A Gibellina in Sicilia riapre il MAC, Museo d’Arte Contemporanea intitolato a Ludovico Corrao

La riapertura del museo è prevista ad aprile, dopo sei anni di chiusura per ristrutturazione. Un’importante collezione d’arte contemporanea che racconta la ricostruzione di Gibellina dopo il sisma del 1968, avvenuta all’insegna dell’arte e con la visionaria guida del sindaco Ludovico Corrao

Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 la Valle del Belice – area della Sicilia compresa nelle province di Palermo, Trapani e Agrigento – fu colpita da un violento terremoto, causando centinaia di morti e feriti e ingenti danni in diverse città, tra cui Gibellina, completamente rasa al suolo. È proprio qui che nel 1981, su invito di Ludovico Corrao (visionario sindaco di Gibellina che, dopo il terremoto nella valle del Belice, affidò la ricostruzione della cittadina ad architetti e artisti – tra cui Burri, Consagra, Accardi, Isgrò, Pomodoro, Paladino, Nunzio, Schifano, Quaroni, Venezia, Samonà, Mendini, Purini, Levi, Damiani, Sciascia, Dolci, Buttitta, Beuys – le cui opere ne hanno fatto un museo a cielo aperto, oltre ad aver dato vita sempre a Gibellina alla Fondazione Orestiadi e al Museo delle Trame Mediterranee), Alberto Burri realizzò una tra le sue opere più note, il Grande Cretto: una enorme colata di cemento che ha ricoperto le macerie della cittadina, una sorta di grande sudario su cui l’artista ha poi ricostruito la pianta del centro storico trasformando le strade in solchi, dando vita così a un labirinto di oltre 80mila metri quadrati. Proprio in questi giorni, a distanza di 53 anni da quel tragico evento, a Gibellina rinasce con un nuovo allestimento il MAC – Museo d’Arte Contemporanea, che ospita circa 2000 opere di artisti, scultori e fotografi che parteciparono alla ricostruzione di Gibellina chiamati da Ludovico Corrao, a cui è intitolato il museo. Il MAC riaprirà le sue porte al pubblico a fine aprile, dopo sei anni di chiusura.

MICHELE COSSYRO, Metafora la barca situazione, 1976

MICHELE COSSYRO, Metafora la barca situazione, 1976

A GIBELLINA RI-APRE IL MAC – MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA LUDOVICO CORRAO

La pima cellula del Museo nasce nel 1980, grazie alla collezione di grafica donata dal gallerista Nino Soldano, con opere di Enrico Baj, Corrado Cagli, Pietro Consagra, Mimmo Rotella, Mario Schifano. A quei tempi la collezione fu conservata nei locali della scuola elementare per poi essere trasferite in un’ala dell’Istituto Comprensivo Papa Giovanni XXIII. A distanza di oltre 30 anni, dopo l’ultima chiusura per ristrutturazione con fondi comunitari durata sei anni, il Museo Civico viene così riaperto al pubblico dopo il riallestimento degli spazi, permettendo così l’esposizione di 400 opere, suddivise in otto sezioni che segnano il percorso espositivo storico-cronologico, dal primo Novecento alle ultime Avanguardie, raccontando una storia di rinascita avvenuta nel segno dell’arte. “Sono certo che la riapertura del Museo d’arte Contemporanea ‘Ludovico Corrao’, con questo nuovo e innovativo allestimento, costituirà per Gibellina un ulteriore e importante volano di sviluppo culturale e sociale della nostra città”, ha dichiarato il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera.

PIERO DORAZIO, Linx, 1968, MAC Museo Corrao, Gibellina

PIERO DORAZIO, Linx, 1968, MAC Museo Corrao, Gibellina

IL NUOVO ALLESTIMENTO DEL MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA LUDOVICO CORRAO

Tra gli interventi che contraddistinguono il nuovo allestimento è la riprogettazione della corte che conduce all’ingresso del museo, che diventa così una sezione en plein air del percorso espositivo. Tra le opere che torneranno a essere fruibili sono il Ciclo della natura, dieci grandi tele dedicate ai bambini di Gibellina realizzate da Mario Schifano nella primavera del 1984; La notte di Gibellina di Renato Guttuso, dipinta in memoria della notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1970, nel secondo anniversario del sisma, quando una fiaccolata a cui parteciparono anche Zavattini, Caruso, Treccani, Cagli, Damiani, Zavoli e Levi ricordò allo Stato le condizioni in cui ancora vivevano gli uomini e le donne del Belice. A queste opere si aggiungono anche quelle di Fausto Pirandello, Beniamino Joppolo, Antonio Corpora, Carla Accardi, Piero Dorazio, Pietro Consagra, Achille Perilli, Tano Festa, Toti Scialoja, Franco Angeli, Giulio Turcato, Mimmo Rotella, Mimmo Paladino, Enzo Cucchi, Turi Simeti, Mimmo Jodice, Renata Boero, Christo, Pino Pinelli, Emilio Isgrò, Luca Patella, Marco Nereo Rotelli, Nino Mustica, Claudio Verna. La riapertura del museo è prevista in primavera, sperando che l’emergenza sanitaria in corso lo consenta. In questo caso, la riapertura del MAC rappresenterebbe un ulteriore simbolo di rinascita e uno spiraglio di luce in questo difficile momento storico: “Gibellina davanti a questo secondo terremoto rappresentato dalla pandemia della Covid-19, ancora una volta risponde con l’arte quale unguento per sanare le ferite dell’uomo”, commenta l’assessore alla Cultura di Gibellina Tanino Bonifacio.

– Desirée Maida

Gibellina (TP) // Aprile 2021
MAC – Museo d’Arte Contemporanea Ludovico Corrao
Viale Segesta

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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