Insieme per la PGC: appello della Peggy Guggenheim Collection Venezia per tornare a vivere

La campagna di crowdfunding, a sostegno del museo veneziano che il Covid-19 ha messo a dura prova facendogli perdere 2 milioni di euro, servirà a garantirne l’apertura 6 giorni su 7, le mostre e la didattica gratuita

Il Covid-19 ha messo a dura prova il budget della Peggy Guggenheim Collection di Venezia: ammontano a 2 milioni di euro i mancati guadagni della biglietteria e dei due Museum Shop, fonti principali di sostentamento del museo, riaperto il 2 giugno scorsodopo 86 giorni di chiusura. “Per una fondazione no profit come The Solomon R. Guggenheim Foundation, di cui la PGC è la sede italiana, ciò significa assenza di risorse per realizzare i suoi programmi”, spiega la direttrice Karole P. B. Vail. “La nostra Fondazione si finanzia quasi integralmente grazie ai ricavi dei biglietti e dei due Museum Shop, non disponendo di fondi statali, abbiamo sempre trovato nel nostro Comitato Consultivo, negli Institutional Patrons, nel gruppo di Guggenheim Intrapresæ e nei nostri soci degli straordinari compagni di viaggio pronti a sostenerci. A tutti loro, ai quali va il nostro più sentito grazie, abbiamo chiesto di continuare a farlo e si stanno impegnando con passione e tenacia”.

INSIEME PER LA PGC: LA CAMPAGNA

Ma tutto questo non basta. Così il museo veneziano, che proprio quest’anno festeggia il quarantennale dell’apertura al pubblico della sterminata collezione di arte moderna e contemporanea appartenuta alla mecenate e filantropa Peggy Guggenheim, messa a disposizione negli spazi di Palazzo Venier dei Leoni, sua abitazione per 30 anni, lancia Insieme per la PGC: una raccolta fondi per tornare ad aprire il museo 6 giorni su 7, garantire le future mostre temporanee, e la gratuità delle tante attività da sempre dedicate al suo pubblico. Il budget ridotto ha, infatti, prodotto come risultato quello di ridurre le aperture al weekend, ma solo della collezione permanente, mentre la mostra temporanea Migrating Objectsrimane chiusa e la programmazione espositiva futura saltata, con tutto il personale museale messo a disposizione delle sale. “La nostra decisione di fare i guardasala rende l’apertura economicamente sostenibile alleggerendo il budget messo a dura prova da 13 settimane di chiusura”, continua la direttrice che aggiunge: “L’ingresso ai bambini fino ai 10 anni, i Kids Day, le attività per i non vedenti e per le persone della quarta età, i Public Program correlati alle mostre: questi servizi sono sempre stati gratuiti e vorremmo rimanessero tali. La ripresa c’è, ma è lenta, e se è vero che ‘la bellezza salverà il mondo’, oggi crediamo che sia il mondo a dover salvare la bellezza”.

– Claudia Giraud

https://donate.guggenheim-venice.it/pgc/~mia-donazione

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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