Francesco Vezzoli firma la cover di Numéro art con Mahmood in versione Robert de Montesquiou

Per il sesto numero della rivista d’arte contemporanea francese Numéro art, l’artista italiano ha ritratto il cantautore Mahmood nei panni del dandy Robert de Montesquiou, ispirandosi a un dipinto di Giovanni Boldini

Dopo la copertina realizzata lo scorso aprile per Vanity Fair – in cui una tela con il tricolore italiano recava al centro un taglio, ispirato a Lucio Fontana –, l’artistar Francesco Vezzoli (Brescia, 1971) torna a firmare la cover di un’altra rivista, questa volta la francese Numéro art, specializzata in arte contemporanea. E lo fa immortalando in uno scatto – naturalmente in stile Vezzoli – il cantautore italiano Mahmood (pseudonimo di Alessandro Mahmoud, Milano, 1992), vincitore nel 2019 del Festival di Sanremo con il brano Soldi, nell’atto di “emulare” il personaggio protagonista del dipinto alle sue spalle: Robert de Montesquiou, intellettuale e dandy francese vissuto tra Otto e Novecento, qui ritratto da Giovanni Boldini.

Numéro Art - cover con Mahmood fotografato da Francesco Vezzoli - ph. via www.numero.com

Numéro Art – cover con Mahmood fotografato da Francesco Vezzoli – ph. via www.numero.com

FRANCESCO VEZZOLI E MAHMOOD PER NUMÉRO ART

Oltre a quella che vede protagonisti i due artisti italiani, il sesto numero di Numéro art conta di altre due cover: la prima vede uno degli oramai iconici selfie ritoccati con Facetune di Cindy Sherman, la seconda un ritratto del musicista Blood Orange (Dev Hynes) firmato dall’artista Jacolby Satterwhite.
Nella copertina “italiana”, Mahmood è immortalato da Vezzoli nei panni e nella posa in cui Giovanni Boldini nel 1897 ritrasse Robert de Montesquiou, poeta e scrittore decadente nato a Parigi nel 1855 e diventato noto per lo stile di vita elegante ed eccentrico. Oltre allo stesso Boldini, l’esteta frequentava altri letterati e artisti del panorama culturale dell’epoca, come Marcel Proust e Gustave Moreau. Per la copertina di Numéro art, Vezzoli reinterpreta il dipinto di Boldini facendo scorrere sul volto di Robert de Montesquiou lacrime colorate e luccicanti. Le lacrime sono un elemento che torna spesso nelle opere di Vezzoli, soprattutto nei ritratti e nelle fotografie di “vip” del mondo dello spettacolo che l’artista rivisita con ironia e senso critico. In questo caso, Vezzoli ha dato vita a una doppia opera: la sua versione del ritratto di Robert de Montesquiou e lo scatto che vede lo stesso ritratto fare da sfondo a Mahmood calato nei panni del dandy francese, con tanto di guanti, bastone e outfit fin de siècle.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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