La storia (e il recupero) della mostra sull’arte contemporanea calabrese che non venne mai realizzata

“Avvicina – Arte in Calabria dal 1945 ad oggi” recupera una pagina dimenticata dell’arte del Novecento calabrese e italiano. Al Museo Interattivo di Archeologia Informatica di Rende, in provincia di Cosenza, si racconta la storia di una mostra mai fatta grazie a un progetto che ne ripercorre i passi

Un patrimonio destinato al macero indifferenziato, fortunosamente e caparbiamente salvato dal dimenticatoio della memoria, è protagonista di quella che potrebbe essere definita una storia di archeologia contemporanea. Questa storia è iniziata nell’autunno del 2017, quando l’associazione calabrese Verde Binario ETS lancia una campagna di crowdfunding al fine di recuperare un pioneristico sistema informatico: il GE-120, prodotto nel 1969 da General Electric Information Systems Italia. La raccolta serve a reperire i fondi per portare dalla Svizzera all’Italia la pesante macchina utilizzata per diversi anni all’interno dell’aeroporto di Zurigo e mandare avanti l’idea di far crescere a Cosenza un Museo Interattivo di Archeologia Informatica – MIAI. 

Un ritrovamento speciale al MIAI di Rende 

Il crowdfunding raggiunge l’obiettivo e, una volta che il computer arriva a destinazione, si pone il problema di come e dove collocarlo, visto l’ingombro espositivo pari a circa 50 metri quadrati e 5 tonnellate di peso. L’associazione culturale Verde Binario ETS, a questo punto, chiede aiuto all’Università della Calabria (UniCal), la quale si rende disponibile a concedere in comodato d’uso gratuito una parte di un piano seminterrato di sua proprietà, parzialmente abbandonato e un tempo sede centrale del Consorzio Università a Distanza (CUD). L’Associazione, all’interno dei locali messi a disposizione dall’UniCal a Rende, comune attiguo a Cosenza, trova una gran quantità di materiali, cartacei e non solo, accumulati nel corso degli anni per cui si rende necessario smaltirli per far spazio al mastodontico GE-120. 

Il materiale accumulato nella sede del MIAI
Il materiale accumulato nella sede del MIAI

La mostra mai fatta di Simonetta Lux: “Avvicina – Arte in Calabria dal 1945 ad oggi”  

Nel corso di questa operazione di pulizia vengono rinvenuti diversi plichi, apparentemente anonimi, recanti la dicitura “Progetto Arte”. La scoperta non passa inosservata e i membri dell’Associazione, di buona lena, decidono di analizzare i faldoni, trovandosi, così, davanti ad una vera e propria mappa dell’arte contemporanea calabrese composta da volantini, fotografie, diapositive, cataloghi, videocassette e piccole opere di arte visiva. Tutto questo faceva parte di Avvicina – Arte in Calabria dal 1945 ad oggi, un progetto ideato e guidato dalla storica e critica dell’arte Simonetta Lux e finalizzato a censire gli artisti attivi in Calabria tra il 1945 e il 1990. Il censimento, incominciato nei primi anni Novanta, ha prodotto una mole considerevole di rapporti epistolari, carteggi e lettere artistiche – del resto Internet e i motori di ricerca erano pressocché assenti all’epoca. Tutto questo materiale è stato oggi archiviato e soprattutto digitalizzato dall’Associazione Verde Binario ETS.  

Arte e informatica in dialogo 

Il ritrovamento di Avvicina ha combinato l’unione di ambiti diversi creando un ecosistema multidisciplinare in cui arte ed informatica si trovano nella stessa attività condotta da Verde Binario, volta al recupero e alla custodia di reperti del passato. La mostra conclusiva del progetto Avvicina – Arte in Calabria dal 1945 ad oggi non si è mai tenuta, visto il naufragare del progetto CUD alla fine degli anni Novanta. Per cui, oggi, dopo aver ultimato i lavori di recupero del materiale, Verde Binario ha deciso di dare vita postuma a quella mostra mai nata, portando a conclusione, a distanza di anni, un progetto che sarebbe dovuto finire, rovinosamente, nello smaltimento rifiuti.  

Il MIAI ospita finalmente “Avvicina – Arte in Calabria dal 1945 ad oggi” 

Presso la sede del MIAI è attualmente in corso Avvicina – Arte in Calabria dal 1945 ad oggi, percorso espositivo che da luce al lavoro coordinato da Simonetta Lux trent’anni fa. La mostra sottolinea i diversi momenti creativi del territorio calabrese, per cui si va dall’arte del secondo dopoguerra – confinata in una condizione di diaspora, con artisti come Mimmo Rotella, Aldo Turchiaro ed Enzo Benedetto costretti a guardare altrove per affermarsi – fino alle rassegne degli anni Settanta, con la prestigiosa Silarte su tutte, passando, poi, per i “post-meridionali” teorizzati da Tonino Sicoli, con cui il ruolo di artisti e operatori culturali viene interpretato in modo progettuale e proattivo. 

Arte e sperimentazione tra Cosenza e Catanzaro 

Interessanti i materiali relativi a Cosenza, con quello che fu il programma Contaminazione Urbana (1976), grazie al quale il Living Theatre e la Comuna Baires arrivarono in Calabria. E, ancora, l’esperienza del gruppo Marginalia di Francesco Correggia, Luigi Magli, Giovanni Vatrella e Rocco Pangaro, mentre Salvatore Anelli e Rodolfo Granafei fondavano, nello stesso periodo, il Laboratorio di Poesia e Arti Visive, sfociato nella mail-art come pratica di relazione e di attivismo diffuso. In merito al territorio di Catanzaro, spiccano le azioni di Franco Magro e Mario Parentela come Operazione Boom (1978) nonché l’iniziativa Mauthausen – Alternativa di gruppo

La RAI per scoprire la Calabria 

La mostra apre anche una parentesi sul lavoro svolto dalla sede calabrese della RAI che, grazie a Marcello Walter Bruno, produce speciali TV di arte sperimentale in onda in prima serata, tra cui i celebri Territori di Caccia (1985) e La Periferia Sperimentale (1986) con la partecipazione di artisti come Francomà, Giulio Telarico, Marusca Zangaro e Alfredo Granata. Tutto questo fino al 1992, anno in cui il censimento viene condotto dall’équipe condotta da Simonetta Lux, ma, è il caso di dirlo: non finisce qui. 

Passato, presente e futuro della mostra “Avvicina – Arte in Calabria dal 1945 ad oggi” 

Riavviando il progetto dopo trent’anni, appare naturale, secondo Verde Binario, prendere sul serio la parola “oggi” e proseguire la ricerca fino ad arrivare al presente, espandendo il censimento e cercando di contattare tutti gli artisti calabresi nel periodo che va dal 1990 ai giorni nostri. In questa operazione viene coinvolto anche il pubblico, che può svolgere la sua parte. In mostra, infatti, è lasciato aperto un modulo di segnalazione per chi volesse suggerire nomi di artisti da contattare al fine di arricchire il censimento. 
La storia di Avvicina è quella di un patrimonio salvato grazie alla tenacia dell’Associazione Verde Binario ETS e che oggi si traduce in eredità collettiva tornando a essere fruibile a tutti, essendo sia energia futura per il censimento di domani, che radice storica per la memoria delle azioni passate, in un territorio assetato di cultura. 

Antonio Mirabelli  

Rende (CS) // prorogata fino al 9 novembre 2026
Avvicina – Arte in Calabria dal 1945 a oggi
MIAI – MUSEO INTERATTIVO DI ARCHEOLOGIA INFORMATICA
Scopri di più

Libri consigliati: 

(Grazie all’affiliazione Amazon riconosce una piccola percentuale ad Artribune sui vostri acquisti) 

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Antonio Mirabelli

Antonio Mirabelli

Antonio Mirabelli si è laureato in giurisprudenza presso la Luiss Guido Carli di Roma e nello stesso ateneo ha frequentato la Scuola di Specializzazione per un biennio. Avvocato e appassionato di arte, matura esperienza nel campo del Wealth management come…

Scopri di più