Il manifesto di ArtistPride, il movimento che vuole scuotere il mondo dell’arte

C’è la mente di Antonio Barrese dietro ArtistPride, l’iniziativa nata per rompere gli schemi che incatenano il sistema dell’arte. Dalla politica, ai social network al potere. Dal promotore riceviamo e pubblichiamo.

Forse è difficile capire
ma chi vuole illudersi di capire
è meglio che guardi la televisione”.
Bianca Silena Alfieri, 1999

La missione di ArtistPride è dare senso e scopo al lavoro degli artisti, alla loro vita e alle loro ambizioni. Sono state tentate tutte le strade, sia per raggiungere questo obbiettivo che per tentare di emendare il mondo, la società, la politica, l’economia. I risultati sono stati finora nulli perché gli strumenti disponibili sono quelli, inutilizzabili, che il Potere ha messo a disposizione. È necessario tentare strade nuove, inutile ripercorrere le vecchie e stagnare in dialettiche dualistiche e sterili. Noi artisti abbandoniamo il campo.
Prima, però, dobbiamo aggregarci, condividere obiettivi e stati d’animo, poi potremo fondare una Nuova Civiltà, o quantomeno fornirne i presupposti.
La fondazione di una nuova civiltà, evitando di tentare di trasformare il mondo di provenienza e invece allontanandosene, si chiama speciazione. (La speciazione è un processo evolutivo grazie al quale si formano nuove specie da quelle preesistenti. In anni recenti il concetto, è stato riproposto come modo evolutivo per superare la crisi: in chiave di evoluzione culturale, da Igor Sibaldi, autore di numerosissimi libri, tra cui La specie nuova, come superamento dell’antropocentrismo, da Leonardo Caffo, autore tra l’altro de Il postumano contemporaneo come speciazione).
L’idea di ArtistPride nasce dalle analogie tra il mondo dell’arte e quello LGBT organizzato nel GayPride: fragilità identitaria, opacità di ruolo, balordo riconoscimento sociale, incertezza operativa, marginalità, obiettivi fumosi, riconoscimenti precari. Questa situazione si ribalta dall’individuo alla collettività e viceversa, determinando inconsapevolezza, depressione e sfiducia. Il mondo LGBT, col Gay Pride, ha sublimato e risolto almeno in parte queste debolezze: si è riappropriato della propria vita, si è coraggiosamente organizzato ed esposto per manifestare vitalità e fierezza.
I problemi di coloro che gravitano nel cosmo artistico sono paradossalmente accresciuti dalla popolarità di cui, oggi, gode l’arte.
Le scuole dove si insegna arte – o qualsiasi cosa a essa riconducibile – sono cresciute esponenzialmente in numero e in studenti. Non mi riferisco solo alle Accademie, ma anche ai corsi di grafica, design, moda, scrittura creativa, poesia, recitazione, canto, musica, filodrammatiche, premi, residenze e chi più ne ha più ne metta: tutte declinazioni della medesima cosa – l’Arte – a cui è assegnata una speranza salvifica. Purtroppo la pletoricità delle scuole le trasforma in fabbriche di infelici.
L’arte è diventata una merce di consumo e una voce del PIL. Non c’è città o Paese, azienda o banca, che non proponga mostre più o meno grandi, più o meno sensate. Anche il mercato dell’arte ha conosciuto uno sviluppo inimmaginabile, per quanto distorto: oltre alle mostre, tanto social, collezionisti, aste, premi, biennali, quadriennali eccetera.
La società della Fine del lavoro ha generato disoccupazione e moltiplicato il tempo libero, che viene malamente occupato con attività estemporanee veicolate dai social. Si tenta di tamponare la frustrazione affidandosi all’arte che, tra le varie possibilità di evasione, appare la più nobile e dignitosa: una promessa di prestigio e persino notorietà. La fuga nell’arte poggia su chiacchiere fiabesche, sul sentito dire di vite fuori dal comune, sulla possibilità di essere considerati unici, rari, preziosi e desiderabili. Ciò ha generato una massa di individui attratti dall’arte, che la praticano, che si dichiarano artisti, che ambiscono a esserlo, che la studiano, perfino alcuni che lo sono davvero.

ArtistPride

ArtistPride

IL VALORE UNIFICANTE DELL’ALTERITÀ

L’ecumene dell’arte – oltre qualsiasi pensiero, intenzione, teoria, fantasia, comportamento – è unificato da un unico tratto comune: l’alterità, la differenza, il desiderio di essere diversi e altrove, di non far parte di questa società, di marcare visibilmente la distanza e la non appartenenza. A costoro – agli artisti – non basta il mondo così com’è: desiderano altro, pensano diversamente, vogliono ciò che ancora non c’è, ipotizzano, fantasticano, prefigurano e – nei casi migliori – immaginano e progettano il mondo che sta per essere.
Gli artisti hanno la sensazione che il mondo della specie madre – della società – sia stretto. Desiderano qualcosa di più rispetto alla realtà esistente, quindi si pongono in posizione autonoma e separata. Il Potere esercita il suo controllo isolando le persone e, negli ultimi decenni, lo fa con i social, una pseudo comunicazione che separa e aliena. Il Potere ostacola la formazione di nuove specie che nascono dai gruppi che si aprono al nuovo, che cercano ciò che ancora non esiste o non si possiede.
È arrivato il momento che gli artisti imbocchino la nuova strada, ma devono farlo rapidamente. Il mondo piccolo degli oligarchi, dei poteri occulti, della distrazione di massa, della destra e della sinistra sta implodendo. Presto gli artisti e gli uomini a una dimensione non potranno più comunicare tra loro e si scateneranno conflitti dove, a perdere, saranno gli artisti, già oggi indeboliti dalla marginalizzazione.
La politica ha fallito, ridotta a messinscena televisiva. Sono inservibili i vari tentativi di rivendicazione perché la controparte è evanescente e sarebbero annichiliti ipso facto.
Le classi dominanti sanno come tenere sotto controllo le persone. Hanno messo a punto perversi meccanismi di distrazione di massa: creano situazioni di stress come la crisi e il consumismo (due facce della stessa medaglia), mettono in primo piano problemi generici e contraddittori. Le comunicazioni di massa si riducono all’ininterrotto storytelling di omicidi, stupri, incidenti, vedove piangenti. Per distogliere l’attenzione dalla possibilità evolutiva, l’umanità viene sistematicamente scoraggiata e tenuta in una condizione di paura: il Potere è terroristico e instilla il veleno della rassegnazione.
In questo periodo di profondo cambiamento la specie madre – la società “reale” – è stanca, agli sgoccioli, l’Italia è sull’orlo del default.
Per fortuna gli artisti esprimono alterità!
Lo fanno in vari modi, non tutti ortodossi e qualificati, a volte ingenui, altre volte velleitari o protervi, ma tutti degni di considerazione. Gli artisti professionisti lo fanno con l’innovazione di opere che obbligano il mondo a fare i conti con esse. Il giovanotto che vorrebbe essere artista lo fa con atteggiamenti anticonformisti. L’adolescente che scrive poesie sentimentali, cercando di nobilitare sentimenti acerbi. Lo strimpellatore, sognando il successo della sua canzone. Il pittore della domenica cercando di evadere dalla routine.
L’alterità è il primo passo verso l’innovazione, verso la ricerca di modelli esistenziali. È la ragione della volontà e della necessità dell’arte, esprime la volontà di cercare la Terra promessa, di rifondare la civiltà evitando di perdere energie confrontandosi con la società esistente. Il problema ineludibile è la necessità di cambiare il mondo in cui viviamo.
ArtistPride vuole far emergere e dare dignità a queste energie sepolte, per creare i presupposti del modello collettivo di evoluzione culturale e si pone la missione di distaccare una specie nuova, diretta altrove.

LE POTENZIALITÀ DELL’ARTE

L’arte è estremamente più grande del boudoir esornativo che il Potere le assegna.
Orienta lo sviluppo
La Vita, la Civiltà e la Specie sono troppo importanti per essere lasciate nelle mani dei politici, degli economisti, dell’industria e del commercio, anche perché esse sono conseguenze dell’arte e non viceversa.
Definisce l’impensato
Offre modelli esistenziali e comportamentali su cui matura il desiderio del mondo che ancora non c’è, ma che ci sarà, in quanto voluto e prefigurato.
Progetta l’evoluzione culturale
Esiste un “patto sociale” (reale ma taciuto) che le assegna il ruolo di configurazione della civiltà. Per questo l’arte ha (o dovrebbe avere) un riconoscimento culturale e un valore economico altissimi.
È all’origine dell’Innovazione
È un compito che assolve insieme alla scienza, infatti:
L’Arte è la Scienza del mondo interno.
La Scienza è l’Arte del mondo esterno.
È all’origine della ricchezza
Lo afferma J. A. Schumpeter (il maggior teorico del capitalismo), secondo cui l’imprenditore introduce nuovi prodotti, sfrutta le innovazioni tecnologiche, apre nuovi mercati, cambia le modalità organizzative della produzione. L’imprenditore può fare questo in quanto dispone sia dei capitali sia della capacità di innovazione. La capacità di innovazione, aggiungo io, deriva dai modelli di Mondo nuovo perennemente elaborati dagli artisti.
Restituisce, in valore d’uso, molto di più di quanto riceve in valore di scambio
Gli artisti sono autentici benefattori dell’umanità, che meriterebbero ben altra considerazione di quella che è loro concessa dalla mercificazione delle opere.
Produce il meta–progetto sociale, culturale, comportamentale, del lavoro e della produzione.

ArtistPride

ArtistPride

PROGRAMMA DI ARTISTPRIDE

ArtistPride ha obiettivi ambiziosi perché è cosciente della potenza dell’arte.
Ha in programma la raccolta e la valorizzazione del colossale giacimento di energie, conoscenze, esperienze, vite vissute, speranze, ipotesi, silenzi, visioni, immaginazioni – cioè dei valori olistici dell’Arte – per progettare le forme del Mondo nuovo.
È un’operazione analoga a quella dell’Encyclopédie, con la quale i massoni illuministi consegnarono i saperi tecnologici alla borghesia capitalistica, permettendo la nascita della civiltà nella quale tuttora viviamo.
Quindi:
raccoglie coloro che hanno a che fare con l’arte, i vari punti di vista e tutte le poetiche, purché orientate al bene comune.
Assume e attiva l’inespresso affinché diventi fruibile.
Mette in contatto le varie parti del sistema dell’arte, in modo che tutti acquistino consapevolezza di tutti gli altri e si creino prospettive collettive.
Afferma e promuove la necessità dell’Arte

Concludo.
L’arte ha per fine la creazione dei presupposti del mondo che si vorrebbe.
Gli obiettivi dell’arte e quelli di ArtistPride sono coincidenti.
Quindi, dare vita ad ArtistPride significa realizzare un ‘immensa e autenticamente nuova opera d’arte e come tale bisogna continuare a pensarla e a farla vivere.

ADERIRE AD ARTISTPRIDE

Il primo passo è iscriversi al Gruppo di Facebook ArtistPride.it.
https://www.facebook.com/groups/ArtistPride.It/
Tutto dev’essere ancora pensato, progettato e attuato.
Quindi affrettatevi e rimboccatevi le maniche.
Buon lavoro.

Antonio Barrese

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