La storia dell’immunologia nell’opera di Nicolò Tomaini. In aiuto all’ospedale di Lecco

L’artista lombardo ha realizzato una serie di opere ispirata a Edward Jenner, il medico britannico che ha introdotto il vaccino contro il vaiolo. Il ricavato della vendita sarà devoluto in beneficenza

In queste giornate di emergenza, molte sono le iniziative per sostenere il lavoro dei numerosi presidi ospedalieri in difficoltà. L’artista Nicolò Tomaini (Bellano, 1989), famoso per le sue opere “in caricamento” – dove il dipinto imita il download delle immagini dai social o l’assetto delle visualizzazioni video, in una sorta di spaesamento percettivo della nitida storia dell’arte, che viene immersa nel contesto dell’effimera opaca scansione del web – ha realizzato una serie di esemplari fotolitografici numerati e firmati il cui ricavato verrà devoluto all’ospedale di Lecco.

L’OPERA D’ARTE AI TEMPI DEL WEB. LA RICERCA DI NICOLÒ TOMAINI

“Il lavoro segue gli stilemi di quelli della mia prima serie: i cosiddetti ‘loading portraits’”, racconta Tomaini. “Il modo di fare arte è cambiato da più di cento anni, ciò che secondo me oggi si è snaturato è il modo di osservarla: riflettevo sull’approccio che abbiamo oggi con l’oggetto (in questo caso un dipinto). La gente non si ferma più nei musei a osservarne le peculiarità, ma ne consuma voracemente l’immagine scattando una foto e veicolandola subito in rete, perdendo così il rapporto sensoriale con lo stesso. La campitura di colore nero (dalla quale affiora il simbolo del caricamento) è il tentativo di cristallizzare nel tempo, rendendola eterna, questa sorta di nevrosi collettiva”.

LA NUOVA OPERA DI TOMAINI PER SOSTENERE L’OSPEDALE DI LECCO 

Interessanti, nel caso specifico, non solo la tecnica e il pensiero alla base della poetica di Tomaini, ma anche il soggetto rappresentato nelle opere dalla cui vendita si trarrà il ricavato per l’ospedale. L’artista ha infatti deciso di dedicarsi al ritratto del medico britannico Edward Jenner (1749-1823): noto per l’introduzione del vaccino contro il vaiolo, è considerato il padre dell’immunizzazione. Tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, solo in Inghilterra morivano circa 40mila persone di vaiolo; grazie al metodo di Jenner – che il medico sperimentò addirittura sul figlio appena nato e che inizialmente venne rifiutato dalla Royal Society perché troppo rivoluzionario – si definì per la prima volta il concetto di “virus” e si ridussero in dieci anni i casi di vaiolo fino ad arrivare a soli 182. La scelta dell’importante personaggio storico, fondamentale per l’evoluzione della medicina, rappresenta un messaggio di speranza e di coraggio per i ricercatori che stanno sperimentando nuove soluzioni per placare e neutralizzare il coronavirus; ma anche per infermieri, dottori e volontari che lavorano durante l’urgenza sanitaria, con turni massacranti, vivendo nel costante pericolo del contagio. “A differenza dei lavori precedenti”, spiega Tomaini, “il cui ‘taglio del nero’ cadeva appena sopra gli occhi dei soggetti raffigurati, in questo caso viene applicato poco sopra le labbra, lasciando intravedere l’espressione rassicurante e fiduciosa di Jenner. Un umile tentativo di sostenere l’operato di medici, infermieri e soprattutto volontari (i veri eroi troppo spesso dimenticati)”. 

– Federica Maria Giallombardo

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo

Federica Maria Giallombardo nasce nel 1993. Consegue il diploma presso il Liceo Scientifico Tradizionale “A. Avogadro” (2012) e partecipa agli stage presso l’Assessorato alla Cultura della Provincia di Biella (2009-2012). Frequenta la Facoltà di Lettere Moderne presso l’Università degli Studi…

Scopri di più