeabili, attraverso cui sviluppano pratiche radicali, capaci di ridefinire i confini dell’espressione artistica e del discorso politico. Fino al 28 febbraio 2026. 

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Galleria Thaddaeus Ropac Milan
Piazza Belgioioso 2

Cassina Project – “Venus Genetrix. Claudio Massini e Jacopo Pagin”

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Venus Genetrix. Claudio Massini e Jacopo Pagin

Cassina Projects presenta Venus Genetrix, una mostra che mette in dialogo le opere di Claudio Massini (1955) e Jacopo Pagin (1988), dando vita a un confronto intergenerazionale tra due pratiche artistiche distinte ma risonanti.In occasione dell’esposizione, una selezione di grandi composizioni pittoriche di Massini si affianca a recenti dipinti e vasi in vetro soffiato di Pagin, in relazione con la presenza silenziosa e duratura di una straordinaria statua romana di Venere Genitrice. Fulcro concettuale e campo gravitazionale della mostra, la figura della dea attiva una riflessione sulla natura delle immagini, sospese tra permanenza e trasformazione.La pittura di Massini si distingue per una ricerca stratificata e meditativa, in cui superfici dense e silenziose evocano forme archetipiche e strutture abitative, mentre il lavoro di Pagin esplora la pittura come spazio performativo, fluido e cangiante, dove colore, ornamento e gesto si muovono tra visibile e invisibile. In questo spazio di tensione e coesistenza, Venus Genetrix diventa simbolo generativo e mediatore simbolico, capace di tenere insieme molteplicità e unità. Fino al 13 marzo 2026.

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Cassina Project
Via Mecenate 76/45

Fanta MLN – “Luzie Meyer. Betrayals of the Possible”

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Luzie Meyer. Betrayals of the Possible

Fanta-MLN presenta Betrayals of the Possible, la seconda mostra personale di Luzie Meyer, che riunisce un’installazione sonora a sei canali e una serie di stampe Argyrotype. Al centro dell’esposizione si trova Berlin Piece for Voice and Tap Dance (2025), opera audio della durata di 20 minuti, originariamente commissionata dalla 13esima Biennale di Berlino. La composizione sonora prende avvio dai suoni prodotti dalla ballerina di tip tap Cristina Delius, una pratica che affonda le proprie radici in tradizioni multiculturali, in storie di oppressione coloniale e nell’industria dell’intrattenimento newyorkese. Attraverso ritmi sincopati che richiamano l’era delle macchine, il tip tap diventa qui una metafora sonora della tensione tra libertà e restrizione. L’opera integra un testo poetico in inglese e tedesco, costruito attraverso rime, allitterazioni, slittamenti semantici, neologismi e giochi di parole. Scritto da Meyer tra l’ottobre 2024 e il giugno 2025, il testo nasce all’interno del clima culturale teso della Berlino contemporanea e intreccia frammenti di conversazioni, riunioni sindacali, dibattiti istituzionali e fonti mediatiche, filtrati dalla voce e dalla prospettiva dell’artista. Ne emerge un’indagine sulle pressioni, le paure e i desideri che attraversano la produzione artistica in condizioni sempre più complesse. Fino al 31 gennaio 2026.

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Fanta MLN
Via Asiago 12

MATTA – “Marco Pio Mucci. Come una strega una mattina una mattina italiana”

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Marco Pio Mucci. Come una strega una mattina una mattina italiana

La mostra prende forma come un percorso fatto di camminate, soste, ritorni in studio e immagini che si sedimentano nel tempo. Al centro della ricerca dell’artista ci sono le sale giochi e i biliardi, luoghi iconici del paesaggio italiano e spazi di formazione dell’immaginazione, attraversati da stratificazioni sociali, generazionali e di genere. Il gioco diventa metodo di osservazione e di composizione: attorno al tavolo da biliardo si costruiscono visioni, previsioni e tentativi, mentre le forme geometriche essenziali, come cerchi, rettangoli e quadrati, guidano l’organizzazione dello spazio e della materia, aprendosi a volumi, sfere e vuoti di natura quasi scultorea. Fotografie e disegni realizzati durante le partite si trasformano, una volta rientrati in studio, in immagini pittoriche. La pittura emerge come esito necessario di questo processo, attraverso una ricerca cromatica precisa e stratificata. Le opere oscillano così tra natura morta, paesaggio urbano e proiezione mentale, restituendo atmosfere sospese tra pomeriggi pigri e serate elettriche. Fino al 24 gennaio 2026. 

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MATTA
Via Privata Giacomo Favretto 9

Artnoble – “Pietro Fachini. Gallística”

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Installation view, Pietro Fachini, Gallística, solo exhibition in dialogue with a work by Renato Guttuso from Collezione Ramo, ArtNoble Gallery, Milano

È stata inaugurata in occasione della Milano Drawing Week la mostra personale di Pietro Fachini che presenta una selezione di lavori nati dalla residenza che l’artista ha svolto nello stato di Oaxaca, in Messico. Fachini, per l’occasione, ha infatti avviato la sua ricerca in dialogo con un disegno su carta di Renato Guttuso del 1974, proveniente dalla Collezione Ramo. Così, Gallística prende avvio dall’incontro diretto con la realtà dei galli da combattimento e si sviluppa da un iniziale interesse di osservazione antropologica verso una riflessione più ampia sul crudo come condizione esistenziale e percettiva. Attraverso il disegno, Fachini indaga il rapporto tra uomo e animale e le forme culturali della violenza ritualizzata, adottando uno sguardo empatico e analitico, attento al contesto prima del giudizio. Il dialogo con l’opera di Guttuso non si fonda su una continuità formale, ma su un’affinità di metodo: la fiducia nel disegno come strumento di indagine diretta, capace di tradurre l’esperienza in immagine senza mediazioni retoriche. Se in Guttuso l’osservazione del reale assume una valenza civile e politica, in Fachini essa si apre a una dimensione conoscitiva, sensibile e relazionale. Fino al 23 gennaio 2026.

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Artnoble
Via Ponte di Legno 9

Tube Culture Hall – “Joana Galego. Flawed Telepathies”

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Joana Galego. Flawed Telepathies

La mostra Flawed Telepathies di Oana Galego presenta una serie di dipinti che trasformano lo spazio espositivo in una stanza silenziosa, abitata quasi esclusivamente da volti. Figure sospese, anonime e frammentarie, che non appartengono a individui riconoscibili ma nascono dalla sovrapposizione di presenze incontrate, osservate e ricordate. Realizzate attraverso un gesto pittorico lento e minuzioso, le opere si concentrano su dettagli intimi, come occhi, labbra e narici, quali tentativi di avvicinamento a uno spazio interiore, mentale ed emotivo. La pittura diventa così un tempo di prossimità e di ascolto, in cui affiorano incomprensioni, disaccordi interiori e conversazioni che restano spesso confinate nella mente: vere e proprie “telepatie imperfette”, messaggi parziali e fragili, affidati al mondo senza la certezza di essere compresi. Tra immagini simboliche e gesti trattenuti, mani che reggono animali, oggetti quotidiani o segni di trasformazione, i dipinti evocano inquietudine, dubbio e vulnerabilità, ma anche una forma di speranza. Fino al 22 gennaio 2026.

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Tube Culture Hall
Piazza XXV Aprile 11/B

Artopia Gallery – “Isabella Benshimol Toro / Emma Moriconi. Resonances”

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Isabella Benshimol Toro / Emma Moriconi. Resonances

Artopia presenta resonances, mostra a due voci di Isabella Benshimol Toro (Caracas, 1994) ed Emma Moriconi (Milano, 1997): per la prima volta insieme nello spazio della galleria, le artiste mettono in dialogo pratiche sviluppate tra Londra e New York, dando forma a una narrazione sospesa nel tempo e nello spazio. Al centro dell’esposizione è il corpo, evocato nella sua assenza. Le sculture-installazioni di Benshimol Toro, realizzate con materiali e abiti quotidiani inglobati nella resina, fissano gesti e tracce intime, mentre le pitture di Moriconi indagano le strutture invisibili dell’anatomia umana e naturale attraverso paesaggi organici e stratificazioni materiche. Pur nella loro autonomia, le opere si incontrano in una ricerca condivisa sulla materia, sulla luce e sul superamento dei confini tra pittura e scultura. Fino al 23 gennaio 2026.

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Artopia Gallery
Via Lazzaro Papi 2

Circolo – “Ieva Saudargaitė Douaihi. Mare Nexus”

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Ieva Saudargaitė Douaihi. Mare Nexus. Ph: Andrea Rossetti

Mare Nexus di Ieva Saudargaitė Douaihi nasce come una riflessione sui legami e sulle connessioni in un’epoca segnata dalla comunicazione smaterializzata e dalle distanze amplificate. Il progetto ripensa al momento in cui i social network erano spazi di scoperta e incontro, capaci di far circolare immagini e sensibilità oltre i confini geografici. Attraverso una cartografia sensibile, l’artista segue il viaggio silenzioso delle immagini digitali lungo i cavi sottomarini che attraversano il Mar Mediterraneo, evocando le stratificazioni di storie, migrazioni e scambi che caratterizzano questo mare, insieme ponte e confine. Fotografie e screenshot, raccolti tramite smartphone, vengono trasformati in cianotipie, le cui tonalità di blu restituiscono una dimensione fisica alla luce e al dato. Nello spazio espositivo di Circolo, le stampe sono unite da un filo blu cucito a mano che ricalca la geografia del Mediterraneo, estendendosi oltre i confini delle immagini e trasformando l’installazione in una mappa continua di mare e connessioni. Mare Nexus si configura così come una meditazione materiale sui legami invisibili che ci attraversano, restituendo presenza e corporeità al digitale. Fino al 23 gennaio 2026.

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Circolo
Via della Spiga 48

Casa Testori – “NEVEr alone”

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NEVEr alone

Casa Testori presenta NEVEr alone, un progetto multidisciplinare curato da Davide Dall’Ombra che intreccia arte contemporanea, fotografia, cinema, scienza e letteratura a partire dalla memoria della straordinaria nevicata che paralizzò Milano nel 1985. L’iniziativa si inserisce nel programma dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026 ed è vincitrice del bando Olimpiadi della Cultura promosso da Regione Lombardia. Il progetto prende avvio con la mostra collettiva di giovane arte contemporanea, curata da Giacomo Pigliapoco e inaugurata il 22 novembre 2025, affiancata da un public program che si estenderà fino alla primavera del 2026. Ispirandosi a Benedetta tu, sorella neve di Giovanni Testori, NEVEr alone interpreta la neve come presenza simbolica e trasformativa: ciò che sembra isolare diventa occasione di relazione, ascolto e condivisione. Dodici artisti rileggono la neve come metafora di connessione, tempo sospeso e rivelazione silenziosa, dando vita a un percorso corale che trasforma la solitudine in dialogo e la fragilità in forza collettiva. Fino al 28 marzo 2026.

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Casa Testori
Largo Angelo Testori 13
Novate Milanese 

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Caterina Angelucci

Caterina Angelucci

Caterina Angelucci (Urbino, 1995) è laureata in Lettere Moderne con specializzazione magistrale in Archeologia e Storia dell’arte presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Oltre a svolgere attività di curatela indipendente in Italia e all'estero, dal 2018 lavora come…

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