Partendo dal proprio corpo, Pedro Cabrita Reis (Lisbona, 1956) sviluppa un’intera mostra. Attraverso una misurazione e un canone realizza quattro opere, collocate in due spazi differenti, le cui dimensioni rimandano a quattro posizioni del suo corpo: in piedi, sdraiato, appoggiato e a braccia aperte. Un dato reale e uno fisico vengono declinati in pura astrazione. Cabrita Reis privilegia sin dai primi Anni Novanta materiali industriali, alternati a luci al neon e pigmenti. Cemento, mattoni, acciaio, legno. Con essi realizza opere altamente poetiche. Come quella del 2015 posta all’esterno del Maxxi (La Casa di Roma), tuttora visibile. Il corpo è sempre presente anche nei lavori di scultura, pittura e fotografia. Inteso come spazio privato, universo interiore, proiettato all’esterno. Per Cabrita Reis l’uomo deve tornare a essere la misura di tutte le cose, oggi più che mai. Con un chiaro messaggio politico. Aldilà dei recenti sconvolgimenti sociali e al di sopra di ogni legge economica o di mercato.
– Michele Luca Nero