Le camere dell’hotel di Napoli che si trasformano in galleria d’arte contemporanea
Si chiama “Look Closer – 7 opere in camera” il progetto espositivo che cambia il volto delle camere dell'art hotel napoletano SuperOtium, coinvolgendo artisti e curatori di calibro internazionale

Nato nel 2017 nel centro storico di Napoli, l’art hotel SuperOtium promuove un modello di ospitalità che integra esperienze collettive ed eventi che mettono in dialogo la comunità artistica locale con quella internazionale.
Uno scambio che ora prende forma in Look Closer – 7 opere in camera, il progetto curato da Nicola Ciancio che porta l’arte contemporanea nelle stanze dell’albergo, trasformandole in gallerie d’arte.
Dopo il successo della prima edizione, il progetto torna tra i corridoi del SuperOtium a partire dal 19 giugno.
La seconda edizione di “Look Closer” a Napoli: il tema
Non definendosi come una tradizionale mostra, Look Closer invita il pubblico a vivere lo spazio in modo più rilassato, osservando con attenzione fratture e dettagli invisibili al primo sguardo.
Sette curatori hanno invitato altrettanti artisti a restituire al pubblico le diverse anime che contraddistinguono la città di Napoli.










La seconda edizione di “Look Closer” a Napoli: gli artisti e i curatori
Le coppie di artisti e curatori protagonisti della seconda edizione di Look Closer sono: Francesca Blandino che, per la Collezione Agovino, presenta Adriano Tenore; Galleria Tiziana Di Caro e Teresa Gargiulo; Dispaccio e Ciro Battiloro; Pietro Gaglianò e Chiara Arturo; Raffaella Morra & Loredana Troise e Libero De Cunzo; Adriana Rispoli e Nives Widauer; Lorenzo Xiques Lopez & Dario Biancullo e Kobramulata.
Parola a Nicola Ciancio, curatore del progetto “Look Closer”
“SuperOtium conferma la missione dell’art hotel di agire come punto di incontro tra residenza, ricerca e ospitalità”, spiega il curatore del progetto Nicola Ciancio. “Ogni intervento diventa occasione di dialogo tra ospiti, abitanti e spazio, nel tentativo di trasformare l’esperienza turistica in scoperta condivisa”.
Valentina Muzi
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