In Sicilia la più grande mostra dello scultore Igor Mitoraj 

Il sito archeologico della Neapolis di Siracusa e altre aree suggestive della Sicilia orientale ospitano una serie di sculture dell’artista polacco che innesca una riflessione sul rapporto tra esseri umani e dimensione naturale

L’area archeologica Neapolis di Siracusa (nota per il Teatro Greco dove ogni primavera si svolgono le rappresentazioni classiche organizzate dall’INDA) ospita, fino al 31 ottobre 2025, la più grande mostra di sculture di Igor Mitoraj (Oederan, Germania, 1944 – Parigi, 2014). Lo Sguardo – Humanitas – Physis (è questo il titolo del progetto) comprende trenta opere monumentali, cui si aggiungono altre due sculture dell’artista, collocate a Ortigia (Siracusa) e nel Parco dell’Etna (Catania). 

La mostra di Igor Mitoraj tra Siracusa e l’Etna

Igor Mitoraj reinterpreta l’estetica classica con opere dal sapore ellenistico e dai nomi evocativi come Icaro e Tindaro, rivisitate per rappresentare la fragilità dell’uomo contemporaneo, una sorta di viaggio tra conoscenza e partecipazione emotiva. Oltre alle opere disseminate all’interno del Parco archeologico della Neapolis, è presente anche un’opera di fronte al mare, accanto al Castello Maniace di Ortigia. La scultura Teseo screpolato è stata invece collocata nel versante sud-est dell’Etna, a 2000 metri di quota, in una posizione molto scenografica, con il vulcano alle spalle e di fronte il mare Jonio. L’opera si trova nelle vicinanze dell’ingresso alla pista altomontana, cancello Filiciusa, in contrada Serra La Nave, nel territorio di Ragalna (Catania). Le sculture di Mitoraj entrano immediatamente in connessione con i luoghi in cui sono esposte, di forte impatto emotivo, come l’Orecchio di Dioniso, la Grotta dei Cordari e l’Anfiteatro romano.

Umanità e Natura nell’opera di Igor Mitoraj

Lo sguardo è un elemento che ricorre in molte opere di Mitoraj, a volte velato, ma particolarmente suggestivo, soprattutto nella Grotta dei Cordari, dove i volti delle statue si riflettono sull’acqua. Esprime la circolarità dell’esistenza terrena e induce a riflettere sulla nostra società. Le opere – sculture, busti e teste – sono le protagoniste e, anche grazie ai luoghi in cui sono collocate, si caricano di significati, generando emozioni. Questo processo creativo richiama l’Humanitas, la capacità degli uomini di istruirsi e di apprezzare le arti, virtù e segno di civiltà, ma anche elemento distintivo dell’uomo rispetto agli altri esseri viventi, incarnando una serie di valori etici e la visione dell’uomo come parte della società civile. Physis, la natura, ci riporta alla dimensione universale e ineluttabile dei mutamenti del mondo, verso una nuova civiltà, nella quale cercare di recuperare il significato e il rispetto necessari per la convivenza tra l’uomo e la Natura. Questo incontro crea un processo continuo di trasformazione e rigenerazione, che ricorda la vitalità incessante di elementi primordiali: il fuoco, l’acqua, la terra e l’aria.

La mostra di Igor Mitoraj in Sicilia. Alcune riflessioni

L’esposizione delle opere di Mitoraj, in un periodo che appare complesso per l’umanità, sembra voglia spingere il visitatore a non limitarsi all’osservazione della bellezza, ma di spingersi a una riflessione più profonda. Si auspica che in futuro venga implementato il materiale di supporto al percorso, dato che purtroppo attualmente non vengono fornite informazioni necessarie per comprendere appieno il significato delle singole opere. Non è la prima volta che le sculture di Mitoraj vengono esposte in Sicilia: nel 2011 la Valle dei Templi di Agrigento ha accolto alcune opere dell’artista, che sono state in mostra anche in altri siti siciliani, a Noto nel 2020 e alla Villa romana del Casale nel 2021. La mostra è promossa dal Parco archeologico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai ed è prodotta da Atelier Mitoraj in collaborazione con Mediatica e Tate, con il patrocinio della Regione siciliana, assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, assessorato del Territorio e dell’ambiente, in collaborazione con assessorato dell’Agricoltura, con il Parco dell’Etna, con il Demanio forestale, con il Comune di Ragalna e con il Comune di Siracusa.

Giulia Bianco

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulia Bianco

Giulia Bianco

Ha frequentato a Milano il Master Economia e Management per l'Arte e la Cultura della 24Ore Business School. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania con tesi dal titolo “I contratti nel mondo dell’arte”, è specializzata in diritto…

Scopri di più