Spazio Bidet è uno spazio espositivo di arte contemporanea che nasce nel 2018 in un ex WC operaio in un cortile privato di via Padova a Milano, fondato da Thomas Ferembach. Ha ospitato mostre di Andrea Bennardo, John Mirabel e Francesca Mussi e il collettivo Yassemeck. Nel corso del 2020, durante la crisi sanitaria, lo spazio chiude i battenti e sviluppa diversi progetti “fuori sede”, come Bidet à Boire, progetto di incisione su vetro tuttora in corso, proposto da Thomas Ferembach, John Mirabel e Francesca Mussi.

COME FUNZIONA SPAZIO BIDET
Nel 2021 Spazio Bidet trova nuovamente uno spazio fisico in una delle vetrine dell’Enoteca La Botte, in via Giacosa 11 sempre a Milano. Thomas e John finiscono di costruire lo spazio a luglio e co-curano la programmazione che inizia a settembre. Spazio Bidet è quindi installato in una vetrina, con uno spazio arcuato, le cui pareti alte 4 metri offrono una profondità di 1,25 metri per 3 di larghezza, per una capienza di 13.490 litri.
Spazio Bidet è un non-profit space che mira a promuovere la creazione contemporanea emergente. Gestito da due artisti con più ruoli che amministrano lo spazio, consente ai creatori di accedere a una forma di visibilità specifica per ogni approccio e lavoro, al fine di offrire formati ibridi per la produzione e la diffusione dell’arte contemporanea. Con un’architettura inusuale, una vetrina affacciata direttamente sullo spazio pubblico e pareti curve, i due curatori di Spazio Bidet invitano non solo artisti, ma anche altri curatori a riflettere sui principi di una mostra. Lo spazio è concepito come modulo invariabile, da cui l’osservatore passante può fruire esposizioni sempre diverse e, grazie alla parete in vetro, work in progress.

GLI ARTISTI DI SPAZIO BIDET
Spazio Bidet è interessato alle molteplici forme espositive in cui gli elementi dello spazio vengono utilizzati per le loro potenzialità non convenzionali. Inoltre, fra una mostra e l’altra, i curatori invitano altre forme più performative a impossessarsi del luogo con concerti, reading ecc. La vetrina stessa funge da tramite tra due progetti espositivi: su di essa sono già state prodotte opere di artisti ospiti come Ehsan Mehrbakhsh e Fulvia Monguzzi. La prima mostra, An Art Handler Collection, ha inaugurato lo scorso 15 settembre.
‒ a cura di Dario Moalli