100 metri lineari di documenti cartacei unici, tecnici, autografi, intimamente connessi alla genesi delle esposizioni che hanno caratterizzato la produzione culturale di Palazzo Grassi a Venezia, in un arco di tempo compreso tra il 1984 e il 2005, periodo in cui l’istituzione è stata sotto la gestione della FIAT: un fondo archivistico che racconta 20 anni di storia e di arte contemporanea, e che da oggi viene accolto in comodato d’uso gratuito presso l’Archivio Storico della Biennale. Il fondo, ad oggi non accessibile, sarà oggetto di inventario e riordino, secondo modalità condivise tra l’Archivio Storico della Biennale e Palazzo Grassi. L’Archivio riceverà i beni entro la fine dell’anno e, ultimato l’inventario, renderà consultabile i materiali del Fondo Palazzo Grassi – 1984-2005 per scopi scientifici da parte di studiosi e ricercatori.

IL FONDO E LA GESTIONE FIAT
Nel 1983 lo storico palazzo sul Canal Grande viene acquisito dalla FIAT sotto la direzione dell’avvocato Gianni Agnelli che, a seguito dell’intervento di restauro firmato da Gae Aulenti, propone al suo interno mostre d’arte e archeologia proseguendo la tradizione di polo espositivo avviata dal Centro Internazionale per le Arti e il Costume. Il fondo archivistico racconta i venti anni della gestione FIAT di Palazzo Grassi, le attività culturali e le mostre prodotte. Il fondo conserva documenti sulle oltre 40 esposizioni organizzate tra il 1984 e il 2005, tra cui alcune epocali come Futurismo e futurismi del 1986, la personale di Jean Tinguely Una magia più forte della morte del 1987, Andy Warhol – Una retrospettiva nel 1990, presentata in seguito al Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou; e poi Marcel Duchamp (1993), Balthus (2001-2002) e l’ultima esposizione, la monografica di Salvador Dalì (2004-2005), poi allestita negli Stati Uniti presso il The Philadelphia Museum of Art. Tra le carte conservate nel fondo, emergono in particolare i documenti autografi di autori quali Robert Rauschenberg, Eugène Ionesco, John Cage, Gae Aulenti, e personalità del mondo della cultura, dell’imprenditoria e uomini politici quali Georges Pompidou e Gianni Agnelli.
L’ARCHIVIO DELLA BIENNALE
L’operazione rientra in un progetto di più ampio e complesso sviluppo che vede L’Archivio Storico della Biennale – che raccoglie i documenti e le collezioni legate alle attività dell’Istituzione dal 1895 ad oggi, promuovendone l’attività di conservazione, catalogazione, inventariazione e ricerca, oltre a mettere a disposizione i propri fondi per studenti e ricercatori provenienti da tutto il mondo – impegnato a implementare i propri archivi, promuovere la ricerca e accogliere studiosi in residenza: “Dopo aver dedicato tanti anni e risorse per portare l’Archivio Storico della Biennale a un livello qualitativo molto alto, sia per la sua conservazione sia per la sua accessibilità, siamo oggi sempre più impegnati a reperire altre risorse e spazi adeguati”, spiega Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia. “Abbiamo in programma lo sviluppo verso ulteriori traguardi: la capacità di accogliere altri archivi, la capacità di programmare ricerche, la capacità di accogliere studiosi in residenza. In queste settimane il problema è alla nostra attenzione e l’accoglimento del ‘Fondo Palazzo Grassi 1984-2005’ costituisce una conferma dei nostri intenti”.
– Desirée Maida