Muore il collezionista Michele Fusco. Il ricordo dell’artista Francesco Arena

Giornalista politico, appassionato di sport, amante dell’arte, Michele Fusco è scomparso a 66 anni a causa del Covid-19. Qui l’artista Francesco Arena ricorda il collezionista e l’amico.

La telefonata iniziava con una battuta sul fatto del giorno, solitamente qualche fatto assurdo e bislacco di quelli che abbondano nella vita politica del nostro paese, da lì poi si andava a ruota libera, costume e società, arte e mercato dell’arte, letteratura e giornali, servi e padroni, ma anche calze colorate e scarpe un po’ fanatiche. Michele Fusco era in grado di parlare di tante cose intrecciandole insieme creando connessioni mai scontate, quello che diceva poteva piacerti o meno, potevi essere d’accordo o meno ma era il suo punto di vista, un punto di vista originale, un po’ di sbieco, come quello degli artisti e probabilmente per questo amava l’arte.

MICHELE FUSCO COLLEZIONISTA

Michele guardava attentamente le mostre, parlava con l’artista, con il gallerista, poi a volte comprava qualcosa. Michele collezionava quello che gli piaceva, le cose che gli piacevano spesso erano molto diverse tra loro, un grande ritratto di Mohamed Alì accanto a un esile disegno di Massimo Bartolini, queste alterità in casa di Michele convivono come nella testa di ognuno di noi convivono pensieri discordanti e opposti, ogni tanto qualche opera doveva andare via per lasciare spazio a un’altra, qualche volta gli abitanti della casa dovevano adattarsi alle opere, una volta ha voluto installare un mio lavoro che per dimensioni richiedeva di sacrificare un passaggio attraverso due ambienti, non ci pensò due volte rinunciando al passaggio.

Michele Fusco con l'opera di Francesco Arena 18.900 metri su ardesia

Michele Fusco con l’opera di Francesco Arena 18.900 metri su ardesia

L’AMORE PER ROMA

Michele amava andare in bici per Roma, se la godeva questa città, la conosceva bene, conosceva le storie, la politica e i suoi intrecci, il giornalismo, i ristoranti dove si incontravano a pranzo le correnti dei vari partiti, anche quelle oramai estinte, gli andreottiani, i socialisti. Michele evidenziava tutti i limiti di Roma ma l’amava molto, la sua unicità di città del potere che tutto mastica e tutto digerisce compresi i suoi rappresentanti umani, il suo cinismo lo divertiva, il politically correct lo disgustava. Milano era la sua città, non ci siamo mai incontrati a Milano ma l’abbiamo percorsa a parole in lungo e in largo anche in una performance fatta insieme a Luca Cerizza alla galleria Monitor anni fa per una mia mostra, Michele nella performance era la voce che raccontava le tappe milanesi dell’ultimo giorno da uomo libero di Giuseppe Pinelli, è una storia a cui era legatissimo quella di Piazza Fontana, per appartenenza, per l’amicizia che lo legava a Mario Calabresi, per un senso di irrisolto e per questo lo coinvolsi e lui generosamente si prestò. Michele lo conobbi all’inizio del 2005 quando comprò un mio disegno da Paola Capata, era la prima volta che qualcuno comprava un mio lavoro, da allora siamo amici.

Francesco Arena

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Francesco Arena

Francesco Arena

Francesco Arena è nato nel 1978, vive e lavora a Cassano delle Murge, Bari. Tra le sue mostre personali: 2020 Una cartolina, un passo, una linea e una pietra, BASE / Progetti per l'arte, Firenze. 2019 Cubic metre of seawater…

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