Apre a Palermo Spazio Speciale, con due studi d’artista e la project room di Vittorio Rappa

Dopo l’arrivo in città delle gallerie romane La Nica e Lombardi, apre a Palermo uno spazio che comprende due studi d’artista e una project room che accoglierà mostre di artisti emergenti. Abbiamo parlato con Vittorio Rappa, titolare dello spazio espositivo che resterà attivo fino alla conclusione di Manifesta. O forse anche oltre…

Non si arresta l’ondata di novità e di fermento che da un po’ di tempo a questa parte sta travolgendo Palermo; anzi, pare proprio che sia destinata a crescere nel corso delle prossime settimane. Il capoluogo siciliano – Capitale Italiana della Cultura 2018 e quest’anno anche sede di Manifesta, la biennale d’arte contemporanea itinerante che inaugurerà il prossimo 16 giugno – sembra si stia trasformando, almeno per il momento, nel nuovo oggetto dei desideri di galleristi e professionisti del mondo dell’arte contemporanea che vedono nella città un nuovo avamposto in cui investire risorse ed energie, approfittando dell’attenzione mediatica e internazionale che Palermo sta attirando negli ultimi anni. Solo pochi giorni fa vi abbiamo parlato dell’apertura in città del nuovo spazio espositivo condiviso dalle due gallerie romane Lombardi e La Nica (come raccontato da Valentina Poli in questo articolo); adesso invece vi sveleremo in anteprima la storia di Spazio Speciale, un “involucro” che sorge negli ambienti dell’ex cavallerizza del quattrocentesco Palazzo Speciale-Raffadali nel quartiere Ballarò e che racchiude al suo interno uno spazio espositivo e due studi d’artista. Protagonisti di questo progetto sono gli artisti Ignazio Mortellaro e Luca Cutrufelli e il “neo-gallerista” Vittorio Rappa, titolare della omonima project room che aprirà le sue porte al pubblico il 15 maggio.

Palermo, Palazzo Speciale-Raffadali. Ambienti dell'ex cavallerizza

Palermo, Palazzo Speciale-Raffadali. Ambienti dell’ex cavallerizza

IL NUOVO SPAZIO ESPOSITIVO

“La Vittorio Rappa project room è parte del più ampio involucro chiamato Spazio Speciale, uno spazio che nasce negli ambienti dell’ex cavallerizza di Palazzo Speciale Raffadali e che comprende gli studi degli artisti Ignazio Mortellaro e Luca Cutrufelli e il mio spazio espositivo che ha finalità commerciali”, spiega ad Artribune Vittorio Rappa. Quella di Palermo rappresenta per Rappa la prima vera e propria esperienza imprenditoriale della sua carriera, caratterizzata da collaborazioni con gallerie milanesi quali kaufmann repetto, Zero e Spazio 22, quest’ultimo “involucro”– per citare un concetto spesso utilizzato da Rappa – delle gallerie PACK e FL. “Palermo rappresenta per me un banco di prova, è la prima volta infatti che mi metto alla prova anche dal punto di vista economico. Da tempo avevo l’idea di cimentarmi con uno spazio tutto mio, ma per vari motivi mancavano spesso le condizioni. Invece è accaduto a Palermo, anche perché qui ho molti amici come Ignazio con cui ho pensato di mettermi in gioco in vista di Manifesta”.

OLTRE MANIFESTA

La Vittorio Rappa project room è uno spazio temporaneo, sarà presente a Palermo fino a novembre, ovvero fino alla chiusura di Manifesta. Anche se Rappa non nasconde altre intenzioni: “se il progetto dovesse andare bene dal punto di vista commerciale, l’idea sarebbe quella di mantenere lo spazio espositivo a Palermo. Dopo novembre dovrei creare uno spazio espositivo a Milano, però mi piacerebbe mantenere anche la sede di Palermo, che non è soltanto uno spazio espositivo, ma anche un luogo di incontro per i giovani amanti dell’arte”. In linea con l’idea di lanciare e promuovere artisti emergenti nazionali e internazionali, Rappa inaugurerà la sua project room palermitana con Burrasca e Carbonio senza tempo, mostra degli artisti Andrea Stepkova (Palermo, 1989) e Gianandrea Poletta (Venezia, 1984). Stepkova da anni indirizza la sua ricerca verso temi legati alla botanica; Poletta in occasione della mostra presenterà Babylon Object (2018), scultura in alluminio che raffigura, tagliate nel metallo, delle grandi sagome di foglie di Banano, accompagnate dai due rilievi in gesso Ache I e Ache II (2018), composizioni ispirate a mosaici antichi.

– Desirée Maida

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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