Le marionette alchemiche di Tunga. A Torino
Galleria Franco Noero, Torino – fino al 20 giugno 2019. La galleria torinese ripercorre la carriera di Tunga, artista brasiliano scomparso nel 2016.
Tunga (Palmares, 1952 ‒ Rio de Janeiro, 2016) è stato uno dei più influenti artisti brasiliani della sua generazione, capace di esprimersi con un’eclettica varietà di mezzi (disegno, scultura, installazione, fotografia, performance, video e scrittura) e impiegando un’ingente carica simbolica – giocandosi in ogni singola opera l’intero suo universo, anche a costo di gravare sul linguaggio. Oggi la Galleria Franco Noero non delude le aspettative e rispetta l’eterogeneità con un allestimento leggibile, di ampio respiro e chiarificatore: che siano gli oltre trenta magistrali disegni di matrice surrealista delle serie Anjos Maquiados e Quase Auroras; oppure i “canti di sirena” di Delivered in Voices, installazione che amplifica conversazioni impossibili tra pubblico e voci registrate che rimbalzano da una campana a una pianta, da un meteorite a un cristallo di quarzo; o ancora che siano le sculture bronzee di insolita organicità e dolcezza di Morphological; ogni elemento giace esattamente dove avrebbe voluto essere. Menzione d’onore ai due capolavori di Tunga, le marionette appese all’ingresso, una di cristallo di rocca e l’altra di spugna: ingenuamente alchemiche, richiamano il complesso processo di trasformazione degli elementi del Clavis Artis; e anche, come per il machiavellico Ferdinando Galiani, gli intellettuali “danzatori sulla corda” del libertinage érudit, in bilico tra ammirazione e disistima – in asse tra due secoli, proprio come Tunga.
‒ Federica Maria Giallombardo
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