Aniela Preston, pittrice della tristezza, in mostra a Milano

Alla galleria L.U.P.O., la giovane artista britannica presenta una selezione di nuove opere che guardano al passato e riflettono sull’isolamento della modernità

Inaugurata nel 2021, L.U.P.O. è una giovane galleria situata nel cuore della città di Milano, più precisamente in Corso Buenos Aires 2. La galleria, dedicata all’arte contemporanea emergente, nasce da un progetto di Massimiliano Lorenzelli, classe 1995 e proveniente da una famiglia di galleristi, al suo fianco Pier Francesco Petracchi, oggi co-direttore e Federico Brayda-Bruno, gallery manager. Oggi ospita la mostra personale della giovane artista britannica Aniela Preston (Coventry, 1998), un viaggio attraverso i suoi mondi fantastici e simbolici.

La mostra di Aniela Preston a Milano

Intitolata Cheaper than therapy, la mostra offre una panoramica della visione artistica di Preston, attraverso una selezione delle sue opere più recenti. Preston si caratterizza per la maestria con la quale fonde tecniche rinascimentali e prospettive contemporanee, trasformando il banale in straordinario. Le sue opere, definite “Capriccios” (Capricci), abbandonano le costrizioni della realtà, spesso opprimente, per esplorare l’inconscio, quindi l’ignoto, offrendo uno sguardo privilegiato in un regno che va al di là della ragione.
Ma dietro l’apparente leggerezza dei suoi lavori, Preston rappresenta sulla tela un profondo dialogo con le sfide della vita moderna. Inoltre, affronta la sua propensione all’isolamento e all’esilio interiore, creando immagini che riflettono la solitudine e la disperazione, ma che al contempo sottolineano la forza e la resilienza dell’essere umano
“Non ho paura di Dio, ho paura dell’uomo”, afferma l’artista che utilizza il miasma della tristezza come catalizzatore per le sue opere. Tristezza che nei suoi lavori viene rappresentata dalla figura del leone, che appare periodicamente come metafora dell’esperienza umana dell’artista. 
In un’epoca segnata da immagini di shock e brutalità, in cui la tecnologia avanza rapidamente e il progresso è incalzante, Cheaper than therapy si distingue per la sua capacità di offrire una prospettiva alternativa: ci invita a (ri)considerare il passato. Abbiamo davvero imparato dagli errori o siamo destinati a ripeterli.

Emma De Gaspari

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Redazione

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