Biennale Venezia 2019: parte il ciclo di talk della kermesse

Le performance nei giorni inaugurali della Biennale aprono i Meetings on Art, il programma di conversazioni e dibattiti che animeranno i 6 mesi della kermesse veneziana: tra nuvole di vapore e talk clandestini

Torna la serie di incontri, performance e dibattiti dal titolo Meetings on Art, organizzati dalla Biennale di Venezia con l’obiettivo di approfondire e sviluppare i temi, le intuizioni e le suggestioni proposte dalla manifestazione veneziana e di aprire uno spazio di riflessione al suo interno: durante i sei mesi di mostra il pubblico potrà, così, saperne di più sulla tematica della prossima edizione biennalesca, May You Live In Interesting Times, direttamente dalla voce dei suoi protagonisti. “La Mostra di quest’anno, May You Live In Interesting Times, dà risalto all’arte che esiste tra categorie e generi convenzionalmente accettati e metterà in discussione le ragioni che stanno dietro il nostro modo di pensare per categorie”, spiega il direttore artistico incaricato di curare l’edizione numero 58 della Biennale, Ralph Rugoff. A dare il via al programma sono state, nelle giornate di apertura alla stampa, agli operatori del settore e al pubblico, le performance, che torneranno infine nelle giornate conclusive della rassegna (22-23-24 novembre), negli spazi interni, esterni e attorno ai Giardini della Biennale, presso il Teatro alle Tese e il Teatro Piccolo dell’Arsenale.

IL PROGRAMMA

Il tutto con un programma di esibizioni dal vivo – tra danza, musica e arti visive – di artisti come Invernomuto, Paul Maheke, Nkisi, Nástio Mosquito, Victoria Sin, commissionato dall’Arts Council England e ideato dallo stesso Rugoff insieme ad Aaron Cezar, direttore della Fondazione Delfina, co-produttrice dell’evento insieme alla Biennale di Venezia. Il programma di Meetings on Art ha incluso ed include poi una serie di conversazioni con alcuni degli artisti partecipanti alla Biennale: Lara Favaretto – l’unica artista italiana insieme a Ludovica Carbotta presente nella mostra principale della Biennale – oltre a discutere con la storica dell’arte e curatrice Angela Vettese in un talk previsto il prossimo 14 giugno, sarà anche protagonista di un ulteriore evento. In relazione alla sua installazione Thinking Head al Padiglione Centrale dei Giardini, e per tutta la durata della nuvola di vapore che si alzerà davanti alla sua facciata, si terranno una serie di discussioni, dal titolo Clandestine Talks, a partire da una parola chiave, in tavole rotonde a porte chiuse in Arsenale, all’interno di uno spazio performativo simile a un bunker, dove non saranno ammessi spettatori: i dialoghi saranno registrati e resi disponibili online sul sito della Biennale. “Per la Favaretto queste conversazioni profonde producono la conoscenza che genera il vapore che sale dall’edificio”, conclude Rugoff. “L’obiettivo di ogni tavola rotonda, con l’input dato da individui provenienti dai campi più diversi che comunicano attraverso linguaggi diversi, è quello di creare un risultato che non sia immediatamente decifrabile e che possa essere anche confuso o fuori luogo”. A settembre tornano gli incontri con la tavola rotonda moderata da Ralph Rugoff, che coinvolge Dominique Gonzales-Foerster, Tomàs Saraceno, Margaret Wertheim, Anicka Yi, mentre ad ottobre il Presidente Baratta celebra Felicita Bevilacqua La Masa. Gran finale a novembre con una conversazione tra Presidente e Direttore e l’atteso programmone di performance.

-Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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