Le Mura Aureliane di Roma accolgono l’arte contemporanea per ripensare il valore simbolico della Lupa Capitolina
La mostra diffusa coinvolge 10 artisti delle ultime generazioni in un progetto che rinsalda la relazione tra antico e contemporaneo nell’ambito dello spazio urbano, attraverso un’icona della storia di Roma. Il pubblico è invitato a partecipare, votando la Lupa preferita

Con le 10 Porte del Futuro, poco più di un anno fa, Spazio Taverna riattivava lo spazio urbano attraverso l’intervento di giovani artisti e studi d’architettura a confronto con le antiche Mura Aureliane.
Le Mura Aureliane e l’arte contemporanea
Il più vasto e imponente monumento di Roma, con i suoi 19 chilometri di tracciato, tornava così a interagire con l’arte contemporanea nei pressi delle dieci storiche porte della cinta muraria capitolina, già in passato oggetto dell’interesse di artisti (ricordiamo l’impacchettamento di Porta Pinciana a opera di Christo, nel 1974, per la rassegna Contemporanea, e più di recente la collettiva Insieme, ideata da Gianni Politi nel 2020).

Le 10 Lupe di Roma per 10 porte storiche della città
Ora il secondo capitolo del progetto, sempre ideato e curato da Spazio Taverna di Marco Bassan e Ludovico Pratesi con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, si concentra sulla figura della Lupa Capitolina, chiedendo e dieci artisti italiani delle ultime generazioni di interpretarne il potere simbolico in chiave contemporanea. A partire dal 10 ottobre 2025 gli stendardi realizzati da ciascuno di loro saranno allestiti sulle dieci porte delle Mura Aureliane: idealmente, la città affida a una nuova generazione di artisti il compito di custodire e rinnovare un simbolo fondativo e identitario di Roma, riconoscendo il valore sociale dell’arte come strumento capace di orientare lo sguardo verso il futuro e, al tempo stesso, di interpretare il presente. C’è, al contempo, la volontà di abituare lo sguardo dei cittadini a nuovi codici visivi, per immaginare il futuro in maniera positiva e attuale.
Il contest per eleggere la Lupa Contemporanea
E, ad accentuare il valore partecipativo dell’iniziativa, per la prima volta proprio cittadini, visitatori e passanti saranno invitati a esprimersi sui lavori presentati, votando la Lupa dell’anno attraverso un contest diffuso sui canali social di Roma Capitale e sul sito di Spazio Taverna. Tra le opere che riceveranno il maggior numero di voti sarà poi nominata la Lupa Contemporanea dell’anno 2025/2026, per farne un simbolo artistico temporaneo della Roma contemporanea.

Gli artisti coinvolti e le loro opere
“Le dieci porte sono tutte differenti ma custodiscono l’identità simbolica della città e indicano orizzonti vicini e lontani, per ripristinare il senso arcaico degli accessi alla città antica”, spiega Bassan. Spazio Taverna ha riunito per l’occasione Camilla Alberti, Ruth Beraha, Veronica Bisesti, Antonio della Guardia, Bekhbaatar Enkhtur, Giulia Mangoni, Lucas Memmola, Valerio Nicolai, Agnes Questionmark e Namsal Siedlecki. Si spazia così dal lavoro sul concetto di doppio di Beraha, con i suoi gemelli-lupo a Porta del Popolo, al naturalismo di Mangoni che esalta l’atteggiamento materno della Lupa in Porta San Giovanni, alla Lupa-tarocco di Alberti, allestita in Porta San Paolo. E ancora la Lupa disegnata da una bimba di sei anni (la figlia di Namsal Siedlecki) a Porta Pinciana, o il bassotto di Nicolai a Porta Portese. Gli stendardi resteranno esposti fino alla fine di novembre 2025.
Livia Montagnoli
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