A quasi un anno e mezzo dall’inaugurazione dello spazio espositivo Casa Vuota, che si trova a pochi passi dalla fermata della metro Porta Furba a Roma, può vantare parecchi progetti al proprio attivo. Abbiamo incontrato i titolari dello spazio Francesco Paolo del Re e Sabino de Nichilo che ci hanno svelato in anteprima il loro ultimo progetto.
IL PROGETTO
Casa Vuota è uno di quei luoghi che a Roma non ti aspetti: una grande casa lasciata esattamente com’è stata comprata con la carta da paratati sgualcita e i segni dei quadri dei precedenti proprietari sui muri come presenze fantasmagoriche. Quindi, quando entrate lasciate da parte l’idea di un luogo asettico, anonimo, dalle lunghe pareti bianche e luminose. Pensate invece di entrare in un posto familiare, vissuto, dove parlare di poesia e di arte. Questo è un po’ il clima che si respira e che Francesco e Sabino hanno voluto ricreare. “Il nostro ultimo progetto espositivo, realizzato in collaborazione con l’ormai popolarissima ditta di pompe funebri Taffo Funeral Services, sarà inaugurato il prossimo 27 ottobre e si chiamerà ‘Da consumarsi preferibilmente entro’”, raccontano ad Artribune, “e per l’occasione presenteremo la prima personale romana dell’artista napoletana Isotta Bellomunno. Il titolo non è stato scelto a caso. Ogni giorno ci imbattiamo in questa frase scritta sulle confezioni di prodotti alimentari. È un’avvertenza, un consiglio che ci informa sulla scadenza degli alimenti e ha un rapporto speciale con il lavoro di Isotta”.
ISOTTA BELLOMUNNO
“È proprio dal concetto di brevità della vita umana, dalla morte che la poetica di Isotta ha inizio”, continuano a raccontarci, “lei con il suo lavoro cerca di esorcizzare questa triste sorte umana e numerosi sono state le serie fotografiche e le performance che ruotano intorno a questa tematica: la bara, il latte materno diventano dei punti cardine. Anche nel ciclo ‘Io baro’ che sarà esposto a Casa Vuota questo elemento viene esorcizzato e diventa ironicamente un oggetto quotidiano: tavolo, divano o vasca. Inoltre saranno anche esposti dei lavori realizzati site specific”. Isotta Bellomunno è un’artista napoletana nata nel 1987, con all’attivo studi all’Accademia di Brera a Milano e un bel cv di mostre e residenze.
LA STORIA DI CASA VUOTA
Solamente un anno fa circa a Mariacristina Ferraioli, Francesco e Sabino, raccontavano il progetto Casa Vuota: “niente pareti bianche o spazi asettici, ma uno luogo sospeso, consumato, che si vanta della sua storia e delle sue cicatrici. Nulla di definitivo o conclusivo, ma una fase della vita dell’appartamento che conserva ancora forti tracce degli inquilini che lo hanno abitato dagli anni 50 fino a pochi mesi fa”. Adesso, a più di un anno di attività, chiediamo loro di farci un bilancio di questa esperienza: “il progetto Casa Vuota è stato ben accolto da tutti: dalla stampa, dai cittadini e anche dai condomini che vivono nel Palazzo che talvolta si sono trovati tantissime persone che sono arrivate per partecipare alle nostre serate o alle inaugurazioni. Inoltre il Quadraro, come ben si sa, è un quartiere periferico, ma in crescita, che non offre una vivace vita culturale come in centro. A pochi metri da noi c’è Spazio Y e tanti studi d’artista, infatti è ancora possibile affittare officine o capannoni o appartamenti a prezzi contenuti. Casa Vuota è un po’ il nostro piccolo contributo alla comunità”.
– Valentina Poli