In una storica villa a Reggio Calabria la mostra con le opere della collezione Colella

Si chiama “Ecosistemi dell'arte” il progetto espositivo ospitato negli spazi di Villa Genoese Zerbi, e che vuole proporre un modello in cui l'arte diventa volano per coinvolgere artisti, territorio, pubblico e istituzioni

Lungo Corso Vittorio Emanuele III, nel cuore di Reggio Calabria, sorge Villa Genoese Zerbi, il palazzo che prende il nome dalla storica famiglia dei marchesi Genoese che, alla fine del XIX Secolo, aggiunse al proprio cognome quello degli Zerbi. Distrutta dal terremoto del 1908, la villa fu riedificata (con un progetto a firma degli ingegneri Zerbi, Pertini e Marzats) incorporando uno stile che si rifà ai modelli neogotici veneziani del XIV Secolo, e negli ultimi anni si è trasformata in un polo culturale attivo nella città, ospitando mostre come Ecosistemi dell’arte: creare, condividere e custodire, un progetto espositivo che riunisce una selezione di opere proveniente dalla collezione di Aldo Colella in dialogo con artisti del territorio (e visibile sino al 9 luglio).

Aldo Colella: collezionare e promuovere l’arte contemporanea 

Come ci raccontava l’erede e collezionista lucano Aldo Colella qualche anno fa, la sua famiglia è da sempre vicina al mondo dell’arte e agli artisti. Una fascinazione che iniziò quando il nonno gli lasciò due incisioni di De Nittis e che, nel tempo, non solo si è arricchita con nomi di calibro internazionale, ma si è trasformata in una missione per valorizzare le regioni più decentrate. Su questo concetto nacque nel 2009 Visioni Future, associazione che ospita giovani artisti internazionali in residenza a Potenza, in Basilicata, durante la quale realizzano opere che entrano in dialogo col territorio. Un progetto volto alla promozione dei linguaggi delle arti contemporanee e dei territori che viene restituito al pubblico attraverso mostre curate da Lorenzo Benedetti e ospitate al Museo Archeologico Provinciale di Potenza, “dove le opere degli artisti contemporanei vengono messe in dialogo con le collezioni del museo”. Operazione che trova assonanze anche in Ecosistemi dell’arte, dove gli artisti locali entrano in relazione con i protagonisti del panorama contemporaneo, creando un dialogo inedito negli spazi di Villa Zerbi. 

Mostra "Ecosistemi dell'arte" a Villa Zerbi a Reggio Calabria (Arcangelo Sassolino)
Mostra “Ecosistemi dell’arte” a Villa Zerbi a Reggio Calabria (Arcangelo Sassolino)

La mostra “Ecosistemi dell’arte” a Villa Genoese Zerbi a Reggio Calabria

A cura di Lorenzo Benedetti, la mostra si pone come modello in cui l’arte non è solo un oggetto di consumo ma diventa volano per coinvolgere attivamente artisti, territorio, pubblico e istituzioni. A dialogare nel percorso espositivo sono le opere di Bianco Valente, Irma Blank, Alice Browne, Antonia Carrara, Fabrizio Cotognini, Tomaso De  Luca, Maria Adele Del Vecchio, Ninni Donato, Drifters, Farshad Farzankia, Gerardo Fornataro, Carlos Garaicoa, Antony Gormley, Shilpa Gupta, Mona Hatoum, Rodrigo Hernández, Jiri Kovanda, Carsten Höller, Massimo Lovisco, Jessica Lloyd Jones, Jorge Macchi, Giulio Manglaviti, Aldo Marinetti, Max Maslansky, Valentina Miorandi, Arcangelo Moles, Jonathan Monk, Margherita Moscardini, Riccardo Muratori, Rolf Nowotny, Damir Ocko, Hans Op De Beeck, Giovanni Ozzola, Laura Paoletti, Eddie Peake, Beatrice Pediconi, Angela Pellicanò, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Gianfranco Presta, Albert Samson, Arcangelo Sassolino, Daniele Sigalot, Nedko Solakov, Pascale Marthine Tayou, Ivano Troisi, Jack Vickridge, Danh Vo, Nari Ward, Ai WeiWei, Sophie Whettnall, Xia Zhiyo.

Mostra "Ecosistemi dell'arte" a Villa Zerbi a Reggio Calabria (Shilpa Gupta)
Mostra “Ecosistemi dell’arte” a Villa Zerbi a Reggio Calabria (Shilpa Gupta)

La promozione degli artisti locali nella mostra a Palazzo Genoese Zerbi

Il percorso si articola in tre sezioni presentando artisti locali con il progetto di poster 3500 cm² (che utilizza il formato del poster per promuovere il lavoro degli artisti in uno spazio accessibile e democratico), entrando in dialogo con una selezione di opere della Collezione Colella.
C’è poi la sezione dedicata agli artisti legati alla Calabria e alla Basilicata che si fa portavoce della vitalità della ricerca nel territorio, con l’obiettivo di valorizzare il loro contributo nella scena culturale contemporanea.

Il collezionismo come tassello della memoria culturale 

Infine, la terza sezione presenta una selezione di opere del collezionista lucano, offrendo una prospettiva sul collezionismo inteso come strumento di conservazione e valorizzazione dell’arte contemporanea, oltre a rappresentare un archivio di esperienze che portano alla costruzione di una memoria culturale.

Valentina Muzi 

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Valentina Muzi

Valentina Muzi

Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…

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