Alba sarà la Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027

La cittadina piemontese si aggiudica il titolo assegnato all’unanimità dalla giuria presieduta da Lorenza Baroncelli per il programma culturale di altissimo profilo presentato. A partire dall’organizzazione di una inedita Biennale delle Langhe

Mentre c’è attesa per scoprire come, nel 2026, Gibellina saprà interpretare il ruolo di prima Capitale italiana dell’arte contemporanea – con l’auspicio che l’occasione si trasformi realmente in opportunità, al contrario di quanto avvenuto nella vicina Agrigento, Capitale italiana della Cultura in carica – al Ministero della Cultura va in scena la proclamazione della città vincitrice per il 2027.

Cos’è la Capitale italiana dell’arte contemporanea

Il progetto promosso dal MiC (quando era in carica il ministro Gennaro Sangiuliano) sul modello della Capitale italiana della Cultura, mira a “costruire il passato del futuro”, per valorizzare realtà territoriali decentralizzate attraverso l’arte contemporanea. Con l’obiettivo non secondario di promuovere circuiti turistici alternativi, approfondendo le specificità e le potenzialità di città ingiustamente considerate “minori”. Votata all’unanimità, Gibellina è stata scelta come apripista per la sua peculiarità più spiccata: la capacità di essere insieme una città opera e una città da abitare. Ma come sottolinea il ministro Alessandro Giuli:Questa competizione fa bene a tutti, anche a chi non arriva primo e sa di aver messo in moto delle energie di creatività e delle forze sociali. Il linguaggio della creatività trova forma espressiva dove c’è una comunità in grado di farla emergere, e la nostra iniziativa obbedisce a una precisa progettualità: è uno strumento per incoraggiare tutti i territori a mettersi in gioco. Viene premiata l’idea di essere un laboratorio aperto e di avere una prospettiva, si riceve un premio per ciò che si vuole fare e donare. L’augurio più sincero è che la città vincitrice sia all’altezza della sfida, e che le altre città siano consapevoli di esserlo altrettanto”.

Le città finaliste per la Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027

A contendersi il titolo, per il 2027, sono arrivati sei progetti finalisti, per otto città (quattro hanno partecipato in forma aggregata): Alba (CN), Chioggia (VE), Foligno e Spoleto (PG), Pietrasanta (LU), Termoli (CB), Varese e Gallarate (VA). Il compito di valutarli è spettato a una giuria composta da cinque esperti selezionati dal Ministero (presidente Lorenza Baroncelli, con Giuseppina Garoppo, Renata Cristina Mazzantini, Sofia Gnoli e Vincenzo Santoro), che ha ristretto il novero delle candidate a quattro, sulla base dell’esame dei rispettivi dossier: Alba, con il progetto “Le fabbriche del vento”; Foligno, in aggregazione con Spoleto con “Foligno-Spoleto in Contemporanea”; Pietrasanta con “Essere arte. O dell’umanità dell’arte”; Termoli con “Traiettorie contemporanee”.

Alba sarà Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027

A introdurre il lavoro svolto dalla giuria nel rispetto dello spirito dell’iniziativa è Lorenza Baroncelli: “Queste iniziative sono importanti non solo perché permettono di ripensare gli spazi attraverso la bellezza, ma perché per il futuro dell’Italia è fondamentale che accanto alla conservazione del patrimonio si attivi un processo di creazione di nuovi luoghi del bello. Tutti i dossier ricevuti hanno rivelato grande qualità, e al di là della competizione si è attivata una sfida collettiva per ripensare e migliorare gli spazi in cui viviamo. Il dibattito in giuria è stato acceso e intenso, ma alla fine siamo arrivati a scegliere all’unanimità”.
La Capitale italiana dell’arte contemporanea 2027 sarà, dunque, Alba, per “l’altissimo profilo” del programma culturale presentato, dedicato a Pinot Gallizio. Presidente del Comitato Alba capitale italiana dell’arte contemporanea 2027 è Patrizia Sandretto, che il sindaco Alberto Gatto ora ringrazia insieme a Nicolas Ballario, cui si deve l’idea di presentare la candidatura. “Abbiamo coinvolto tantissimi partner, artisti, enti, fondazioni” spiega il Primo cittadino di Alba “ma voglio sottolineare anche la partecipazione di molte amministrazioni del territorio di Langhe, Roero e Monferrato. Sentiamo un grande senso di responsabilità: coinvolgeremo anche le altre amministrazioni delle altre città candidate, per stringere alleanze legate all’arte contemporanea e realizzare qualcosa di innovativo”. A partire dalla già annunciata Biennale delle Langhe.

La motivazione della giuria per Alba Capitale dell’arte contemporanea

Il progetto si distingue per l’eccellente capacità di coniugare rigenerazione territoriale, innovazione artistica e partecipazione diffusa, attraverso un programma culturale di altissimo profilo. Si radica in una tradizione d’avanguardia che negli anni ha trasformato il territorio in laboratorio creativo, proiettandosi verso il futuro con iniziative destinate a diventare appuntamenti fissi nel panorama artistico nazionale e internazionale. Il piano integrato coniuga mostre, installazioni e interventi nello spazio urbano e paesaggistico, valorizzando talenti emergenti e attivando reti interistituzionali. La dimensione diffusa trasforma l’intero territorio in una piattaforma espositiva che promuove non solo la conservazione ma anche la sperimentazione. Particolarmente rilevanti sono gli interventi di rigenerazione urbana, accompagnati da percorsi formativi innovativi rivolti a giovani e a scuole con un’attenzione costante all’accessibilità e all’inclusione sociale, a testimonianza di una forte sensibilità verso le comunità locali.
Il modello di governance partecipativa, rafforzato da un partenariato pubblico-privato e dal coinvolgimento di realtà impegnate nel sociale, garantisce sostenibilità economica e continuità progettuale oltre l’anno di designazione. Il dossier aggrega esperienze già attive – residenze, festival, esposizioni – costruendo una rete policentrica sul territorio e favorendo sinergie tra amministrazioni, istituzioni culturali, associazioni e comunità. L’armonico equilibrio tra interventi di lungo periodo e iniziative specifiche per l’anno della Capitale sottolinea la visione strategica e la concretezza esecutiva dell’intero progetto.

Il progetto vincitore ottiene dal Ministero della Cultura un contributo di 1 milione di euro per la realizzazione degli interventi previsti dal progetto di candidatura.

Livia Montagnoli

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