L’artista Rolf Sachs in mostra in una stalla di St Moritz

Sul lago di St Moritz, una stalla ristrutturata e diventata galleria propone una mostra unica, in cui il fieno e i secchi di latte diventano opere d’arte

In Engadina, sul lago di St Moritz, la galleria Stalla Madulain (dei cugini G. Appenzeller e C. Schmidlin, aperta nel 2014) presenta nella sua ex-stalla ristrutturata una mostra multidisciplinare di Rolf Sachs

La mostra di Rolf Sachs alla galleria Stalla sul lago di St Moritz

Si accede alla stalla da un ingresso secondario, ove le opere sembrano appese nel buio di una caverna. Tele, fotografie e manufatti elusivi, che esibiscono pratiche anche demoniache, riflettendo il malessere contemporaneo con sfrontataggine e procurando inquietudine con linguaggi estremi.
La scala esterna in acciaio – opera permanente della galleria, realizzata da Not Vital – riflette i colori dei boschi e del cielo, in un’ascesa che porta altrove. Prende avvio così la magia della mostra di Sachs, che dialoga in loco tra il dentro e il fuori, affascinando il visitatore nello spettacolare paesaggio innevato.

View of Stalla Madulain, Engadina. Courtesy of Stalla Madulain. Photo Armando Guetg
View of Stalla Madulain, Engadina. Courtesy of Stalla Madulain. Photo Armando Guetg

I ricordi di Rolf Sachs nella mostra in Engadina

I materiali primordiali usati dall’artista – tutti a chilometro zero – rimandano al vissuto della sua giovinezza, trascorsa proprio in Engadina. Ogni cosa ricorda le abitudini esistenziali di chi vive la montagna in solitario durante l’anno, in assenza dei visitatori stagionali. Le strade innevate che Sachs attraversava clandestinamente da adolescente, con la sua vecchia moto (ora dipinta in rosa acceso e appoggiata in bilico su una trave del tetto), sono un richiamo alle sbandate giovanili nella neve fresca, che è ricostruita in mostra nel mare di sale sottostante. L’installazione Mist, Wolle, Hey and Ross (2023) parla del fieno raccolto nei campi del nonno dei galleristi, del letame dell’amico contadino, della lana, del cotone e del fango del fiume che attraversa la valle: materiali primordiali e ancestrali. E per terra, solo sale finissimo. Il rimando ai ricordi, acquista nuova vita e eleva lmateria perché il vecchio possa proseguire in qualcosa di eccelso. 

Le opere di Rolf Sachs in mostra nella stalla in Engadina

Il contesto non ruba la scena alle opere che sono collocate nell’ex stalla con le mura a secco, ove alcuni sassi del fiume Inn spuntano tra due finestre. Vi figura anche il rastrello di Sachs, come fosse appoggiato lì da secoli, al pari delle scope in saggina che il gallerista ha dimenticato nell’angolo. 
Fuori, un grande neon azzurro (Ewiger Lauf, 2016), che parte dall’angolo della grondaia sul tetto, cade perpendicolarmente dentro un catino in alluminio, zoppo e malandato.
La materialità e la ricontestualizzazione insegnano che si può apprezzare anche la manchevolezza. La fascinazione per l’imperfezione si ritrova in tutta la sua pratica artistica. Sachs è infatti solito modificare materiali naturali e oggetti poveri e inanimati, nobilitandoli e riabilitandoli con umorismo. La sua pratica supera l’arte povera; le sue opere ne sono la rivisitazione. Così è nelle carte o tele da lui stropicciate (Défroissages), con fervore intimo, dipinte con colori primari, sparpagliate e sigillate con la resina. Il nulla diventa un nuovo tutto. 
Celebrare ciò che è imperfetto con personalità e carattere” è la sua attitudine artistica. Lo si intende nei secchi dei mungitori di latte, capovolti e sovrapposti a formare lampade poetiche traforate, che riflettono e diffondono infiniti barlumi di luce magica.

Cristina Zappa

Rolf Sachs – So Ein Mist/Such Bs
Galleria Stalla Madulain
Engadina, Svizzer
Fino al 17 marzo 2024
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Cristina Zappa

Cristina Zappa

Di formazione classica, giurista con una laurea magistrale in diritto civile (Università Cattolica, Milano) e una laurea biennale in Arti visive e studi curatoriali (Naba, Milano). Come critica d’arte ha recensito articoli per D’Ars magazine e per Alfabeta 2, ha…

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