La firma eclettica di Cinzia Ruggeri (Milano, 1945) si sviluppa in una perenne contaminazione tra architettura, arte, fashion e design. Fin dalla sua prima mostra, avvenuta nel 1960 alla Galleria del Prisma di Milano e accompagnata da un testo critico dello scrittore Dino Buzzati, la sua audace produzione ha sempre attinto alle innovazioni più significative del momento: dall’affinità con la scena milanese del Radical Design degli anni ’70 allo Studio Alchimia e al Gruppo Memphis nel decennio seguente. Déconnexion, il cui titolo evoca la pratica ricorrente dell’artista di lavorare ai confini di discipline diverse, è la sua prima personale presso la Galleria Campoli Presti di Parigi. Allestita tra il piano terra di 6 rue de Braque e il primo piano di 4 rue de Braque, da poco inaugurato, la mostra si compone di una ventina di opere, tra installazioni, accessori, gioielli e pezzi di design, che indagano la relazione tra animato e inanimato nell’oggetto. Come in Schiaffo Bag, l’ironica borsa rotonda in pelle con guanti integrati, pensata per trasportare cose, coprire le mani o, effettivamente, schiaffeggiare qualcuno; oppure Stivali Italia, veri e propri stivali al ginocchio che riprendono la forma della penisola italiana, con tanto di pochette coordinate a forma di Sicilia e Sardegna.
-Giulia Ronchi
Cinzia Ruggeri, déconnexion
7 February – 16 March 2019
Galleria Campoli Presti, Paris
6 Rue de Braque, 75003 Paris, Francia
[email protected]
www.campolipresti.com