La Venere degli Stracci a Napoli: quando l’opera d’arte diventa elemento di inclusione 

La monumentale opera di Michelangelo Pistoletto a Piazza Municipio - andata distrutta, ricostruita e nuovamente ricollocata - diventa oggetto di un’indagine condotta da un gruppo di studentesse IULM di Milano: che impatto ha avuto questa operazione sul pubblico e sulla città? Ecco cosa è emerso dalla loro inchiesta

La seconda monumentale versione della Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto – nuovamente inaugurata il 6 marzo 2024 presso Piazza Municipio a Napoli a seguito del rogo avvenuto all’alba del 12 luglio 2023 – diventa spunto per riflettere su quattro tematiche: reazione, azione, rinascita e inclusione. L’opera, che ben si presta a rappresentare i contrasti di Napoli, città duale, caratterizzata da straordinaria bellezza ma anche da grandi sofferenze, richiama alle contraddizioni dell’era contemporanea, tra ricerca del bello e consumismo. In un’ottica di speranza, determinazione e rinascita, Pistoletto ha deciso di finanziare la ricostruzione della nuova Venere degli Stracci e donarla alla città. I fondi raccolti dall’associazione Altra Napoli con la campagna di crowdfunding dal titolo Ricostruiamola! sono stati destinati a due associazioni presenti sul territorio: l’associazione La Scintilla e la Cooperativa Sociale Lazzarelle.

La nuova Venere degli Stracci di Pistoletto a Napoli. L’inchiesta delle studentesse della IULM di Milano

Dopo aver partecipato all’inaugurazione della “nuova” Venere degli Stracci, noi studentesse del corso di laurea magistrale in Arte, valorizzazione e mercato presso l’Università IULM di Milano abbiamo intervistato cittadini napoletani e personalità del settore per comprendere meglio reazioni e pareri in merito alla vicenda. 

Innanzitutto, abbiamo riscontrato una particolare attenzione da parte di un pubblico giovane: hanno partecipato all’inaugurazione infatti alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e, confrontandoci, sono sorti spunti di riflessione stimolanti, che hanno confermato il valore della Venere come opera d’arte pubblica. Alcuni si sono espressi anche riguardo la potenzialità divulgativa del fare arte, sostenendo che la Venere sia capace di avvicinare pubblici eterogenei per la sua instagrammabilità e collocazione in un contesto pubblico.

“Pensi che la Venere degli Stracci possa diventare un’icona della città?”: a questa domanda, sia cittadini sia professionisti si trovano d’accordo nell’affermare che, al momento, la Venere non può diventare simbolo di Napoli. Una minima percentuale ritiene invece che l’opera possa simboleggiare la rinascita e la resilienza della città.

Il valore della Venere degli Stracci di Pistoletto a Napoli

L’installazione dell’opera presso Piazza Municipio aveva recato con sé un’aria di scetticismo e sfiducia verso la funzione dell’arte pubblica nella società e il valore della Venere degli Stracci per Napoli. “Un’opera che interroga e non ci lascia indifferenti […] che ha portato a riflettere anche chi non si interfaccia con l’arte contemporanea”, ha evidenziato da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco e curatore di Napoli Contemporanea.

La Venere degli Stracci a Napoli diventa così un’occasione per riflettere sul ruolo dell’arte pubblica, in grado di rappresentare e affrontare tematiche difficili, contrastanti e taglienti nella loro attualità. Un’arte che esce dalle istituzioni canoniche, da musei e gallerie, ponendosi al servizio della società, dialogando con cittadini e passanti, diventando parte integrante del territorio, motivo per cui la Venere “non poggia su un piedistallo, è a terra”, come sottolineato da Trione.

Alessandra Arcari
Sarah Asia Priscilla Caruso
Miriam Filo
Chiara Giammarinaro
Arianna Visentini
(corso di laurea magistrale Arte, valorizzazione, mercato presso l’Università IULM)

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