Trasformazioni incessanti. Una collettiva a Taranto

CRAC, Taranto ‒ fino al 23 settembre 2018. In concomitanza con il Festival del Cinema di Taranto, la mostra allestita al CRAC esamina un modello cosmologico. Attraverso le opere di sette videoartisti internazionali.

È inserita nel diluito palinsesto della seconda edizione del Festival del Cinema di Taranto la mostra Stato stazionario, ospitata nella sede del CRAC, lo spazio di arte contemporanea della locale Fondazione Rocco Spani. Curano l’evento Roberto Lacarbonara e Antonio Frugis, in collaborazione con la Fondazione Pascali di Polignano a Mare, e selezionano sette video che offrono un sostegno al tema del festival, quest’anno concentrato sulle metamorfosi.
Lo spunto arriva da una teoria scientifica (Steady State Theory), richiamata nel titolo, nota anche come Teoria della Creazione Continua, in contrasto con quella del Big Bang in quanto centrata sulla trasformazione incessante dell’universo, con ovvie ripercussioni sull’idea di un tempo lineare. Con contributi mediamente calzanti, se ne fanno carico artisti diversi per generazione e tipo di ricerca.

GLI ARTISTI

Nathalie Djurberg (Premio Pascali 2012) punta a un’animazione che rilegge in chiave pulp l’annosa e replicata lotta tra animali predatori versus animali soccombenti. Nella fattispecie, gatti che hanno la meglio su corvi sotto l’egida di un efferato bambino. Dal Museo Pascali arriva anche il video di Tao Hiu con un’attrice cinese che fa outing in un taxi a Teheran, denunciando la sua condizione in cui la finzione del recitare si sovrappone all’inautenticità del vivere. Insegue effetti stranianti e manierati Sabrina Mezzaqui, accanendosi, con poetica levità, a filmare il profilo di una tenda mossa dal vento che si stacca da una finestra per farsi arabesco. Di pari leggerezza il video di Goldschmied & Chiari in cui un’esplosione di sex toy volteggia in un magma gravitazionale come per un promozionale godimento cosmico.
Sarah Ciracì ripropone il video Watershed, realizzato per l’omonimo evento barlettano del 2012, dove l’acqua è protagonista di un incontro liquido tra architetture e volti noti di Nichi Vendola, Maurice Nio e Filippo Timi. Tsunami ed epilessia sono per Pamela Diamante motivo di confronto: entrambi i fenomeni sono forze della natura che provocano “dissoluzione forzata”, come dal titolo del video. Ancora eventi fisici e naturali in Sincronias di Marc Larré, associati a sottotitoli che rimandando a tutt’altro, creano ironiche incongruenze e un sovvertimento di gerarchia tra avvenimenti ordinari e grandi tragedie.
Nel complesso nulla risulta “stazionario”, piuttosto in un continuo, sconnesso e indecifrabile mutarsi. Come teoria vuole.

‒ Marilena Di Tursi

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Marilena Di Tursi

Marilena Di Tursi

Marilena Di Tursi, giornalista e critico d'arte del Corriere del Mezzogiorno / Corriere della Sera. Collabora con la rivista Segno arte contemporanea. All'interno del sistema dell'arte contemporanea locale e nazionale ha contribuito alla realizzazione di numerosi eventi espositivi, concentrandosi soprattutto…

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