Arte e gastronomia. I piatti di Paolo Griffa ispirati a David Shrigley

Le opere dell’artista britannico, prodotte durante la sua residenza da Ruinart, hanno ispirato i piatti dello chef. Che ci ha raccontato il suo amore per l’arte.

S’intitola Unconventional Food For Art il giocoso menu creato dallo chef stellato Paolo Griffa per Ruinart, ispirandosi all’artista David Shrigley, di recente protagonista di un progetto di arte immersiva ad Art Basel Miami 2021. Si arricchisce, così, di un nuovo tassello l’impegno nell’arte della maison francese di champagne.

UNCONVENTIONAL FOOD FOR ART

Ma il progetto Unconventional Food For Art, dove si rappresenta? Recentemnte ad esempio con una cena che si è tenuta lo scorso 10 dicembre al ristorante Petit Royal del Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur. In quell’occasione, il giovane cuoco ha dato corpo a una serie di piatti ispirati alla collezione Unconventional Bubbles, prodotta dall’artista britannico in occasione della sua residenza nel 2020 presso Ruinart.

CHI È PAOLO GRIFFA

Classe 1991, piemontese, Griffa si forma con migliori ristoranti al mondo come Combal Zero (IT), Chateaubriand (FR), Studio (DK). Dopo essere stato il giovanissimo sous-chef del Piccolo Lago di Marco Sacco (Verbania, Italia) dal 2013 a fine 2015, ha vinto per l’Italia il Premio San Pellegrino Young chef 2015. Da marzo 2016 fa parte della brigata di Serge Vieira, Due Stelle Michelin. Il 1 ottobre 2017 Paolo Griffa ha partecipato alla Selezione Italiana del Bocuse d’Or prima di diventare a dicembre 2017 Executive Chef del Grand Hotel Royal e Golf a Courmayeur, quindi chef del Petit Royal. Nel 2019 Paolo riceve la sua prima Stella Michelin e pubblica Petit Royal, una grande monografia illustrata. Nel 2021 lancia la Easter Bomb, pièce di alta pasticceria creativa ed è premiato da Forbes tra i 100 italiani Under 30 più influenti d’Italia, prima di ricevere Quattro Cappelli della Guida Espresso. L’inizio della stagione invernale 2021 lo vede premiato dalla Corona Radiosa della Guida Golosaria di Paolo Massobrio e Marco Gatti.

I PIATTI DI GRIFFA ISPIRATI DA SHRIGLEY

Durante quella cena, ogni piatto ha preso spunto da un lavoro dell’artista ed è stato abbinato ad una particolare cuvée Ruinart. Per esempio, l’opera d’arte Thousands of bottles of champagne! In a giant hole in the ground ha ispirato Mosaico di Verdure (Verdure/Tajine/Lassi): un piatto geometrico dai sapori speziati e mediorientali, presentato con un disco in plexiglass con al centro un foro. Mentre la rivoluzionaria second skin case di Ruinart ha ispirato Break second skin (Faraona/Foglie di Fico/Spinaci): una riproduzione dell’involucro in gesso, con al suo interno la faraona. In ogni piatto è stato messo a disposizione un martello in legno per rompere la second skin case in gesso e gustare la faraona. Il messaggio era “distruggi il piatto, non il mondo”.

Come nasce la collaborazione con Ruinart?

Adoro lo champagne e quando sono arrivato al Grand Hotel Royal e Golf era già presente una collaborazione con Ruinart. Ho approfondito la conoscenza di questa azienda con dei viaggi a Reims presso la loro Maison e ho avuto il piacere di conoscere la versatilità del loro champagne e l’heritage della Maison, la loro passione per l’arte. Ci sono tanti punti che ci accomunano e che ci hanno reso ottimi partner.

Qual è il suo rapporto con l’arte?

Mi piace molto l’arte, soprattutto quella contemporanea, preferisco la scultura alla pittura, mi piace il design e le provocazioni che un artista può generare realizzando un’installazione artistica. Spesso durante i miei viaggi visito molti musei e traggo ispirazione da colori, forme e stimoli che gli artisti fanno. L’arte ha la capacità di raccontare sempre un punto di vista personale. È come vedere un oggetto con gli occhi di qualcun altro, vedere un differente punto di vista dello stesso oggetto.

In che modo i suoi piatti prendono ispirazione dalle opere dell’artista britannico?

Al Petit Royal facciamo una cucina molto visual, tant’è che abbiamo proposto un menù intero dedicato all’arte, mia passione e hobby. Siamo italiani dopo tutto, e la creatività fa da sempre parte del nostro DNA, siamo circondati da arte ogni giorno. Tutto è arte basta solo saperla apprezzare. David Shrigley racconta con i suoi disegni degli stati d’animo di particolari realtà con occhi ironici e a volte impertinenti, ma lancia messaggi interessanti che stimolano molto la riflessione. Lasciarsi ispirare dalle sue opere è stato molto divertente e i piatti che sono nati da questa collaborazione hanno seguito queste linee guida di ironia e gioco.

– Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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