Le onde luminose e marine fanno ritorno nella nuova installazione di Federica Di Carlo (Roma, 1984) all’interno della rassegna Eppur si muove, ideata da Gino D’Ugo a Tellaro. L’artista capitolina si ritaglia lo spazio di una vetrina da illuminare subitaneamente col lampo intermittente di un arcobaleno. Questo fenomeno atmosferico, da lei lungamente indagato, si è trasformato da luogo di confine a segno di luce, indicatore della salute dell’atmosfera e lampeggiante come una boa a segnalare il pericolo per la natura.
Attraverso un dispositivo che comprende l’uso dei prismi, l’arcobaleno appare e scompare, fasci di luce che idealmente congiungono cielo e mare, quello della Liguria in questo caso. Quel simbolo di riconciliazione e speranza sembra ora inafferrabile e non si può fare a meno di pensare a quanto fragile sia in realtà l’equilibrio che regola la sua apparizione.
– Chiara Ciolfi