Natura e monumento. Tony Cragg a Firenze

Giardino di Boboli, Firenze ‒ fino al 27 ottobre 2019. Attraverso sedici monumentali sculture, l’artista britannico dialoga con l’altrettanto monumentale scenario naturale del parco mediceo-lorenese, in una retrospettiva che copre l’ultimo ventennio della carriera.

Stalagmiti, steli e tronchi dall’aspetto di fossili, colate metalliche dagli effetti di lava vulcanica, fiori giganteschi e vagamente inquietanti. Il linguaggio scultoreo di Tony Cragg (Liverpool, 1949) guarda alla natura, ai suoi aspetti più drammatici e primitivi, e vi trae un parallelo con l’atto stesso dello scolpire, che permette all’uomo di imitare la natura in fatto di monumentalità. La linea curva prevale nettamente nelle opere scelte per Boboli, assecondando l’andamento paesaggistico-architettonico di questo parco all’italiana, ed esaltandone la monumentalità.
Un suggestivo gioco di forme, fra pieni e vuoti, luci e ombre, che trasforma il parco in uno smisurato palcoscenico e che estrapola il lato onirico della natura; ogni singola opera diventa un medium fra questa e il pubblico, nel tentativo di sensibilizzare le coscienze sulla bellezza dell’ambiente e sulla necessità della sua salvaguardia.

Niccolò Lucarelli

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

Scopri di più