All’Accademia di Belle Arti di Bologna vanno in scena talk internazionali su arte e sostenibilità
Il ciclo di incontri si inserisce nel più ampio contesto del progetto ART.IT – Art in Transition, che promuove la ricerca e la pratica artistica in un contesto di scambio internazionale. Prossimi ospiti Tomás Saraceno e Caretto/Spagna
Entra nel vivo il programma di incontri internazionali su arte e sostenibilità elaborato dal progetto ART.IT – Art in Transition, progetto di formazione promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca per discutere sul ruolo dell’arte nelle transizioni ecologiche e digitali. I prossimi ospiti attesi nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna sono Tomás Saraceno (venerdì 14 novembre) e Caretto/Spagna (lunedì 17 novembre).
L’obiettivo del progetto ART.IT – Art in Transition
“Il progetto ART.IT – Art in Transition, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca – che ha come capofila l’Accademia di Belle Arti di Bologna, affiancata da partner nazionali come le Accademie di Belle Arti di Catania di Ravenna – desidera promuovere la ricerca e la pratica artistica in un contesto di scambio internazionale”, dichiara Enrico Fornaroli, direttore dell’ABA di Bologna. “Un obiettivo da perseguire sviluppando un percorso formativo che si articola in quattro aree tematiche: Arte e ambiente, Arte e inclusione, Arte e rigenerazione e Arte e tecnologie contemporanee”.
1 / 6
2 / 6
3 / 6
4 / 6
5 / 6
6 / 6
L’ideazione del progetto ART.IT – Art in Transition
“ART.IT Art in transition, che ha vinto il Bando del Ministero dell’Università dedicato per la prima volta a progetti di ricerca per sviluppare l’internazionalizzazione di Accademie e Conservatori, è stato ideato facendo tesoro della ricca dimensione internazionale dell’Accademia di Bologna”, spiega la sua ideatrice Maria Rita Bentini, docente dell’Accademia e coordinatrice del progetto. “Alcune importanti realtà europee – come il Louisiana Museum in Danimarca e lo Studio Orta Les Moulins, insieme alla Galleria Continua di Boissy le Chatel, in Francia – ci hanno risposto subito, visti gli ottimi rapporti da tempo esistenti col nostro Dipartimento di Comunicazione Didattica dell’Arte. Tra le docenti che si sono messe al lavoro, sotto la guida dell’allora Direttrice Cristina Francucci, c’era il comune interesse per alcuni temi cruciali dell’arte contemporanea, come l’inclusione e la sostenibilità ambientale, insieme alla sfida delle nuove tecnologie per le pratiche artistiche. Ciò ha permesso in tempi record di creare un progetto concreto e ben strutturato, che stiamo realizzando con entusiasmo, grazie a un gruppo di studenti-ricercatori attivissimi e a una intensa collaborazione con le Accademie e le Università partner”.

Tomás Saraceno e Caretto/Spagna ospiti dei talk internazionali su arte e sostenibilità
È in questo contesto che si stanno svolgendo le conversazioni aperte al pubblico: il loro obiettivo è quello di esplorare processi artistici legati alla sostenibilità ambientale, pratiche collaborative e approcci etici orientati alla relazione con l’altro e, infine, delineare nuove prospettive per l’arte contemporanea nel contesto delle grandi transizioni del nostro tempo. Dopo l’incontro con Marjetica Potrč (Lubiana, 1953), artista e architetto slovena nota per il suo approccio interdisciplinare che fonde arte, sostenibilità e pratiche partecipative, è ora il turno il 14 novembre di Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, 1973), artista e architetto argentino, che lavora tra arte, scienza e sostenibilità, proponendo visioni alternative per un futuro più etico e interconnesso. Lunedì 17 novembre, si prosegue con Caretto/Spagna (Andrea Caretto, 1970 – Raffaella Spagna, 1967), attivi dal 2002 e pionieri dell’arte ecologica. Il duo lavora con materiali naturali e processi collaborativi, esplorando le relazioni tra uomo, ambiente e materia.
I prossimi incontri del progetto ART.IT – Art in Transition
Il quarto incontro, previsto per mercoledì 10 dicembre, vedrà l’intervento di Timothy Ingold (Kent, 1948), antropologo britannico e professore emerito all’Università di Aberdeen. Studia la percezione ambientale, la creatività e i rapporti tra umani, animali e tecnologia. Ha ridefinito il concetto di cultura come ecologia delle relazioni, fondendo antropologia, arte e architettura. A gennaio 2026, è programmato l’ultimo appuntamento con protagonista ecoLogicStudio, visionario laboratorio di progettazione e innovation design fondato a Londra da Marco Poletto e Claudia Pasquero. La loro pratica integra biotecnologia, algoritmi di intelligenza artificiale e sistemi viventi come alghe e biomateriali per sviluppare soluzioni urbane carbon-neutral e rigenerative.
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati