Polo Museale Masseranese: arte contemporanea nell’ex chiesa di San Teonesto in provincia di Biella

Il progetto di valorizzazione artistica del Polo museale in provincia di Biella prevede mostre, residenze e talk sul tema della memoria. A cura di Lisa Parola delle a.titolo, è un lavoro a tappe che continuerà nella primavera 2023 e vede come prima artista coinvolta l’architetto Marisa Coppiano

La memoria è presente, a volte accade che sia anche futuro”. Con queste parole Lisa Parola – cofondatrice del collettivo a.titolo insieme alla critica d’arte Luisa Perlo scomparsa quest’estate – introduce Per un Atlante della memoria, il progetto di valorizzazione artistica attraverso l’arte contemporanea del Polo Museale Masseranese, in provincia di Biella, che apre una riflessione tra la biografia e il territorio presso l’ex Chiesa di San Teonesto a Masserano.

IL PROGETTO DI RESTAURO DI SAN TEONESTO IN CENTRO CULTURALE

San Teonesto, chiesa sconsacrata di epoca romanica, di proprietà del Comune di Masserano, adiacente alle scuole comunali, è parte del Polo Museale Masseranese che comprende i principali luoghi di interesse, le chiese e i monumenti di Masserano, un paese ricco di storia e cultura, che vanta un glorioso passato come Feudo Pontificio sotto il governo della famiglia Ferrero-Fieschi, che governò su questo Principato per ben cinque secoli (dal XV al XVIII secolo): la Reggia dei Principi Ferrero-Fieschi, la Chiesa Collegiata, la Chiesa di Santo Spirito. Il museo organizza eventi, visite guidate e itinerari alla scoperta del borgo e dei suoi monumenti, oltre a laboratori didattici per le famiglie e le scuole. Da qui nasce l’idea di Stefano Cavaliere, Direttore del Polo Museale Masseranese, che ha in gestione il bene per le visite turistiche, e dell’architetto Marisa Coppiano, di restaurare San Teonesto, per trasformarlo in un centro culturale che racconti alle nuove generazioni e tutti i turisti la storia masseranese. Il cantiere è già avviato, grazie al sostegno di molte aziende del territorio, tra cui Zegna, e alla campagna di crowdfunding attivata nei mesi scorsi tramite la piattaforma Rete del Dono che ha raccolto 7mila euro. Parallelamente all’intervento di conservazione è stato impostato anche un programma biennale di azioni ed eventi mirati a incrementare la conoscenza e la fruizione del bene e trasformarlo in un presidio per la valorizzazione del patrimonio storico artistico dell’intero sistema museale masseranese.

Lo specchio Iovengodaqui ph Matteo Ottella

Lo specchio Iovengodaqui ph Matteo Ottella

LA MOSTRA DI MARISA COPPIANO NELLA CHIESA DI SAN TEONESTO

Come il progetto Per un Atlante della memoria curato da Lisa Parola che vede come prima protagonista proprio l’opera di Marisa Coppiano, nella mostra in corso a San Teonesto fino al 30 settembre. “Prosegue il processo di valorizzazione e messa in rete della ex Chiesa di San Teonesto. Alla conclusione del primo lotto dei lavori di restauro si affiancano anche una serie di azioni artistiche, per favorire l’attivazione di un percorso di riappropriazione della memoria collettiva attraverso frammenti e ricordi del territorio circostante. La prima delle artiste coinvolte è Marisa Coppiano, architetta di origini biellesi e nativa di Masserano”, ci spiega Lisa Parola. “Con Io vengo da qui (2021–2022), l’esposizione si presenta come una sorta di topografia concettuale che si sviluppa attraverso la riflessione e il confronto in merito ai meccanismi di funzionamento della memoria e delle sue trasformazioni nel corso del tempo. Una sorta di ‘Atlante’ concepito come una narrazione che parte dalla dimensione privata legata all’infanzia e all’adolescenza, messe in relazione con una piccola collezione di oggetti/simbolo che hanno in qualche misura determinato la biografia dell’artista ma anche quella della collettività di Masserano. Una sequenza di accadimenti riuniti in un’unica installazione site-specific: una trama variegata di piccoli racconti accompagnati da una breve storia”.

IL PROGETTO DI MOSTRE, TALK E RESIDENZE SULLA MEMORIA CONTINUA NEL 2023

Il mio lavoro”, dichiara l’artista, “attinge dalle nozioni legate alla museografia, al design e alla relazione con gli oggetti che popolano la nostra quotidianità e nel tempo disegnano anche parte delle nostre esistenze. Gli episodi che presento in mostra propongono un impianto visivo che prevede sette opere che s’intrecciano in una stratificazione di segni, con l’idea di suggerire una nuova forma di passato in relazione al presente. Ho pensato ad un’inedita macchina scenica, un caleidoscopio colorato e disegnato con frammenti e piccole memorie”. Il progetto Per un Atlante della memoria curato da Lisa Parola in collaborazione con Marisa Coppiano – che prevede mostre, residenze e talk sul tema della memoria delle biografie minime – è un lavoro a tappe che continuerà nella primavera 2023.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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