Nittardi, l’azienda vinicola del Chianti che fa etichette d’artista da 40 anni

L’ultima etichetta è stata pensata da Fabrizio Plessi, ma Nittardi va avanti con costanza e senza fermarsi mai dal 1981. Ogni anno un artista realizza l'etichetta del vino e la carta che lo avvolge

L’idea” racconta Stefania Canali proprietaria di Nittardi assieme a Peter Femfert “è nata insieme al pittore Bruno Bruni nel lontano 1981, così, parlando e disegnando. Per caso”. E da quel momento la cosa non si è mai fermata: la Fattoria Nittardi, sdraiata sulle colline di Castellina in Chianti, da quell’anno ‘decora’ uno dei suoi vini più importanti, il Chianti Classico Casanuova, con un’etichetta disegnata ad hoc da un artista. Di più: ad ogni artista coinvolto viene chiesto anche di realizzare la carta-seta che avvolge la bordolese per un totale di due opere.

FATTORIA NITTARDI: ETICHETTE D’ARTISTA PER I VINI DA 40 ANNI

Ne deriva che sino ad ora Nittardi – oggi seguita soprattutto Léon, figlio di Peter e Stefania – ha totalizzato un totale di 39 etichette e 39 carte. Un piccolo patrimonio al confine tra arte e vino. Cui si aggiungono le opere sparse per la fattoria, nella vigna e in cantina. Qualche nome? Emilio Tadini, Valerio Adami, Yoko Ono, Pierre Alechinsky, Hsiao Chin, Eduardo Arroyo, Mimmo Paladino fino all’ultimo autore coinvolto, Fabrizio Plessi, la cui etichetta d’oro impreziosisce l’annata 2019 del vino (che esce dopo due anni dalla vendemmia e che dunque è stato presentato adesso, ad autunno 2021).
Il vino non è una cosa da bere e basta” racconta Plessi “è una attività, un compendio che aiuta a pensare. E poi è spesso collocato su una tavola, un archetipo col quale io lavoro molto”. Léon Femfert invece, da par suo, resta orgoglioso del percorso fatto sino ad oggi ma appare voglioso, una volta preso il testimone dai genitori, di dare il suo imprinting: “dal prossimo anno sono 40 anni di etichette e ci saranno novità” annuncia lasciando capire che ci si orienterà più su artisti emergenti. Tutte le aggiuntive riflessioni nelle nostre video interviste nel filmato.

NITTARDI DA MICHELANGELO BUONARROTI A OGGI

Nittardi oggi è una azienda da 160 ettari. Di questi 32 sono a vite: 15 ettari nel Chianti a Castellina e altri 17 in Maremma. Oltre al Casenuove si producono il “Belcanto” e una Riserva sempre da Sangiovese. Mentre in Maremma si fanno vermentino e due Doc “Maremma Toscana” con soprattutto vitigni internazionali.  C’è da dire che Nittardi ha un legame con l’arte di lunghissima data che continua a riconfermarsi nei decenni. Si risale al 1549, quando l’azienda divenne di diretta proprietà di Michelangelo Buonarroti, usata spesso per confezionare regali “genuini” per committenti e istituzioni e dunque già considerata produttrice di un vino di eccellenza. E poi si passa dalla proprietà dei Femfert appunto: Peter, il papà di Léon, è ad esempio uno storico gallerista di Francoforte con la sua Die Galerie e molti artisti coinvolti nel progetto delle etichette sono della sua scuderia. Naturale dunque che anche qui si certifichi la sinergia sempre più intensa tra arte e vino, con la differenza che da Nittardi sono stati alquanto pionieri. Ora da seguire nei prossimi 40 anni di etichette d’artista.
– Massimiliano Tonelli

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Massimiliano Tonelli

Massimiliano Tonelli

È laureato in Scienze della Comunicazione all’Università di Siena. Dal 1999 al 2011 è stato direttore della piattaforma editoriale cartacea e web Exibart. Direttore editoriale del Gambero Rosso dal 2012 al 2021. Ha moderato e preso parte come relatore a…

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