Passato ed eternità nella mostra di Kevin Brazzi e Anna Mattiuzzo a Mantova
Partendo dalle turbolenze emotive dell’adolescenza e dalla rilettura di testi sacri, le opere dei due artisti dialogano sul concetto di passato, nella mostra curata da Achille Bonito Oliva alla Casa del Mantegna
La briglia di Dio è il titolo della mostra bi-personale dei giovani artisti Kevin Brazzi e Anna Mattiuzzo, a cura di Achille Bonito Oliva e che sarà ospite d’eccezione alla presentazione del catalogo nella giornata di domenica 26 novembre, in occasione del finissage.
La mostra, promossa dalla Provincia di Mantova con il sostegno di BRYANO e realizzata in collaborazione con Francesca Baboni e Stefano Taddei, riunisce circa 80 opere – tra dipinti, disegni e sculture – realizzate dal 2009 al 2023.
I due artisti, durante tutto il processo creativo, interagiscono sinergicamente, plasmando reciprocamente l’immaginario dell’altro; le opere di Brazzi e Anna sono un invito ad esplorare l’inconscio e l’inesplorato.
Adolescenza e turbolenze emotive nelle tele di Kevin Brazzi
Il giovane artista Kevin Brazzi (Carpi, 1994), presenta in mostra un’ampia selezione di opere realizzate a partire dall’età di dodici anni. Esposte senza telaio, libere da vincoli e limitazioni, le ampie tele prendono corpo e forma nello spazio. Proprio come la pittura medianica di Brazzi, caratterizzata da un approccio pittorico dettato da impulsi, quasi violenti, che assumono una forma dinamica carica di forza emotiva.
Tra le opere di Brazzi si distingue la Parete della Follia e della Malinconia, un’ampia serie di dipinti realizzati tra i 14 e i 17 anni, dove sono ritratti alcuni volti materni. Un percorso a ritroso nell’esplorazione viscerale e controversa dei legami familiari e delle turbolenze emotive che hanno accompagnato l’adolescenza dell’artista.
Anna Mattiuzzo: leggere l’umano attraverso i testi sacri
A partire dalla letteratura religiosa del primo Cristianesimo, Anna Mattiuzzo (Padova, 1995) realizza alcuni disegni, dove rievoca iconografie e immaginari antichi legati, ad esempio, al Cantico dei cantici. Un testo biblico che l’artista reputa il “più libero e connesso alla poesia” e che apre la porta a riflessioni sulle relazioni umane e sulla natura. Mattiuzzo, con uno stile bozzettistico attraverso l’uso della sanguigna, rielabora immaginari e strutture umane, compiendo una rilettura figurativa, sospesa tra il poetico e il filosofico.
Come scrive Achille Bonito Oliva nel catalogo della mostra “Per Anna Mattiuzzo e Kevin Brazzi l’arte progetta il passato, rinnova il Tempo in un eterno presente che si configura attraverso l’epifania dell’immagine, l’apparizione di forma, colore, scultura per garantire all’umanità l’attimo della perennità”.
Marlene L. Müller
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