A cura di Alberta Romano, la collettiva dei giovani artisti alla Galleria Umberto Di Marino di Napoli invita a destrutturare concettualmente tre realtà che appartengono al nostro quotidiano, dalla natura alla politica, passando per la gestione dei segnali e delle comunicazioni che, fra tecnologia e nuovi mezzi di comunicazione di massa, rendono la società sempre più vulnerabile.
Giulio Scalisi (Salemi, 1992) presenta il progetto site specific Fontana Infinita, composto da un video, stencil e cinque stampe fotografiche su carta cotone che raffigurano la fontana floreale, borghese, populista, logica e scontenta, con cui indaga l’organizzazione politica e sociale contemporanea. Eva Papamargariti (Larissa, 1987), con Precarious Inhabitants del 2017, espone lavori realizzati con software dedicati in cui altera la realtà: due proiezioni a parete e una terza sul pavimento, alcuni animali naturali e non interagiscono tra loro cercando di “riconoscersi”. Da qui la ricerca dell’artista greca in merito al rapporto tra organico e inorganico, umano e tecnologico e naturale e artificiale, e gli effetti che alcuni modus operandi hanno sulla realtà concreta.

Infine, The Cool Couple (Niccolò Benetton, Arzignano, 1986; e Simone Santilli, Portogruaro, 1987) propone il lavoro inedito Way Out, basato sul controllo e la manipolazione dei segnali e della comunicazione, in particolare sull’estetica dell’oggetto. L’opera è un jammer, un disturbatore di frequenze capace di interrompere qualsiasi tipo di trasmissione in un raggio di azione ben definito.
Il titolo della mostra è un omaggio al brano omonimo dei Police che, nel senso più ampio dell’espressione “every breath you take”, suona come motivo di evasione da una realtà alterata e fittizia, così come raccontata dagli artisti.
– Fabio Pariante