Si intitola Anthropogenic Connection il progetto che l’artista Eugenio Tibaldi (Alba, 1977) ha presentato lo scorso 10 dicembre – in occasione della 16esima Giornata del Contemporaneo promossa da Amaci – presso lo Zoma Museum di Addis Abeba in Etiopia. Sviluppato tra il 2019 e il 2020 in collaborazione con il museo etiope e l’Istituto Italiano di Cultura di Addis Abeba, Anthropogenic Connection è la prima opera realizzata nell’ambito della call internazionale Zoma Bridge: lo Zoma Museum contiene al suo interno più di 40 ponti temporanei, utilizzati per irrigiare il giardino. Scopo della call è sostituire questi ponti temporanei con ponti artistici, attivando così nuove collaborazioni e sinergie con culture e linguaggi creativi differenti.
EUGENIO TIBALDI ALLO ZOMA MUSEUM DI ADDIS ABEBA
A cura di Meskerem Assegued e Adriana Rispoli, Anthropogenic Connection si suddivide in due sezioni, Anthropogenic – Bridge e Anthropogenic Herbarium: la prima è l’installazione permanete e site specific pensata per lo Zoma Museum, la seconda consiste in una serie di tavole realizzate in studio, una sorta di “diario/erbario di viaggio” sul periodo di residenza che Tibaldi ha svolto ad Addis Abeba. “Il progetto”, si legge nel testo critico, “rispecchia il modus operandi dell’artista italiano che, a seguito di due momenti di residenza nella capitale etiope, sintetizza in ogni particolare la sua indagine sociale, antropologica ed economica sul territorio. L’intreccio organico tra natura e artificio, gioco e tecnica, architettura ed arte ne sono i tratti distintivi che, in particolare in Anthropogenic – Bridge, riflettono una volontà di fusione tra culture conducendo alla produzione di un’opera dall’identità ibrida: una macchina celibe, ludica e funzionale insieme, frutto di una intensa collaborazione con le realtà produttive del luogo e in linea con la poetica e l’estetica del frammento e della marginalità dell’artista”.
IL PONTE DI EUGENIO TIBALDI ALLO ZOMA MUSEUM
L’opera di Tibaldi (realizzata con il supporto di Elmi Olindo & Co.) è quindi un ponte che termina con uno scivolo, una sorta di installazione performativa e ludica con cui il pubblico può interagire, e le parti decorative, artificiali, imitano la natura: materiali di scarto come copertoni esausti, lamiere e antenne televisive assumo le sembianze di fiori, di foglie d’agave e d’eucalipto, in un intreccio di forme e colori dal carattere decisamente pop.
– Desirée Maida
Addis Abeba
Eugenio Tibaldi – Anthropogenic – Bridge
Zoma Museum
www.zomamuseum.org</a