A Perugia le antichissime pergamene medievali rivivono con l’arte contemporanea

Palazzo Baldeschi espone per la prima volta in assoluto un nucleo di preziose pergamene che risalgono all’Età Comunale, poste in dialogo con grandi maestri del Novecento. Da Maria Lai a Luigi Ontani

EXTRA-ordinario. È straordinario come certi simboli e forme trascendano i tempi. Come gli artisti contemporanei, nel valutare quali segni possano esprimere al meglio il proprio pensiero, non si siano allontanati molto da ciò che facevano gli antichi artigiani incaricati di ornare le pergamene. È questa l’idea che ci si lascia alle spalle dopo aver visto il nuovo grande progetto estivo di Palazzo Baldeschi a Perugia. L’istituzione umbra – già emersa negli scorsi anni per il confronto tra Perugino e Alberto Burri e per il focus su natura e utopia – continua sulla strada del dialogo tra antico e contemporaneo. A indirizzare il tiro è stata la recente acquisizione (nel 2024) di oltre 1700 pergamene. Volumi datati tra il 1200 e il 1400, che testimoniano il passato di vicende amministrative e giudiziarie della città. È dall’intento di valorizzarle che ha origine la mostra EXTRA. Segni antichi / Visioni contemporanee, a cura di Marco Tonelli: un viaggio inaspettato che oscilla tra storia e presente contemporaneo. 

Le pergamene di Palazzo Baldeschi: un patrimonio da valorizzare

La nuova acquisizione ha portato con sé la sfida di avvicinare il pubblico al materiale storico di documenti che raccontano parte del passato di Perugia. A diventare co-protagonisti della mostra non sono però i testi, quanto piuttosto i loro contenitori. Ossia: le copertine di pergamena. Ciascuna di queste – la mostra ne espone circa un centinaio – ha una sua particolare simbologia. Ora si tratta di animali, realistici o di fantasia che siano, ora di motivi geometrici e persino di buffi uomini di profilo. Ad avvicinarli al pubblico sono gli accostamenti con grandi capolavori di arte contemporanea che giocano con le forme originali come se ne traessero diretta ispirazione. Il risultato è ben riuscito e crea davvero un dialogo riflessivo tra documento antico e opera moderna, giustificando il senso del titolo. Titolo che prende le mosse da un termine, Extraordinarium, reperito proprio in uno dei documenti e che era utilizzato per riferirsi a quei casi amministrativi fuori dal diritto ordinario. Una non-consuetudine che pervade tutto il percorso espositivo. 

La mostra EXTRA a Palazzo Baldeschi a Perugia

Figurazioni e astrazioni

Si comincia con le sculture esuberanti e taglienti di Bertozzi & Casoniche – con la loro ceramica dipinta – invitano a sottili riflessioni. Una “torta” avanzata (o miseramente scampata) a un possibile banchetto bestiale; un vaso di fiori apparentemente innocui. Opere che gettano uno sguardo al passato antico, riflettendo, però, sull’attualità di certi tratti umani sempiterni. Questo mondo sospeso tra il reale e il fantastico si ritrova nelle pergamene esposte accanto, che raccontano di animali mitologici. Feroci ma per questo affascinanti.
La sezione “Astrazioni” mostra come il gusto per la geometria – scudi, fasce alternate e ripetute, motivi poligonali – non abbia età: popolare allora come oggi. Lo conferma anche David Tremlett, qui presente con due suoi manifesti speciali creati per l’edizione dei 50 anni di Umbria Jazz e dei 30 della versione invernale. 

Coperta in pergamena, XIII-XIV sec
Coperta in pergamena, XIII-XIV sec

Simboli e (Ri)scritture

Con Ontani si entra nel mondo delle simbologie. Segni dall’interpretazione oscura, misteriosi e attraenti nelle loro cromie. Associazione perfetta con quelle pergamene dalle illustrazioni criptiche, che paiono ora mostriciattoli ora semplici astrazioni visive. Singolare è il motivo – ricorrente in più occasioni – di un volto maschile preso di profilo. Pare una sagoma caricaturale, buffa e quasi ironica, nonostante la probabile provenienza da un volume amministrativo. 
Tra le ultime sale, accanto al libro d’artista di Mimmo Paladino e ai collage di Gastone Novelli, compare Maria Lai. Interessantissimo il suo scambio con l’antico, incentrato sul tema della riscrittura. Le pergamene erano infatti molto spesso oggetto di correzione, di rattoppo, di riuso. I libri cuciti dell’artista esaltano il lato materiale di tutti questi manufatti, portando a riflettere sul valore storico e artistico di questi “oggetti” che sanno parlare ancora con l’arte contemporanea di oggi.

Emma Sedini

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Emma Sedini

Emma Sedini

Etrusca e milanese d'origine in parti uguali, vive e lavora tra Milano e Perugia. Dopo la Laurea Magistrale in Economica and Management for Arts, Culture, Media and Communication all'università Luigi Bocconi di Milano e un corso professionale in Digital Marketing…

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